Tra le vittime anche la guardia dell'istituto. Ad aprire il fuoco un 13enne che avrebbe utilizzato una pistola del padre

E’ un adolescente di 13 anni il responsabile della carneficina avvenuta questa mattina nella scuola di Vladislav Ribnikar a Belgrado, in Serbia. Il giovane, studente dell’istituto, ha aperto il fuoco con una postola rubata al padre e ha ucciso nove persone. Tra le vittime ci sono otto bambini e la guardia dell’istituto. Mentre altri sei bimbi e un insegnante sono rimasti feriti. L’ufficio del procuratore di Belgrado ha fatto sapere che il ragazzo non è per la legge serba penalmente responsabile, di conseguenza verrà preso in carico dai servizi sociali, che decideranno sulla sua sorte. Il padre e la madre del ragazzo, invece, sono stati arrestati. Ancora sconosciuto il movente che ha portato il 13enne ad agire.

 

(AP Photo/Darko Vojinovic)

Le testimonianze dei genitori dei bambini

I media riferiscono di genitori terrorizzati giunti a scuola cercando di trovare i figli. “Ha sparato prima all’insegnante e poi ai bambini che si sono nascosti sotto i banchi”, ha detto il padre di una studentessa, Milan Milosevic, parlando alla tv N1 citando il racconto della figlia. “Ha detto che era un ragazzo tranquillo e un bravo studente”, ha aggiunto, spiegando che la figlia era a lezione di storia quando è avvenuta la sparatoria.

Le immagini trasmesse dai media locali mostrano il momento dell’arresto del ragazzo, mentre viene portato a volto coperto dagli agenti verso un’auto parcheggiata in strada. Le sparatorie di massa in Serbia e nell’intera regione balcanica sono estremamente rare e negli ultimi anni non se ne sono registrate nelle scuole. Nell’ultima sparatoria di massa, nel 2013, un veterano della guerra dei Balcani uccise 13 persone in un villaggio della Serbia centrale. Gli esperti tuttavia hanno ripetutamente messo in guardia per il numero di armi rimaste nel Paese dopo le guerre degli anni ’90, sottolineando che l’instabilità decennale derivante dai conflitti e le attuali difficoltà economiche potrebbero portare a episodi del genere.

Annunciati 3 giorni di lutto nazionale

Il governo serbo ha annunciato 3 giorni di lutto dopo la sparatoria in una scuola della capitale, Belgrado, in cui sono morte 9 persone, 8 bambini e una guardia dell’istituto. Lo ha annunciato il ministero dell’Istruzione serbo, come riporta Ria Novosti. Altri 6 bambini e un insegnante sono rimasti feriti. A sparare è stato un ragazzo di 14 anni, arrestato e identificato con le iniziali K.K.

Killer aveva lista bambini da colpire

Secondo la polizia serba l’adolescente che ha aperto il fuoco nella scuola Vladislav Ribnikar di Belgrado uccidendo nove persone tra cui otto bambini aveva pianificato meticolosamente l’attacco. Stando a quanto affermato dall’alto funzionario di polizia Kosta Kecmanovic, questo il nome dell’assalitore, aveva disegni con le aule della scuola e aveva scritto un elenco di bambini che intendeva “eliminare”. Altri 6 bambini e un insegnante sono rimasti feriti. Il killer è stato poi arrestato nel cortile dell’istituto.

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