L'ascesa al trono a 73 anni di un sovrano già da record
Carlo III è già un sovrano da record. Mai nessuno nella storia del Regno Unito era asceso al ruolo di monarca a 73 anni, dopo essere stato il principe di Galles per ben 64 anni, avendo ottenuto il titolo nel 1958. Eredità di una famiglia reale da primato, se si pensa che il padre, il principe Filippo, ha conservato il ruolo di duca di Edimburgo prima che passasse a Carlo sino al 2021, quando è morto all’età di 99 anni, mentre la madre Elisabetta II ha regnato per oltre 70 anni, più di ogni altro monarca in Gran Bretagna.
E’ stata una lunga attesa quella di Carlo, l’eterno successore, che il 6 maggio verrà solennemente incoronato nell’abbazia di Westminster a Londra. In questi mesi ha incontrato tutti i leader religiosi del Paese, riassegnato le residenze reali e svolto la prima visita di Stato all’estero. Un gesto storico è stato la decisione di aprire gli archivi reali ai ricercatori che studiano le responsabilità passate della corona nella schiavitù.
L’umanità del monarca
Nelle settimane che hanno preceduto l’incoronazione la macchina di Buckingham Palace ha viaggiato a gran velocità per mostrare il nuovo re all’opera. I sudditi hanno potuto apprezzare un nuovo tipo di sovrano, che sta snellendo i rituali della monarchia per confermarne il valore in una nazione moderna e multiculturale. Una scelta che gli ha attirato le critiche della sorella, la principessa Anna, che in un’intervista alla tv pubblica canadese Cbc ha commentato: “Non mi sembra una buona idea”. Rispetto a Elisabetta, Carlo appare ai britannici come un monarca più umano, che non si vergogna di trattenere a malapena le lacrime rivolgendosi alla nazione dopo la morte della madre o di avere un gesto di stizza se gli cade una penna mentre tenta di fare una firma. Se Elisabetta non si negava ai solenni inchini dei sudditi durante le sue uscite, Carlo si è seduto per terra durante un incontro con la comunità sikh a Luton. Ma allo stesso tempo nel suo intervento al Bundestag, durante la visita di Stato in Germania, si è mostrato abile nel passare dall’inglese al tedesco e viceversa, stupendo quanti assistevano al discorso. Non mancano le ‘note di colore‘, con i fazzoletti da taschino di Carlo destinati a diventare motivo di dibattito tra i sudditi al pari delle proverbiali borsette di Elisabetta. Un’immagine, quella di Carlo monarca, che sembra confliggere con quella rigida di Carlo erede al trono con cui i britannici in passato non avevano mai davvero preso confidenza. Non mancano però le zone d’ombra, legate soprattutto ai rapporti nella famiglia reale.
All’incoronazione sarà presente anche Harry
All’incoronazione sarà presente il secondogenito Harry, ma non la moglie Meghan. L’invito è arrivato nonostante la pubblicazione dell’autobiografia ‘Spare’ nella quale Harry parla di un padre distante in un momento drammatico della sua vita, la morte della madre, la principessa Diana. E racconta della battaglia portata avanti per far accettare in famiglia Meghan.
Passaggi delicati del libro sono dedicati anche a Camilla Parker-Bowles, la seconda moglie del padre. Il momento più complesso nella vita dell’allora principe Carlo è stato proprio la fine del matrimonio con Diana. Imbarazzanti furono tanto l’ammissione di adulterio da parte di Carlo, che la diffusione degli audio di una conversazione intima tra il futuro re e Camilla. Una crisi di popolarità che Carlo sembra ormai aver sorpassato, come ha spiegato lo storico della corona Robert Lacey, consulente della serie Netflix ‘The crown’: Carlo “è un uomo che ha superato problemi e ostacoli, che è amato nonostante tutto questo. Amato per i suoi vizi e per le sue virtù”.
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