Due le sessioni tenute nella giornata conclusiva: Ucraina e il tema della pace e della stabilità
Cala il sipario sul G7 a Hiroshima, arrivato al suo ultimo giorno di lavori. La mattinata si è aperta con la visita al Memoriale della pace da parte del primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, assieme ai leader ospiti del vertice. In agenda poi due sessioni – sulla situazione in Ucraina e sul tema della pace e della stabilità – entrambe con presente al tavolo Volodymyr Zelensky, atterrato ieri a Hiroshima.
Zelensky: “Dobbiamo chiarire la leadership globale della democrazia”
Su Twitter il presidente ucraino ha postato un messaggio: “Insieme a tutti i nostri alleati e partner, abbiamo raggiunto un tale livello di cooperazione che garantisce il rispetto della democrazia, del diritto internazionale e della libertà. Ci sono stati tentativi di ignorare e disprezzare ciò che apprezziamo. Ma ora è impossibile. Ora il nostro potere sta crescendo. Chiunque voglia intraprendere un’aggressione contro un paese democratico vede quale sarà la risposta. E più lavoriamo tutti insieme, meno è probabile che qualcun altro al mondo segua il folle percorso della Russia. Ma questo è abbastanza? La democrazia ha bisogno di altro. Penso che abbiamo bisogno di una chiara leadership globale della democrazia. Questa è la cosa principale che forniamo con la nostra collaborazione”.
Together with all of our allies and partners, we have achieved such a level of cooperation which ensures that democracy, international law, and freedom are respected.
There have been attempts to ignore and disregard what we value. But now it is impossible. Now our power is… pic.twitter.com/OFB1MSu6CZ
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) May 21, 2023
Von der Leyen: “Nessuno vuole la pace più degli stessi ucraini”
Al termine della sessione di lavoro anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha scritto un messaggio: “Nessuno vuole la pace più degli stessi ucraini. Ma una pace giusta, che non premia l’aggressore che ha invaso nel cuore della notte. Una pace giusta che punisca chi ha commesso crimini di guerra. Una pace giusta che rispetti i legittimi diritti dell’Ucraina, la sua sovranità e integrità territoriale. Una pace giusta coerente con i principi della Carta delle Nazioni Unite. Ecco perché l’Ucraina si sta difendendo. Ed è per questo che aiutiamo l’Ucraina a difendersi. Ed è per questo che sosteniamo gli sforzi del presidente Zelensky nella sua formula di pace”. “Nessuna pace può essere negoziata senza l’Ucraina – le parole della von der Leyen -. Oltre 140 nazioni hanno costantemente votato per chiedere che la Russia ritiri incondizionatamente tutte le sue forze militari dal territorio dell’Ucraina. La Russia può e deve porre fine a questa guerra oggi. L’impatto della crudeltà di Mosca va ben oltre i suoi confini con sconvolgimenti dell’economia globale, dai mercati dell’energia alla sicurezza alimentare. Stiamo lavorando insieme per mitigare l’impatto di questa guerra sui paesi emergenti e in via di sviluppo”.
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