L'inviato Li Hui conclude il suo tour in Europa con un colloquio con Lavrov. Putin telefona a Lula. Raid su Dnipro, due civili morti

Un cessate il fuoco “immediato” da una parte e la “conservazione” da parte della Russia dei territori ucraini annessi dall’altra. Sarebbe questo il messaggio che l’emissario cinese Li Hui avrebbe portato nel suo tour in Europa. La notizia, riportata dal Wall Street Journal che cita fonti informate, giunge nel giorno in cui il diplomatico cinese conclude il suo viaggio con la tappa di Mosca, dove rimane a colloquio per un’ora e trenta con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Quest’ultimo conferma l’impegno russo nella ricerca di una soluzione diplomatica che, a suo dire, sarebbe ostacolata “dalla parte ucraina e dai suoi creatori occidentali”.

 

Telefonata Putin-Lula

Lavrov ringrazia Pechino per la sua “posizione equilibrata sulla crisi ucraina” e lo stesso fa Vladimir Putin con l’omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva in un colloquio telefonico dove il leader di Brasilia conferma la disponibilità del suo Paese “insieme a India, Indonesia e Cina, a dialogare con entrambe le parti in conflitto alla ricerca della pace”. In merito a una soluzione diplomatica continua a muoversi il Vaticano i cui “sforzi” sono “valutati positivamente” anche da Mosca. La volontà della missione di pace della Santa Sede, affidata dal Papa al cardinale Matteo Zuppi presidente della Cei, è quella di “incontrare Putin e Zelensky”, conferma il segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin. La Russia dice di esserne “consapevole” ma allo stesso tempo precisa che “al momento non sono stati compiuti passi concreti per organizzare una visita a Mosca”. Sulle possibilità di un accordo fra Mosca e Kiev netta la posizione del ‘falco’ Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa. “Finché in Ucraina sarà al potere Volodymyr Zelensky non sarà possibile alcun negoziato”, dichiara.

Raid russo a Dnipro, due morti

Sul campo di battaglia, invece, Kiev denuncia il raid russo sulla città ucraina di Dnipro. Il bilancio è di due civili morti e oltre 30 feriti con i missili di Mosca che colpiscono una struttura sanitaria e una clinica veterinaria. “Un altro crimine contro l’umanità – tuona il presidente ucraino Zelensky – solo uno stato malvagio può colpire delle strutture sanitarie. Non ci può essere alcuno scopo militare in questo. È puro terrore”. Allo stesso tempo il leader ucraino, alla luce dell’accaduto, chiede di “accelerare” la fornitura di sistemi di difesa aerea “di qualità superiore” all’Ucraina in modo che possano essere una “componente chiave” nella difesa dei cieli. Nuove indiscrezioni arrivano infine dalla Germania sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, gravemente danneggiati lo scorso 26 settembre 2022 da esplosioni sottomarine. Secondo ‘Der Spiegel’ le indicazioni che portano ad “autori ucraini” sono “in aumento”. 

 

 

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