Oltre alla capitale prese di mira anche Leopoli e Vinnytsia. A Odessa danni al porto, a Khmelnitsky colpita base militare
Giorno 459 della guerra in Ucraina. A seguito di un attacco russo sulla regione di Dnipropetrovsk, sulla cittadina di Pokrovsk del distretto di Synelnyk, una persona è morta e 9 persone sono rimaste ferite. Lo afferma Serhiy Lysak, governatore dell’amministrazione regionale di Dnipropetrovsk, in un messaggio via Telegram. Tra i feriti c’è anche un bambino di 11 anni, fa sapere Lysak, come riporta Ukrinform. Un incendio è scoppiato in una casa che è andata distrutta.
Governatore Belgorod: “Annettere Kharkiv per nostra sicurezza”
Il governatore della regione russa di Belgorod, al confine tra Russia e Ucraina, ha affermato la necessità di annettere la regione ucraina di Kharkiv alla Russia. Alla domanda “cos’altro si può fare per rendere sicura la regione, in particolare i distretti al confine”, il governatore Vyacheslav Gladkov rispondere: “Annettere Kharkiv nella regione di Belgorod”. Alla domanda se ciò sarebbe possibile, Gladkov risponde: “È il modo migliore per risolvere il problema dei bombardamenti di Belgorod”. Le parole di Gladkov, andate in onda sulla tv russa sono state riprese dal giornalista della Bbc Monitoring.
Attacco su Kharkiv: tra feriti donna incinta e bambini
“Il nemico ha lanciato un attacco missilistico, prima con un missile Iskander, sul villaggio di Kivsharivka, distretto di Kupyan”, nella regione di Kharkiv. Lo afferma in un messaggio via Telegram il governatore della regione, Oleg Sinegubov, come riporta Ukrinform. Tre donne anziane di 73, 85 e 90 anni, una donna incinta e due bambini di 14 e 10 anni sono rimasti feriti, aggiunge Sinegubov nel messaggio, come riporta Ukrinform.
Attacco russo su Kiev, almeno un ferito
Almeno una persona è rimasta ferita nei raid russi su Kiev. Lo ha riferito il sindaco della capitale ucraina, Vitali Kitschko, su Telegram. Lo riporta il Guardian. Kitschko specifica che il raid ha preso di mira, in particolare, il quartiere di Podilskyi e che la persona ferita è stata trasportata in ospedale. Secondo la tv statale ucraina, inoltre, un edificio di due piani del quartiere ha preso fuoco a causa della caduta di detriti ma il rogo è stato subito domato.
Attacco di Kiev su regione russa Belgorod
Le autorità della regione russa di Belgorod hanno reso noto che è in corso un bombardamento ucraino sulla città di Shebekino e di due villaggi adiacenti. Il governatore Vyacheslav Gladkov ha chiesto ai cittadini di rimanere nei rifugi. Secondo alcuni blogger ucraini si tratterebbe del “bombardamento più pesante dall’inizio della guerra”, che avrebbe colpito e “demolito” imprese e infrastrutture.
Allarme aereo su Kiev: diverse esplosioni
Allarme aereo in mattinata a Kiev con diverse esplosioni che si sono sentite nella capitale ucraina a partire dalle 11 ora locale (le 10 in Italia). Lo riporta il Kiev Independent. La città è stata bersaglio di pesanti bombardamenti nei giorni scorsi.
Droni e missili su Kiev nella notte
L’aeronautica delle forze armate di Kiev ha distrutto nella notte 37 missili da crociera e 29 droni kamikaze di tipo Shahed. Lo ha reso noto il servizio stampa militare di Kiev su Telegram. Su Kiev, le forze di difesa hanno distrutto più di 40 bersagli aerei, non ci sono stati danni critici, morti o feriti. Oltre alla capitale sono state prese di mira le regioni di Odessa, Khmelnytsky, Leopoli e Vinnytsia.
Danni al porto di Odessa
Durante l’ultimo attacco russo sulla citta di Odessa, frammenti di un drone abbattuto sono caduti su alcune infrastrutture del porto. Lo ha reso noto Serhii Bratchuk, capo dell’amministrazione militare regionale locale. Lo riporta Ukrinform. Bratchuk ha aggiunto che la caduta dei detriti ha causato un incendio che è stato rapidamente spento. Le informazioni sull’entità della distruzione sono in fase di verifica.
Prigozhin critica Putin: “In guerra serve carattere d’acciaio”
“Se inizi una guerra devi avere carattere, volontà e attributi d’acciaio, solo così sarai in grado di ottenere qualcosa”. È l’ultimo attacco lanciato dal fondatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, a Vladimir Putin, pur senza nominare esplicitamente il presidente russo. A riferirlo è il think tank americano Institute for the study of war, che fa riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate ai media russi da Prigozhin. Secondo Isw, il capo di Wagner sarebbe in rotta di collisione con il leader del Cremlino perché Putin non gli avrebbe dato la ricompensa promessa per la presa di Bakhmut.
Raid russo colpisce base militare in regione Khmelnitsky
Nel corso di un raid effettuato questa notte l’esercito russo ha colpito una struttura militare nella regione ucraina di Khmelnitsky, distruggendo 5 aerei. Lo riportano le autorità locali citate da Ukrainska Pravda. “Al momento sono in corso i lavori per localizzare e spegnere gli incendi nei magazzini di carburanti e nei depositi di materiale bellico” viene spiegato. Allo stesso tempo “sono iniziati i lavori di restauro sulla pista”.
Putin firma uscita da Trattato forze convenzionali Europa
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge in cui ufficializza l’uscita della Russia dal Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (Cfe). Lo riferisce l’agenzia Tass. L’11 marzo 2015 la Russia aveva già sospeso la sua partecipazione alle riunioni del Gruppo consultivo congiunto sul Trattato Cfe, ma a livello puramente legale ha continuato a farne parte. Da allora, gli interessi della Russia nel Gruppo consultivo misto sono rappresentati dalla Bielorussia.
Il Trattato per la riduzione e la limitazione delle forze armate convenzionali in Europa, chiamato anche Trattato Cfe, fu firmato a Parigi nel 1990 dai 22 Paesi membri della Nato e dai Paesi membri dell’ex-Patto di Varsavia. La versione originaria del trattato (che ha durata illimitata) entrò in vigore nel 1992 e fu adattato nel 1997, dopo la fine del Patto di Varsavia e l’allargamento della Nato. Ha come scopo l’equilibrio di armamenti tra i Paesi della Nato e quelli dell’ex blocco sovietico.
Cremlino: “Presto chiamata Putin-Erdogan”
Una telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il neo rieletto presidente turco Recep Tayyip Erdogan “possiamo dire con un alto grado di certezza” che “avrà luogo nel prossimo futuro“. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta Ria Novosti. Per il momento però “non è ancora in programma”, ha precisato Peskov, ma “le conversazioni telefoniche con il presidente turco vengono concordate il più rapidamente possibile”.
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