L'ex presidente americano e il suo assistente sono stati incriminati per 38 capi di imputazione: tra le accuse, aver rivelato dei piani militari
Quando martedì si presenterà alle autorità giudiziarie di Miami, Donald Trump si dichiarerà “non colpevole”. Lo ha anticipato lo stesso ex presidente a Fox News dopo l’incriminazione per la vicenda dei documenti classificati sequestrati dall’Fbi a Mar-a-Lago.
Desecretate accuse contro Trump
Il documento di incriminazione contenente le accuse federali contro Donald Trump per la vicenda dei documenti top secret sequestrati a Mar-a-Lago è stato desecretato. In precedenza, si riteneva che le accuse sarebbero state rese pubbliche martedì a Miami, quando l’ex presidente si consegnerà alle autorità.
Accusato di aver rivelato piani militari d’attacco
Secondo il documento, Donald Trump e il suo assistente personale Walt Nauda sono accusati di 38 capi di imputazione. L’ex presidente è accusato di 31 capi di imputazione riguardanti la consapevole detenzione di materiale inerente la difesa nazionale. Le altre accuse riguardano l’ostruzione della giustizia e false dichiarazioni. Nel documento si legge l’ex presidente ha svelato un “piano di attacco” del Pentagono e condiviso informazioni top secret relative ad una mappa per un attacco militare.
Nei documenti anche capacità nucleari di nazione estera
Nei documenti top secret sequestrati dall’Fbi nella residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago, emerge ancora, erano presenti anche i dettagli delle capacità nucleari di una nazione estera.
Trump licenzia i suoi legali
L’ex inquilino della Casa Bianca ha intanto licenziato i due avvocati che hanno finora seguito la vicenda. In vista dell’incriminazione formale l’ex presidente ha annunciato su Truth l’uscita di scena di Jim Trusty e John Rowley e l’arrivo di Todd Blanche e di un altro studio legale che verrà annunciato in seguito.
Un audio a incastrare l’ex presidente
Sarebbero state le stesse parole di Donald Trump, registrate in un audio del 2021, a imprimere una svolta all’indagine a carico dell’ex presidente. “Da presidente avrei potuto declassificarlo, ma ora non posso“, sono le parole di Trump registrate su nastro, agli atti dell’indagine condotta dal procuratore speciale Jack Smith, delle quali per prima aveva dato conto la Cnn. Il riferimento fatto da Trump è a un documento top secret su un possibile attacco all’Iran. Quel documento è ora considerato, secondo quanto riferisce il Washington Post, una delle prove più pesanti a carico di Trump, che si trova ad affrontare un’incriminazione per sette capi di imputazione, che vanno dalla impropria detenzione di segreti sulla sicurezza nazionale alla cospirazione, all’ostruzione della giustizia, alle false dichiarazioni.
La registrazione in questione venne fatta nell’estate del 2021, quando Trump parlò ad alcuni ricercatori che stavano contribuendo alla stesura del libro del suo ex capo dello staff, Mark Meadows. Nell’audio, Trump si lamenta del capo degli Stati maggiori riuniti, il generale Mark Milley, e fa riferimento a un documento che gli era stato presentato dal Pentagono su un potenziale attacco all’Iran. “È altamente confidenziale. Segreto. È un’informazione segreta. Guardate, guardate qui…“, afferma il tycoon nel mostrare il documento top secret ai suoi interlocutori, raccomandandosi di non farne riferimento nella loro ricerca. “È off the record”, dice Trump.
Casa Bianca: “No comment, notizia appresa dai media”
La Casa Bianca non ha commentato la notizia dell’incriminazione di Trump. “No comment”, ha riferito la vice portavoce Olivia Dalton, parlando con i giornalisti. “Il dipartimento di Giustizia è un organo indipendente” e il presidente Joe Biden e il suo staff hanno appreso la notizia “come tutti gli altri americani ieri sera dai media”, ha detto.
Incriminazione sarà gestita da giudice nominata da Trump
Sarà la giudice federale di Miami Aileen Cannon a gestire, almeno inizialmente, il procedimento penale contro Donald Trump. Si tratta della stessa giudice, nominata da Trump quando era presidente, che lo scorso anno emise alcune sentenze favorevoli al tycoon, mostrandosi scettica sull’indagine condotta dal dipartimento di Giustizia.
Biden: “Nessun commento su Trump”
“Non ho nessun commento“. Così il presidente Joe Biden ha risposto a una domanda sulla vicenda dell’incriminazione federale di Donald Trump. “Non ho parlato con lui e non parlerò con lui”, ha detto ancora il presidente, in riferimento al ministro della Giustizia, Merrick Garland.
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