Quattro fratellini sono stati trovati vivi in Amazzonia dopo un incidente aereo. Manuel Ranoque ricorda la moglie, morta nello schianto

Non riesce a trattenere le lacrime Manuel Ranoque, il padre dei quattro bimbi colombiani che sono stati salvati il 10 giugno scorso dopo aver trascorso 40 giorni nella giungla dell’Amazzonia. I fratellini (di 13, 9, 4 e un anno) sono sopravvissuti a un incidente aereo avvenuto lo scorso primo maggio, nel quale sono morti il pilota, la madre e un altro familiare. “Bisogna avere cuore, bisogna avere forza, bisogna avere il coraggio di affrontarlo. Ho trovato mia moglie in quello stato, praticamente in decomposizione“, ha detto Ranoque. “Per me era un peso non poter andare a cercare i bambini, forse erano sotto l’aereo. Non sapevo dove fossero, perché la pioggia battente cancellava le loro tracce”, ha aggiunto. “Questo è peggio della tristezza: guardare il corpo della mia compagna, con cui ho passato sei anni e sapere che non la rivedrò mai più“. Lo schianto è avvenuto all’alba del primo maggio, quando il Cessna monomotore ad elica con a bordo sei passeggeri e un pilota ha dichiarato l’emergenza per un’avaria al motore. Poco dopo il velivolo, partito dal villaggio amazzonico di Araracuara e diretto a San Jose del Guaviare, è scomparso dai radar e da lì sono scattate le ricerche fino al ritrovamento dei corpi e dei piccoli sopravvissuti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata