I risultati presentati dal ministro della Giustizia, Merrick Garland: discriminazioni contro afroamericani erano prassi. Biden: "Inquietante, serve riforma"

Ben prima dell’uccisione di George Floyd, la polizia di Minneapolis aveva assunto come prassi la violazione dei diritti costituzionali e la discriminazione nei confronti degli afroamericani e dei nativi americani. È quanto è emerso dall’indagine durata due anni e avviata dopo l’uccisione di Floyd, i cui risultati sono stati presentati dal ministro della Giustizia, Merrick Garland. I problemi sistemici del dipartimento di polizia di Minneapolis “hanno reso possibile quanto è accaduto a George Floyd”, afferma il rapporto. L’indagine ha appurato che gli agenti di Minneapolis hanno impiegato un uso eccessivo della forza, compreso un “uso mortale” e “ingiustificato”, e violato i diritti costituzionali dei cittadini. L’indagine venne avviata nell’aprile del 2021, il giorno dopo la condanna dell’ex agente bianco Derek Chauvin per l’omicidio dell’afroamericano Floyd, avvenuto il 25 maggio del 2020. Floyd, schiacciato a terra da Chauvin per nove minuti e 30 secondi, aveva ripetutamente detto all’agente che non riusciva a respirare, prima di morire. L’incidente venne registrato da un passante e il video innescò una serie di proteste di massa a livello nazionale.

Biden: “Inquietante, serve riforma”

I risultati dell’indagine “sono inquietanti e sottolineano l’urgente necessità che il Congresso approvi riforme di buon senso che aumentino la fiducia del pubblico, combattano la discriminazione razziale e quindi rafforzino la sicurezza pubblica“. Lo afferma il presidente americano Joe Biden. Il presidente ricorda la firma, un anno fa, dello “storico ordine esecutivo per promuovere pratiche di polizia e giustizia penale efficaci e responsabili che limitano la profilazione razziale, costruiscono la fiducia pubblica e rafforzano la sicurezza pubblica”. Si è trattato, dice Biden, di un “positivo passo avanti, ma sappiamo che c’è ancora molto lavoro da fare, specialmente nelle comunità di colore, dove i legami di fiducia sono sfilacciati o spezzati”. Il presidente invita quindi il Congresso ad approvare il George Floyd Justice in Policing Act, il progetto di legge presentato nel 2021 dai Democratici e ora fermo al Congresso, che punta a combattere gli eccessi e gli abusi della polizia, in particolare nei confronti della popolazione afroamericana e di altre minoranze.

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