Parla David Gallo, amico di Paul-Henri Nargeolet uno dei passeggeri del batiscafo disperso: "Non si è fatto nulla"

Usare il sommergibile Titan, disperso da domenica 18 giugno, per avvicinarsi al relitto del Titanic, a quasi 4 km di profondità nell’Oceano Atlantico settentrionale, era troppo rischioso. A dirlo è un esperto, l’oceanografo David Gallo, tra l’altro amico di Paul-Henri Nargeolet, esploratore francese 73enne, uno dei passeggeri del batiscafo.  “Sapevamo benissimo che sarebbe successo. E sapevamo tutte le difficoltà che ci sarebbero state: come ci si riprende da una situazione del genere? Se il sottomarino è bloccato su un relitto o se perde le batterie o se si arena sul fondo in qualche altro modo… e non si è fatto nulla”, ha detto Gallo. 

Nel 2018 invece l’ex direttore delle operazioni marittime di Oceangate, David Lochridge, scrisse un rapporto nel quale affermava che il sommergibile scomparso Titan in fase di sviluppo necessitava di ulteriori test e che i passeggeri avrebbero potuto trovarsi in pericolo, laddove il sottomarino avesse raggiunto “profondità estreme”. Il report fa parte dei documenti presentati nell’ambito di una causa intentata da OceanGate contro Lochridge sempre nel 2018, nella quale l’ex manager veniva accusato di aver violato un accordo di non divulgazione. Nella sua difesa Lochridge sostiene di essere stato licenziato ingiustamente per aver fatto domande sui test e sulla sicurezza del Titan.

Lochrigde era preoccupato, in particolare, per la decisione di Oceangate di fare affidamento su sistemi di monitoraggio acustico, piuttosto che su una scansione dello scafo, per individuare eventuali difetti del sommergibile. Inoltre, il Titan era stato progettato per raggiungere la profondità di 4mila metri, dove si trova il Titanic, ma secondo Lochridge era certificato solo per profondità di 1.300 metri. Per Lochrigde queste decisioni di Oceangate “sottoporrebbero i passeggeri a un potenziale pericolo estremo in un sommergibile sperimentale”. Ma per l’azienda Lochridge “non è un ingegnere e non è stato assunto né gli è gli stato chiesto di svolgere ricerche di ingegneria sul Titan”.

 

Si indaga su origine rumori captati in zona ricerca Titan

La Guardia costiera americana ha confermato che rumori sottomarini sono stati captati nell’area di ricerca del Titan, il sommergibile con persone a bordo diretto verso il relitto del Titanic scomparso dopo l’immersione. “Gli aerei canadesi P-3 hanno rilevato rumori sottomarini nell’area di ricerca. Di conseguenza, le operazioni dei veicoli radiocomandati Rov sono state trasferite nel tentativo di indagare sull’origine dei rumori”, scrive su Twitter il primo distretto della Guardia costiera statunitense, aggiungendo che al momento queste ricerche “hanno dato esito negativo ma continuano”. Inoltre, “i dati del velivolo P-3 sono stati condivisi con i nostri esperti della marina americana per ulteriori analisi che saranno prese in considerazione nei futuri piani di ricerca”, prosegue.

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