Le luci e le telecamere di Victor 6000 consentiranno di vedere in tempo reale cosa si trova sul fondo dell'oceano

Il Victor 6000, un potente sommergibile per le immersioni profonde gestito dall’istituto di ricerca francese Ifremer, è arrivato nell’area di ricerca del Titan, il sottomarino disperso da domenica nell’Oceano Atlantico. Lo riferisce la Bbc. A bordo del Titan ci sono 5 persone che erano impegnate nella visita del relitto del Titanic.

Come funziona il robot

Le luci e le telecamere che Victor 6000 ha a bordo consentiranno al team sulla nave di superficie di vedere in tempo reale cosa si trova sul fondo dell’oceano a una distanza approssimativamente equivalente a un piccolo campo da tennis. Lavorando in turni di quattro ore, un team di due piloti navigherà e controllerà il suo movimento da una sala di controllo a bordo della nave di superficie, l’Atalante. Il sommergibile francese ha anche due bracci meccanici capaci di manovre estremamente delicate come il taglio o la rimozione di detriti.

Corsa contro il tempo, il Titan aveva scorte di ossigeno per 96 ore

Il Titan aveva una scorta di ossigeno di 96 ore, cioè quattro giorni, quando si è immerso intorno alle 6 locali di domenica mattina. Così ha riferito David Concannon, consulente della OceanGate Expeditions che ha supervisionato la missione. Ma Frank Owen, esperto di ricerca e salvataggio di sottomarini, precisa che la scorta di ossigeno stimata in 96 ore è un “obiettivo” utile per i ricercatori, ma si basa solo su una “quantità nominale di consumo che un uomo medio potrebbe consumare facendo determinate cose”. Secondo quanto riferisce, il sub a bordo del Titan probabilmente consiglierà ai passeggeri di “fare qualsiasi cosa per ridurre i livelli metabolici in modo da poter effettivamente prolungare queste 96 ore”. I cinque a bordo sono: l’esploratore britannico Hamish Harding, l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood e il figlio Suleman, poi si ritiene che ci sia anche il ceo della società OceanGate che organizza la spedizione, Stockton Rush, nonché l’esploratore francese 73enne Paul-Henry Nargeolet.

 

Anche coloro che hanno espresso un certo ottimismo hanno avvertito che rimangono molti ostacoli: dall’individuare la posizione dell’imbarcazione, al raggiungerla con le attrezzature di salvataggio, al portarla in superficie – ammesso che sia ancora intatta – prima che le scorte di ossigeno dei passeggeri si esauriscano. L’area dell’Atlantico settentrionale in cui il sommergibile Titan è scomparso domenica è soggetta a nebbia e a condizioni di tempesta, il che rende estremamente difficile condurre una missione di ricerca e salvataggio, ha dichiarato Donald Murphy, un oceanografo che ha prestato servizio come scienziato capo dell’International Ice Patrol della Guardia Costiera.

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