Le forze ucraine hanno attaccato il ponte Chongarsky che collega la Crimea alla regione di Kherson. Lo riferisce il capo della penisola occupata dalla Russia, Sergey Aksyonov, come riportato dalla Tass. “Nella notte è stato sferrato un colpo al ponte Chongarsky. Non ci sono state vittime. Al momento, gli esperti di esplosivi stanno conducendo un esame per valutare il tipo di munizioni. I servizi specializzati hanno iniziato a esaminare la carreggiata”, ha scritto Aksyonov su Telegram.
Oleg Kryuchkov, consigliere del capo della Crimea, ha osservato nel suo canale Telegram che il lavoro del corridoio terrestre attraverso le nuove regioni non è stato interrotto. “La Crimea è collegata alla regione di Kherson da tre posti di blocco: due nella regione di Armyansk e uno nella regione di Dzhankoy. Il mancato funzionamento di uno di essi non può interrompere drasticamente la logistica del corridoio di trasporto terrestre. La regione di Kherson attraversa la città di Armyansk”, ha scritto Kryuchkov. Secondo il governatore ad interim della regione di Kherson, Volodymyr Saldo, per colpire i ponti sul confine amministrativo tra la regione di Kherson e la Crimea, le Forze Armate dell’Ucraina hanno utilizzato, secondo i dati preliminari, missili britannici Storm Shadow.
“Abbiamo appena ricevuto un rapporto dalla nostra intelligence e dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina. L’intelligence ha ricevuto informazioni sul fatto che la Russia sta prendendo in considerazione uno scenario di attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: un attacco terroristico con rilascio di radiazioni. Hanno preparato tutto per questo”. È quanto afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un messaggio su Telegram. “Purtroppo, ho dovuto ricordarvi più volte che le radiazioni non conoscono confini di Stato e chi colpiranno è determinato solo dalla direzione del vento”, ha aggiunto Zelensky, “stiamo condividendo tutte le informazioni disponibili con i nostri partner, tutti nel mondo. Tutte le prove. Europa, America, Cina, Brasile, India, mondo arabo, Africa: tutti i Paesi, tutti devono saperlo. Le organizzazioni internazionali. Tutte”.
“Molto probabilmente, questa è un’altra bugia“. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky secondo cui Mosca starebbe valutando un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo riporta Ria Novosti. Secondo quanto affermato dall’Aiea, la sicurezza della centrale è “estremamente fragile”.
“Feroci battaglie. Sud: stiamo distruggendo il nemico. Direzione Donetsk: stiamo distruggendo il nemico. La direzione di Kupiansk: qualunque cosa stiano pianificando i terroristi russi lì, distruggeremo il nemico”. Lo ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del quotidiano messaggio alla nazione.”Nel Sud, stiamo avanzando. Grazie, guerrieri – ha detto il leader ucraino -! In Oriente, le nostre difese si stanno rafforzando. E sono particolarmente grato, ragazzi, per ogni elicottero russo abbattuto… Ogni abbattimento è importante”.Per Zelensky “lavorare in Ucraina, lavorare con l’Ucraina, è credere nell’Ucraina e negli ucraini. Il mondo è con noi, nonostante tutto ciò che lo stato malvagio cerca di fare contro di noi”.
“La riserva di mobilitazione non è illimitata, e sembra che gli alleati occidentali dell’Ucraina abbiano davvero deciso di combattere la Russia fino all’ultimo ucraino“. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa. Lo riporta l’agenzia Interfax. “Dobbiamo procedere dal fatto che il potenziale offensivo del nemico non è stato esaurito”, ha precisato Putin, “un certo numero di riserve strategiche non sono ancora state utilizzate e vi chiedo di tenerlo presente quando organizzate il lavoro di combattimento. Dobbiamo procedere dalle realtà”.
Entro la fine di giugno, le forze armate russe formeranno un esercito di riserva e un corpo d’armata. Lo ha annunciato il ministero della Difesa. L’esercito di riserva e il nuovo corpo d’armata riceveranno più di 3.700 unità di equipaggiamento e andranno a supportare le truppe già impegnate nel conflitto in Ucraina, definito da Mosca ‘operazione militare speciale’. Lo riferisce Ria Novosti.
Una conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina nel pieno del conflitto “è un forte messaggio politico: che siamo coinvolti a lungo termine, per tutto il tempo che ci vorrà. Ma è anche qualcosa di molto concreto: c’è una promessa di sostegno oltre il 2023, infatti ho proposto agli Stati membri della Ue di destinare 50 miliardi di euro per l’Ucraina“. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, in una intervista al Corriere della Sera assieme a un pool di giornali europei (El Mundo, Le Monde, Suddeutsche Zeitung e Ta Nea). “Ma siamo qui anche per riparare le cose mentre la guerra è in corso, per aiutare l’Ucraina a continuare a far funzionare la sua economia: per esempio abbiamo riparato la rete elettrica Ucraina che Putin ha fatto di tutto per distruggere, e che ora funziona di nuovo. Riparare mentre la guerra è in corso è altrettanto essenziale”, ha osservato Von der Leyen. L’obiettivo di destinare alla ricostruzione gli enormi beni sequestrati agli oligarchi e allo Stato russi “non è legalmente una cosa semplice, è molto complessa, i nostri esperti ci stanno lavorando intensamente: ma sono profondamente convinta, dal punto di vista politico, che non è possibile che chi ha commesso questa devastazione e distruzione in Ucraina non contribuisca alla riparazione e alla ricostruzione. Per questo stiamo preparando una proposta legale prima della pausa estiva”. È convinta che alla fine i perpetratori pagheranno? “Sì, lo sono“, ha risposto Von der Leyen.
Il tribunale di Mosca ha respinto l’appello presentato dai legali del reporter del Wall Street Journal Evan Gerhskovich contro la proroga della sua detenzione. Il giudice ha confermato la precedente sentenza di reclusione fino al 30 agosto. Gershkovich, 31 anni, cittadino statunitense, è stato arrestato a fine marzo con l’accusa di spionaggio e da allora è detenuto nella prigione di Lefortovo di Mosca, nota per le sue dure condizioni di detenzione.