Le parole di Azmeh Dawood, sorella maggiore dell'uomo d'affari pakistano Shahzada Dawood, in un'intervista rilasciata a Nbc news

Azmeh Dawood, sorella maggiore dell’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood, ha raccontato in un’intervista a NBC News che suo nipote, Suleman, “non se la sentiva” di affrontare questo viaggio a bordo del batiscafo Titan di OceanGate ed era “terrorizzato” dall’idea di scendere negli abissi dell’Oceano Atlantico, al largo delle coste di Terranova, in Canada, per esplorare il relitto del Titanic.

Ma il diciannovenne studente universitario, alla fine, è salito a bordo del sommergibile perché il viaggio cadeva proprio nel fine settimana della Festa del Papà e lui era desideroso di accontentare il padre, grande appassionato della storia del Titanic.

Azmeh Dawood è rimasta sconvolta quando OceanGate, la società che si occupa della spedizione sul Titan, ha confermato che tutti e cinque i passeggeri a bordo erano morti. La Guardia Costiera degli Stati Uniti ha poi dichiarato che i detriti nell’area di ricerca erano compatibili con una “implosione catastrofica“.

“Sono incredula”, ha confessato Azmeh, piangendo. “È una situazione irreale“. Gli ultimi quattro giorni sono stati angoscianti per lei. Ha raccontato di essere rimasta incollata per giorni davanti alla tv a seguire i notiziari, sperando di ricevere aggiornamenti positivi su suo fratello e suo nipote. “Mi sono sentita come in un brutto film“, ha proseguito. “Facevo fatica a respirare pensando a loro”.

Negli ultimi anni, Azmeh aveva perso i contatti con Shahzada. Nel 2014 le è stata diagnosticata la sclerosi multipla primaria progressiva che l’ha costretta a vivere sulla sedia a rotelle. Lei e suo marito decisero allora di trasferirsi dall’Inghilterra ad Amsterdam per avere un accesso più facile alla cannabis terapeutica.

Ma alcuni membri della sua famiglia, tra cui Shahzada, disapprovarono questa sua scelta e decisero di interrompre ogni tipo di rapporto familiare. Azmeh ha infine aggiunto di sentirsi devastata dalla morte di Suleman, un giovane che ha descritto come “un ragazzo di buon cuore“.

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