Ieri la marcia a Nanterre con 6.200 persone, in cui si sono verificati tafferugli con la polizia. Macron: "Atti ingiustificabili"

In Francia l’allerta è massima, mentre continuano le proteste per la morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto che ha aperto il fuoco durante un controllo stradale. La sparatoria, ripresa in video, ha sconvolto il Paese e ha riacceso le tensioni da tempo esistenti tra la polizia e i giovani delle banlieue. Almeno 250 persone sono state arrestate negli scontri, 170 agenti sono stati feriti e 90 edifici pubblici vandalizzati. Il poliziotto coinvolto nella morte di Nahel è stato accusato formalmente in via preliminare di omicidio volontario, ha riferito il procuratore di Nanterre, Pascal Prache, aggiungendo che l’agente è in detenzione provvisoria. In base alla legge francese, le accuse preliminari significano che i giudici inquirenti hanno forti motivi per sospettare un illecito, ma concedono tempo per ulteriori indagini prima di decidere se mandare il caso a processo.

In 6.200 al corteo per Nahel

Nel corso della giornata di ieri, 29 giugno, si è tenuta una marcia a Nanterre, dove l’adolescente viveva e dove è morto, e sono scoppiati scontri. La protesta, indetta dalla madre del ragazzo, ha visto la partecipazione di oltre 6.200 persone, secondo fonti della prefettura di polizia di Parigi citate da Bfmtv. Circa mille dei partecipanti sono stati definiti dei “disturbatori”. Durante il percorso, iniziato al grido di ‘Giustizia per Nahel’, ci sono stati tafferugli e la polizia ha lanciato lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato in mattinata un’unità di crisi interministeriale dopo la seconda notte di disordini. “Questi atti sono totalmente ingiustificabili“, ha detto Macron all’inizio della riunione, che aveva lo scopo di mettere in sicurezza i punti caldi e di tracciare un piano per i prossimi giorni, in modo da “far tornare la pace”. “È giunto il momento del ricordo e del rispetto”, ha aggiunto. Il portavoce del governo francese, Olivier Véran, ha parlato di attacco a “simboli della Repubblica”, avvenuto in alcuni casi in modo organizzato, quasi coordinato”.

Darmanin: “Mobilitati 40mila agenti”

Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato che per giovedì sera sono stati mobilitati 40mila agenti fra poliziotti e gendarmi, di cui 5mila a Parigi. “I professionisti del disordine devono tornare a casa”, ha detto Darmanin, sottolineando che, sebbene non sia ancora necessario dichiarare lo stato di emergenza, misura adottata per sedare settimane di disordini nel 2005, “la risposta dello Stato sarà estremamente ferma”. Nella regione di Parigi la presidente Valérie Pécresse ha annunciato la sospensione dei servizi di autobus e tram a partire dalle 21 di giovedì per tutelare i lavoratori dei trasporti e i passeggeri dagli scontri. “I nostri trasporti non sono obiettivi per teppisti e vandali!”, ha scritto su Twitter. La decisione è stata presa insieme al capo della polizia di Parigi e agli operatori dei trasporti della regione. Una cittadina della regione di Parigi, Clamart, di 54mila abitanti, ha annunciato il coprifuoco notturno, dalle 21 alle 6 di mattina, che resterà attivo per tutto il fine settimana, fino a lunedì. 

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