Manifestazione a L'Haÿ-les-Roses in sostegno del sindaco Vincent Jeanbrun, solidarietà da Macron

Cala la tensione nelle proteste per la morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto a Nanterre. Per le strade sono tornati per la sesta notte consecutiva i manifestanti ma senza la violenza che ha spaventato il Paese nei giorni scorsi. Non per questo si allenteranno però le misure di sicurezza: Macron ha chiesto che si mantenga la “massiccia presenza della polizia sul campo per consolidare il ritorno alla calma e all’ordine”. Resta in vigore lo stop alla circolazione di autobus e tram dopo le 21 nella regione di Parigi, così come il coprifuoco nelle città teatro dei disordini più accesi.

Disordini che nella serata di domenica hanno visto scendere in strada anche gruppi di estrema destra, armati di mazze da baseball per scontrarsi con i manifestanti. A Lione, il gruppo Les Remparts, al grido di “La Francia ai francesi”, ha marciato per il centro città prima di radunarsi davanti al municipio, dove la polizia è intervenuta disperdendo i presenti con gas lacrimogeni. I municipi, nella giornata di lunedì, sono invece stati il punto di ritrovo dei sindaci che hanno voluto esprimere il loro sostegno a Vincent Jeanbrun, primo cittadino di L’Haÿ-les-Roses, la cui casa è stata attaccata nella notte tra sabato e domenica con un auto in fiamme. Sostegno arrivato anche dal presidente Macron tramite una telefonata al diretto interessato. “Più che mai, la nostra Repubblica e i suoi servitori sono minacciati e attaccati”, ha detto lo stesso Jeanbrun, durante la manifestazione a L’Haÿ-les-Roses in suo sostegno, “o i teppisti e le bande avranno la meglio sul nostro motto repubblicano mandando in frantumi ogni fratellanza, oppure tutti insieme, cari cittadini francesi, alzeremo la testa, li affronteremo senza voltarci dall’altra parte, parleremo di nuovo affinché la maggioranza finora silenziosa si faccia sentire e dica: ‘Basta, ne abbiamo abbastanza’”. “Non ci sono scuse sociali per pugnalare la Repubblica e non permetteremo a nessuno di farlo”, ha aggiunto il ministro dell’Interno Gérald Darmanin.

Oltre 3mila manifestanti fermati da inizio proteste

Secondo i dati del ministero sono 3200 i manifestanti fermati dall’inizio delle proteste, di cui il 60% risulta incensurato. L’età media degli arrestati è di “17 anni, a volte anche con bambini – non c’è altra parola per definirli – di 12-13 anni, che hanno fatto i piromani o che hanno aggredito la polizia e i funzionari eletti”, ha detto Darmanin.

Proseguono intanto le indagini sulla morte di Nahel. La polizia ha interrogato il terzo passeggero a bordo dell’auto guidata dal 17enne che, secondo il suo legale, “ha fornito una testimonianza precisa e dettagliata, descrivendo le azioni dei due agenti di polizia e confermando le immagini del video”. Sulla piattaforma online GoFundMe, nel frattempo, sta avendo molto successo la raccolta fondi lanciata a sostegno del poliziotto accusato di aver sparato al 17enne. La cifra raccolta ha superato il milione di euro e, come si legge nelle descrizione, sarà devoluta al “sostegno alla famiglia dell’agente di polizia di Nanterre Florian M, che ha fatto il suo lavoro e ora sta pagando per questo un prezzo pesante”.

Macron visita a sorpresa caserma della polizia 

Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron e il ministro dell’Interno Gerald Darmanin si sono recati in visita a sorpresa alla caserma della polizia di Bessières, nel 17esimo arrondissement di Parigi. Si tratta di una base della Bac (brigata anticrimine) notturna. Lo rende noto BfmTv. Secondo quanto riportato Macron si è fermato a parlare con i membri delle forze dell’ordine presenti “per ascoltarli, ringraziarli per la loro mobilitazione di questi giorni e assicurarli del suo sostegno”. 

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