Il segretario generale Stoltenberg: "Stoccolma è pronta, ogni ritardo favorirebbe Pkk e Putin"

L’adesione della Svezia alla Nato è a portata di mano. A dirlo è stato il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, al termine di un incontro a Bruxelles tra le parti che avevano firmato il memorandum lo scorso anno al vertice di Madrid: Svezia, Turchia e Finlandia. Oggi sono stati fatti buoni progressi – ha riferito Stoltenberg – e tutti vogliono completare questo processo il prima possibile.

Lunedì a Vilnius bilaterale Erdogan-Kristersonn

La svolta dovrebbe arrivare dal bilaterale tra il presidente turco Erdogan e il premier svedese Kristersson, convocato per lunedì a Vilnius, prima dell’inizio del vertice Nato. La Svezia ha rimosso le restrizioni sulle esportazioni di armi e sono state concesse nuove licenze per le esportazioni di materiale per la difesa dalla Svezia alla Turchia. Il governo svedese ha poi modificato la sua Costituzione per poter rafforzare la sua legislazione, e le norme contro il terrorismo sono state potenziate. “È assolutamente possibile prendere una decisione positiva al vertice della prossima settimana”, ha affermato il segretario della Nato. Certo, qualora si trovasse l’accordo, non ci sarà tempo per il parlamento turco per ratificare l’adesione, ma dal vertice verrebbe fuori comunque un messaggio forte. Stoltenberg, che al vertice sarà riconfermato per un altro anno alla guida dell’Alleanza, ha ricordato le manifestazioni avvenute in Svezia contro Turchia e Nato, senza citare il rogo del Corano che ha fatto infuriare Ankara. Gli unici che beneficiano di queste provocazioni – ha detto – sono quelli che vogliono dividere la Nato.

“Ogni ritardo favorisce Pkk e Putin”

Insomma, Stoccolma ha rispettato tutti i suoi impegni presi con Ankara, e ora è il momento dell’adesione. Qualsiasi ulteriore ritardo sarebbe accolto con favore dal Pkk e da Putin, ha sottolineato Stoltenberg. Tra i nodi da sciogliere c’è il legame tra il crimine organizzato in Svezia e le organizzazioni terroristiche in Turchia, ecco perché, spiega il leader Nato, è anche nell’interesse della Svezia combattere questi gruppi. Una volta incassato il via libera turco, rimane da risolvere anche la questione della ratifica dell’Ungheria, che Budapest ha deciso di rimandare a settembre. La settimana scorsa il premier svedese, al termine del Consiglio europeo, ha detto di aver ricevuto rassicurazioni da Orban sul fatto che l’Ungheria non rallenterà il processo di ratifica. Se il quadro dovesse ricomporsi a Vilnius, l’Alleanza potrebbe festeggiare l’arrivo del suo 32esimo membro. Poi ci sarà tutta la questione aperta di quale forma dare alle future garanzie di sicurezza dell’Ucraina, con Kiev che preme per un invito ufficiale all’adesione e molti alleati che invitano alla prudenza.

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