Il soccorso marittimo iberico potrebbe averne localizzata una al largo delle Canarie

Tre imbarcazioni di migranti partite dal Senegal e dirette in Spagna risultano scomparse in mare. A bordo c’erano in totale 300 persone. Lo ha riferito l’ong spagnola Caminando Fronteras. La sua coordinatrice Helena Maleno Garzon ha spiegato che due imbarcazioni sono partite dalla città di Mbour il 23 giugno con circa 100 persone a bordo, e una terza ha lasciato la città meridionale di Kafountine quattro giorni dopo con circa 200 persone. “La cosa più importante è trovare queste persone. Ci sono molti dispersi in mare, non è normale, abbiamo bisogno di più aerei per cercarli”, ha detto all’Associated Press. La coordinatrice ha riferito poi che non ci sono stati contatti con le imbarcazioni dalla loro partenza. Un portavoce del servizio di soccorso marittimo spagnolo, non autorizzato a parlare con i media, ha affermato di essere stato avvisato della scomparsa di un’imbarcazione il 5 luglio e di essere alla sua ricerca. Ma ha aggiunto di non essere a conoscenza delle altre due imbarcazioni disperse.

Localizzato un barcone al largo delle Canarie

Il soccorso marittimo spagnolo ha localizzato un’imbarcazione che potrebbe essere una delle tre partite dal Senegal e dirette in Spagna che risultavano scomparse. “L’aereo Sasemar 101 ha localizzato una barca nella zona in cui stava cercando l’imbarcazione partita dal Senegal due settimane fa, a 71 miglia a sud di Gran Canaria. A bordo ci sono circa 200 persone. La Guardamar Calíope e una nave mercantile sono state mobilitate”, ha riferito il soccorso marittimo.

Rotta atlantica tra le più letali al mondo

La rotta migratoria atlantica è una delle più letali al mondo, con quasi 800 persone morte o disperse nella prima metà di quest’anno, secondo il conteggio riportato da Caminando Fronteras. Negli ultimi anni le Isole Canarie sono diventate una delle principali destinazioni per le persone che cercano di raggiungere la Spagna, con un picco di oltre 23.000 migranti in arrivo nel 2020, secondo il ministero dell’Interno spagnolo. Nei primi sei mesi di quest’anno, più di 7.000 migranti e rifugiati hanno raggiunto le Canarie. Le imbarcazioni che scompaiono spesso non sono documentate. Alcune non vengono mai ritrovate o vengono scoperte anni dopo. All’inizio di quest’anno, un’indagine di AP ha scoperto che nel 2021 almeno sette imbarcazioni di migranti provenienti dall’Africa nordoccidentale, probabilmente nel tentativo di raggiungere le Isole Canarie, sono andate alla deriva verso i Caraibi e il Brasile. Le imbarcazioni provengono principalmente da Marocco, Sahara Occidentale e Mauritania, mentre un numero minore di imbarcazioni proviene dal Senegal, secondo la ong spagnola. Da giugno almeno 19 imbarcazioni provenienti dal Senegal sono arrivate alle Isole Canarie.

Le proteste e tensioni in Senegal 

Molti fattori, come le economie in crisi, la mancanza di lavoro, la violenza estremista, i disordini politici e l’impatto del cambiamento climatico, spingono i migranti a rischiare la vita su imbarcazioni sovraffollate per raggiungere le Canarie. Il mese scorso, in Senegal, almeno 23 persone sono state uccise durante settimane di proteste tra sostenitori dell’opposizione e polizia. I figli di Daw Demba, di 19 e 24 anni, sono partiti a giugno su una delle imbarcazioni da Mbour. La 48enne ha scoperto il piano segreto dei figli giorni prima e ha cercato di convincerli a non partire ma non ci è riuscita. “Sono convinta che siano ancora vivi. Ogni momento, ogni secondo, continuo a crederci”, ha detto tra le lacrime al telefono con AP dalla sua casa di Mbour. Prima del viaggio ha dato ai ragazzi, Massou Seck e Serigne Galaye Seck, oggetti spirituali tradizionali, tra cui una bottiglia d’acqua benedetta e una carta del Corano con i loro nomi scritti sopra, per protezione. La notizia delle imbarcazioni scomparse fa seguito a uno dei più letali naufragi di migranti, avvenuto il mese scorso, in cui si presume siano morte più di 500 persone al largo delle coste della Grecia. La vicenda ha aumentato le critiche contro l’Europa per l’incapacità di prevenire le tragedie.

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