Proteste contro la partecipazione dell'attivista Maryam Rajavi a un incontro organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi
Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l’ambasciatore italiano a Teheran, Giuseppe Perrone, per protestare contro la partecipazione dell’attivista Maryam Rajavi, leader del Consiglio nazionale della resistenza iraniana, a un incontro organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi. Lo riporta l’agenzia Irna. Secondo Teheran “l’incontro tra diversi parlamentari italiani e una terrorista anti-iraniana è un chiaro esempio di promozione del terrorismo e quindi, la Repubblica islamica non lo tollera in nessuna forma da nessuno e lo censura categoricamente”. L’Iran inoltre “esorta il governo italiano a dimostrare la propria serietà nell’impedire che il Paese diventi un rifugio sicuro per i terroristi”. Per Teheran quanto accaduto “danneggerà oltremodo l’immagine dell’Italia agli occhi dell’opinione pubblica iraniana”. Secondo Irna l’ambasciatore italiano ha risposto che informerà quanto prima le autorità italiane in merito al colloquio.
Tajani: “In Italia c’è democrazia”
“Mi pare sia stata una fondazione privata a invitare queste persone. Noi siamo in una democrazia e ognuno fa ciò che ritiene opportuno a patto di non violare il diritto internazionale e nazionale. In questo caso non c’è stata nessuna violazione”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando il caso.
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