La sorpresa sarebbe il sorpasso della piattaforma progressista Sumar di Yolanda Diaz sul partito di Santiago Abascal, Vox
Il Partito popolare di Alberto Núñez Feijóo ha vinto le elezioni generali in Spagna, ma senza la maggioranza assoluta e lo scenario risulta incerto. Con oltre il 90% delle schede scrutinate, il Partito popolare ha confermato il suo vantaggio sul Psoe in termini di seggi al Congresso dei deputati spagnolo, ma senza maggioranza assoluta, anche sommando i seggi di Vox. Secondo una simulazione effettuata dalla tv pubblica spagnola, il socialista Pedro Sanchez potrebbe, alleandosi con Sumar e i partiti baschi e catalani arrivare a 172 seggi, mentre Alberto Núñez Feijóo potrebbe arrivare a un massimo di 170 seggi. Nessuno dei due blocchi arriverebbe quindi alla maggioranza assoluta dei 176.
Festeggiamenti fuori dal quartier generale del Partito popolare, in Calle Genova a Madrid e fuori dalla sede del Psoe in Calle Ferraz, mentre manca meno del 4% delle schede da scrutinare. Alberto Núñez Feijóo dovrebbe rivendicare i il diritto di formare il governo in quanto leader del partito più votato. Ma il Pp, anche sommando i seggi di Vox non arriverebbe alla maggioranza assoluta. Fuori da Genova la folla ha seguito con il fiato sospeso lo spoglio. Un boato è esploso nel momento in cui il Pp ha superato il Psoe, ma i seggi in più conquistati non bastano per la formazione di un governo.
Fuori da Ferraz, sede del Psoe, si sono riuniti i ministri del governo Sanchez, tra cui la portavoce e ministra della Politica territoriale, Isabel Rodirguez, la ministra della Difesa Margarita Robles e quella della Transizione ecologica Teresa Ribera. Anche se il Psoe ha 14 seggi in meno al momento del Pp, potrebbe sommare più seggi del Partito popolare, allenadosi con i partiti catalani e baschi. Secondo una simulazione della tv pubblica spagnola Sanchez potrebbe radunare 172 voti contro i 170 di Feijóo.
Il partito indipendentista catalano di Carles Puigdemont, Junts, ha avvertito il leader socialista Pedro Sanchez che non lo “renderà premier in cambio di nulla”. Lo ha chiarito Míriam Nogueras, portavoce della formazione politica. Al momento, con oltre il 98% delle schede scrutinate, risulta che Junts ha ottenuto 7 seggi, utili al Psoe per cercare di arrivare alla maggioranza assoluta. Anche l’altro partito indipendentista catalano Erc, ha chiarito che porrà delle condizioni per l’investitura di Sanchez.
I seggi sono stati aperti alle 9 del mattino e il primo leader a votare è stato il premier socialista Pedro Sanchez, che ha detto di avere sensazioni positive e ha sottolineato l’importanza di queste elezioni non solo per la Spagna, ma per il mondo e per l’Europa. Feijóo ha invece espresso la speranza che da questa sera possa iniziare una nuova epoca per il Paese. Diaz ha esortato i cittadini a votare per svegliarsi domani con “più democrazia”, “più diritti” e “più libertà”, mentre Abascal ha denunciato “interferenze intollerabili” da parte dei media nel giorno di riflessione. L’affluenza, che alle 14 ha registrato una crescita di oltre 2,5 punti percentuali, è calata alle 18 di circa 4 punti. Il dato non include però i voti per corrispondenza, per i quali quest’anno c’è stato un boom di richieste. Queste sono infatti le prime elezioni generali che si tengono in piena estate, con temperature che hanno toccato in alcune località i 40°C.
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