L'appello del capo della Casa Bianca nel giorno in cui lo Stato africano celebra la Festa d'Indipendenza: "Il paese affronta una grave sfida alla sua democrazia"
Il presidente americano Joe Biden chiede l’immediato rilascio del suo omologo nigerino Bazoum, arrestato dai militari che hanno attuato il golpe in Niger il 27 luglio scorso. L’appello del capo della Casa Bianca arriva nel giorno della festa dell’Indipendenza del Paese africano. “Quest’anno, mentre il Niger celebra il 63° anniversario della sua indipendenza, si trova ad affrontare una grave sfida alla sua democrazia”, ha dichiarato il leader americano. Oggi, in occasione della ricorrenza, in migliaia nel Paese hanno manifestato a sostegno di golpisti e Russia.
“La difesa dei valori democratici fondamentali e la difesa dell’ordine costituzionale, della giustizia e del diritto di riunione pacifica sono essenziali per il partenariato tra il Niger e gli Stati Uniti”, aggiunge Biden, “chiedo che il Presidente Bazoum e la sua famiglia vengano immediatamente rilasciati e che venga preservata la democrazia del Niger, duramente conquistata”.
“In questo momento critico, gli Stati Uniti sono al fianco del popolo nigerino per onorare la nostra pluridecennale partnership radicata nei valori democratici condivisi e nel sostegno a una governance guidata dai civili”, si legge nella dichiarazione. “Il popolo nigerino ha il diritto di scegliere i propri leader”, ammonisce il presidente Biden, “hanno espresso la loro volontà attraverso elezioni libere ed eque, e questo deve essere rispettato”.
Tajani: “Oggi sarà giornata incandescente per festa indipendenza”
In Niger “oggi sarà una giornata un po’ incandescente perchè è il giorno della Festa d’indipendenza dalla Francia”, ha dichiarato oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Rai Isoradio. “È previsto un corteo fino all’ambasciata francese”, aggiunge Tajani, “ma l’Italia non è un Paese contro cui possono esserci atteggiamenti negativi. Al momento non è accaduto nulla”. “L’unità di crisi segue minuto per minuto quello che sta accadendo”.
Il capod ella Farnesina ha poi fatto sapere che i connazionali rimasti ancora nel Paese africano sono “una cinquantina oltre a poco meno di 400 militari che fanno parte di un contingente” con soldati di altri Paesi. “I nostri cittadini sono seguiti minuto per minuto dalla nostra ambasciata che rimane aperta”, ha aggiunto Tajani, “e nessuno di loro sta correndo pericoli”.
Senegal parteciperà a eventuale intervento armato Ecowas
Il Senegal parteciperà a un eventuale intervento militare in Niger deciso dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). Lo ha affermato la ministra degli Affari esteri senegalese, Aïssata Tall Sall. Parlando alla stampa, Aïssata Tall Sall ha sottolineato gli impegni internazionali del suo Paese nei confronti dell’Ecowas e il fatto che il colpo di stato in Niger del 26 luglio scorso sia stato “un colpo di troppo“. “I soldati senegalesi, per tutti questi motivi, andranno lì”, se necessario, ha detto.
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