Per l'intelligence britannica è un "duro colpo" alla flotta di Mosca, minacce a 6 porti. Iniziati a Gedda i colloqui per la pace con 40 Paesi
Sono stati “i servizi militari e la Marina dell’Ucraina” a condurre “una nuova operazione speciale nel Mar Nero” e a “far saltare in aria una grande petroliera della Federazione russa SIG, che trasportava carburante per le truppe russe”. E’ quanto scrive RBC-Ucraina citando fonti dell’intelligence. Secondo le fonti, l’operazione speciale si è svolta secondo lo scenario classico: un drone di superficie, 450 kg di tritolo, un’esplosione. La petroliera si trova nello stretto di Kerch, nei pressi del ponte Crimea.
I danni subiti dalla nave della Marina russa Olenegorsky Gornyak colpita nei pressi della base Novorossiysk rappresentano un “duro colpo” per la flotta di Mosca. La Olenegorsky Gornyak è “la più grande nave da guerra russa gravemente danneggiata o affondata dall’affondamento dell’incrociatore Moskva” dello scorso aprile. Lo scrive l’intelligence del ministero della Difesa britannico nel suo report sulla guerra in Ucraina. “Durante la notte tra il 3 e il 4 agosto 2023, la nave da sbarco della Marina russa Olenegorsky Gornyak ha quasi certamente subito gravi danni dopo essere stata colpita mentre si trovava nei pressi della base Novorossiysk della flotta del Mar Nero. Le immagini dell’inclinazione della nave a 30-40 gradi suggeriscono che diversi compartimenti stagni sono stati violati o che gli sforzi di controllo dei danni dell’equipaggio sono stati inefficaci”, si legge nel report.
La reazione russa
“Apparentemente, non sono bastati i colpi contro Odessa, Izmail, ecc. alla feccia di Kiev che vuole organizzare una catastrofe ecologica nel Mar Nero”. Lo ha scritto sul suo canale Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev con probabile riferimento agli ultimi attacchi con droni ucraini contro una nave della Marina russa e ad una petroliera. Se Kiev vuole la catastrofe nel Mar Nero “deve ottenerla su quella parte del loro territorio che presto cadrà in mano all Polonia e che dopo puzzerà per secoli”, ha scritto ancora Medvedev, aggiungendo che “bastardi e degenerati capiscono solo la crudeltà e la forza. Questa sarà la loro decisione finale sull’accordo del grano”.
Kiev: “Minaccia militare per 6 porti russi”
L’Ucraina ha annunciato una minaccia militare alla navigazione nelle acque di sei porti russi che si trovano nel Mar Nero. Lo riporta Rbc-Ukraine con riferimento ad un messaggio del Servizio statale per i trasporti marittimi e fluviali ucraino. L’avviso, diramato inizialmente venerdì sulla base dei dati delle forze navali delle forze armate ucraine, è valido fino a nuovo annullamento. La ‘minaccia militare’ riguarda “l’area delle vie interne ed esterne dei porti di Anapa, Novorossiysk, Gelendzhik, Tuapse, Sochie Taman”, afferma il messaggio.
Fonti Ue: “A Gedda intesa su integrità territorio Kiev”
A Gedda è emerso un accordo “secondo cui il rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina deve essere al centro di qualsiasi accordo di pace e ripristinare il primato della Carta delle Nazioni Unite e il rispetto del diritto internazionale”. E’ quanto affermano fonti europee al termine della prima giornata dei colloqui sull’Ucraina a Gedda, in Arabia Saudita. E’ stato anche raggiunta un’intesa sulla “formazione di gruppi di lavoro sui temi chiave della formula di pace in dieci punti” proposta dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, come “la sicurezza alimentare globale, la sicurezza nucleare, la sicurezza ambientale, la fornitura di di aiuti umanitari, il rilascio dei prigionieri di guerra e dei bambini rapiti”. La Cina, secondo le stesse fonti Ue, “ha partecipato attivamente ed è stata favorevole all’idea di un terzo incontro a questo livello”. Una riunione dei capi di Stato potrebbe svolgersi “prima della fine dell’anno”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata