I golpisti devono rilasciare il presidente Bazoum, altrimenti possibile l'intervento militare

Tensione e preoccupazione a Niamey: scade infatti oggi domenica 6 agosto l’ultimatum lanciato ai militari golpisti, che hanno preso il potere in Niger e tengono prigioniero il presidente Bazoum. Come minacciato una settimana fa, l’Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest, interverrà militarmente se i golpisti non rilasceranno il presidente eletto, Mohamed Bazoum, e non sarà ripristinato l’ordine costituzionale e democratico. Intanto nei pressi dello stadio di Niamey domenica si sono radunati migliaia di sostenitori dei golpisti.

Premier Niger: “Resto ottimista, cruciali ultimi minuti ultimatum”

Rimango ottimista perché so quanto i nigerini apprezzino la democrazia e la stabilità del loro Paese. Un esito positivo è ancora possibile”. Lo ha detto il primo ministro del Niger, Ouhoumoudou Mahamadou, nel corso di un’intervista al quotidiano francese Le Monde. Risponendo a una domanda sull’ultimatum, in scadenza, imposto dall’Ecowas ai golpisti per il rilascio del presidente eletto, Mohamed Bazoum e il ripristino dell’ordine in Niger, Mahamadou ha risposto: “Come sai in qualsiasi trattativa, tutto può succedere prima della scadenza. Gli ultimi momenti sono cruciali”.

 

Crosetto: “A Niamey ancora 254 militari italiani, voli programmati”

Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto in mattinata aveva fatto sapere che “ad oggi rimangono a Niamey 254 militari italiani” e “la prossima settimana sono pianificati ulteriori voli”. Le dichiarazioni al termine dell’operazione che ha portato al rientro dal Niger di 65 militari italiani e 10 statunitensi a bordo del KC767 dell’Aeronautica Militare atterrato questa notte a Pratica di Mare. I militari presenti nella nazione africana appartengono al contingente della missione di addestramento ‘MISIN’.

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