Chiuso lo spazio aereo nel Paese africano. Truppe inviate ai confini con Nigeria e Benin

Scaduto a mezzanotte l’ultimatum dell’Ecowas dopo il golpe del 26 luglio scorso in Niger che ha deposto il presidente Mohamed Bazoum. Se l’ordine costituzionale non verrà ripristinato, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale si è detta pronta a intervenire militarmente. La giunta militare avrebbe inviato ulteriori truppe ai confini con la Nigeria e il Benin. Lo riportano i media internazionali, secondo cui l’invio sarebbe avvenuto su ordine diretto del ‘Consiglio nazionale per la salvezza della patria’, come si è auto-proclamata la giunta. La mossa arriva dopo la scadenza dell’ultimatum imposto dall’Ecowas ai golpisti per la liberazione del presidente eletto Moahmed Bazoum e il ripristino dell’ordine costituzionale nel Paese africano.

Chiuso lo spazio aereo

Ieri sera con un comunicato la giunta militare che ha preso il potere nel Paese dopo aver destituito con un golpe il presidente eletto Mohamed Bazoum, ha annunciato la chiusura dello spazio aereo quando stava per scadere l’ultimatum imposto dall’Ecowas. Secondo il portavoce della giunta, Amadou Abdramane, “E’ stato effettuato un pre-schieramento per la preparazione dell’intervento militare in 2 paesi dell’Africa centrale. Qualsiasi paese coinvolto sarà considerato un cobelligerante”.

Tajani: “Ecowas prolunghi ultimatum, unica via è diplomatica”

Per salvare il Niger “l’unica via è quella diplomatica. Mi auguro che venga prolungato oggi l’ultimatum della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), scaduto ieri notte a mezzanotte. Bisogna trovare una soluzione: non è ancora detto che non si trovi una strada, che non sia la guerra”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a ‘La Stampa’. “L’Europa non può permettersi uno scontro armato, non dobbiamo essere visti come nuovi colonizzatori dell’Africa. Al contrario, dobbiamo creare una nuova alleanza con i Paesi africani, che non sia sfruttamento”, ha proseguito. Per quanto riguarda la sorte del presidente deposto, Mohamed Bazoum, Tajani ritiene “giusto che venga liberato, ma non lo possiamo fare noi. L’America è molto prudente da questo punto di vista, è impensabile che apra un intervento militare in Niger. La liberazione sarà il frutto di un lavoro faticoso e lungo. Ora, l’unica via è prolungare l’ultimatum”.

Ue: “Sosteniamo Ecowas per trovare soluzione diplomatica”

“Continuiamo a monitorare gli sviluppi in Niger. Sosteniamo l’Ecowas e siamo in contatto con tutti i partner per trovare una soluzione diplomatica che ripristini l’ordine costituzionale”. È quanto scrive in un tweet la Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel, Emanuela Del Re, ribadendo le parole dell’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Sicurezza, Josep Borrell, che in un tweet di qualche giorno fa aveva scritto: “Condividiamo la preoccupazione e il desiderio di evitare un’escalation che avrebbe gravi conseguenze per una regione già fragile”.

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