Tre morti in un raid di Mosca su Lutsk, erano dipendenti dell'azienda svedese Skf
Ancora bombardamenti russi sull’Ucraina. Dopo l’attacco su Leopoli della mattina del 15 agosto, altre vittime si sono registrate nel pomeriggio quando è stata colpita Lutsk, città poco lontana dal confine con la Polonia. “Un impianto di produzione a Lutsk è stato colpito dal fuoco nemico. Il risultato è stato la distruzione delle strutture e un incendio. I soccorritori hanno estratto un ferito da sotto le macerie e recuperato i corpi senza vita di 3 persone“, riferiscono su Telegram il servizio di emergenza statale e il sindaco della città, Igor Polishchuk. Lo riporta Ukrainska Pravda.
Vittime erano dipendenti azienda svedese Skf
L’azienda svedese Skf, produttrice di cuscinetti, ha confermato che i morti nell’attacco russo sulla città di Lutsk erano suoi dipendenti. I tre lavoravano nello stabilimento di Sfk che è stato colpito da un missile nella notte. Una persona è morta invece nell’est dell’Ucraina, a Kramatorsk, dopo che le forze russe hanno colpito un magazzino di generi alimentari. Nell’Ucraina centrale, un attacco ha lasciato parti della città di Smila senza accesso all’acqua e ha danneggiato una struttura medica.
Zelensky incontra le truppe al fronte
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato oggi le truppe al fronte in direzione di Melitopol. Lo fa sapere lui stesso in messaggio su Telegram. “Ho visitato la 3ª brigata operativa intitolata al colonnello Petro Bolbochan”, scrive, “la brigata ha partecipato a missioni di combattimento nelle regioni di Donetsk e Luhansk, a battaglie difensive per Kharkiv, alla liberazione di villaggi e città nei pressi di Kharkiv e sta attualmente conducendo operazioni offensive in direzione Zaporizhzhia“, ha scritto. Zelensky ha anche visitato la regione di Zaporizhzhia dove ha incontrato il comando della 65ª brigata meccanizzata separata e la 116ª brigata meccanizzata separata. Il presidente ucraino ha poi fatto visita all’unità chirurgica di prima linea, dove “ogni giorno vengono curati fino a 200 feriti”, scrive su Telegram. “Ho ispezionato i reparti e le attrezzature, ho parlato con il personale e i medici di guerra e ho discusso le loro esigenze”, ha aggiunto.
Nato: “Kiev potrebbe aderire con cessione territori a Russia”
Il Capo di Stato Maggiore della Nato, Stefan Jenssen, ha suggerito che all’Ucraina potrebbe essere concessa l’adesione all’Alleanza in cambio della cessione di parte del suo territorio alla Russia. Secondo Jenssen, questo potrebbe portare alla fine della guerra in Ucraina. Lo scrive il quotidiano norvegese VG, come riporta Unian. “Penso che la soluzione potrebbe essere che l’Ucraina ceda il suo territorio e ottenga in cambio l’adesione alla Nato”, ha detto Jenssen, “non sto dicendo che questo debba essere il caso. Ma potrebbe essere una soluzione possibile”.
Podolyak: “Ipotesi ridicola, significa scegliere la sconfitta della democrazia”
“Scambiare un territorio per in cambio di andare sotto l’ombrello della Nato? È ridicolo“. È quanto scrive in un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, commentando le parole di Jenssen. “Ciò significa scegliere deliberatamente la sconfitta della democrazia“, aggiunge Podolyak, “incoraggiare un criminale globale, preservare il regime russo, distruggere il diritto internazionale e trasmettere la guerra ad altre generazioni”. “I tentativi di preservare l’ordine mondiale e di stabilire una ‘cattiva pace’ attraverso, siamo onesti, il trionfo di Putin non porteranno pace al mondo, ma disonore e guerra”, ha sottolineato il consigliere ucraino.
Nato: “Nostra posizione chiara, non è cambiata”
“Continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario e ci impegniamo a raggiungere una pace giusta e duratura. La posizione dell’Alleanza è chiara e non è cambiata“. È quanto ha dichiarato all’emittente statale ucraina Suspilne un portavoce della Nato, in commento alle parole di Stian Jenssen.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata