Si tratta di un passo controverso ma ritenuto essenziale da Tokyo per arrivare a una chiusura definitiva dell'impianto a 12 anni dal disatro

A partire da giovedì prossimo il Giappone inizierà a rilasciare nell’Oceano Pacifico le acque radioattive e trattate della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, danneggiata dal violento terremoto e dal conseguente tsunami del 2011. Si tratta di un passo controverso ma ritenuto essenziale da Tokyo per arrivare a una chiusura definitiva dell’impianto a 12 anni dal disatro. Il via libera al rilascio è arrivato dal premier nipponico, Fumio Kishida, nel corso di una riunione dei ministri coinvolti nel programma di riversamento. Per l’operazione è stato incaricata la Tokyo Electric Power Company Holdings, che avvierà il rilascio giovedì se le condizioni meteorologiche lo consentiranno.

Durante la riunione Kishida ha spiegato che il rilascio dell’acqua in mare è essenziale per fare progressi nello smantellamento della centrale e per una piena ripresa della prefettura di Fukushima dopo il disastro del 2011. Ha assicurato che il governo ha fatto tutto per garantire che tutto avverrà nella massima sicurezza, senza danneggiare i pescatori e per fornire informazioni scientifiche per ottenere comprensione in Giappone e all’estero. Ha promesso che il governo continuerà a impegnarsi in tal senso sino al termine del rilascio e dello smantellamento dell’impianto.

Hong Kong, tagli a import prodotti ittici giapponesi

Il governo di Hong Kong si oppone alla decisione del Giappone di avviare da giovedì il rilascio in mare delle acque contaminate della centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal terremoto e dallo tsunami che ha colpito il Paese nipponico nel 2011. Il governatore di Hong Kong, John Lee, ha quindi chiesto ai competenti dipartimenti di applicare “immediatamente” restrizioni sull’importazione di prodotti ittici dal Giappone. Lo riporta il South China Morning Post. In un post su Facebook, Lee ha scritto: “La sicurezza alimentare e la sanità pubblica a Hong Kong sono la priorità assoluta del governo. Ho immediatamente incaricato il Segretario per l’Ambiente e l’Ecologia e i dipartimenti competenti di attivare le misure di controllo sulle importazioni per proteggere la sicurezza alimentare e la salute pubblica a Hong Kong”.

Pechino a Tokyo: “No a rilascio acque contaminate”

Esortiamo vivamente il Giappone a ritirare il suo piano per scaricare l’acqua contaminata dal nucleare“. Lo ha detto il portavoce del ministero cinese degli Esteri, Wang Wenbin, in conferenza stampa. Lo riporta il Global Times su Twitter. “Il governo cinese insiste affinché le persone vengano prima di tutto e i dipartimenti competenti adotteranno le misure necessarie per salvaguardare la sicurezza alimentare e la salute del popolo cinese”, ha affermato.

Seul: “No problemi scientifici o tecnici su scarico acque”

Secondo la Corea del Sud non ci sono problemi scientifici o tecnici relativi all’annunciato rilascio, a partire da giovedì, delle acque della centrale nucleare giapponese di Fukushima nell’oceano Pacifico. Lo riporta il Korea Times che cita il primo vice capo dell’Ufficio sudcoreano per il coordinamento delle politiche governative, Park Ku-yeon, intervenuto in conferenza stampa. “Il nostro governo ha saputo che il Giappone scaricherà l’acqua contaminata dalla centrale nucleare di Fukushima, come originariamente previsto, e ha stabilito che non ci sono problemi scientifici o tecnici nello scarico dell’acqua contaminata”, ha affermato. Park ha chiarito che Seul non approva né si oppone al piano e chiederà al Giappone di sospendere immediatamente lo scarico se il livello di materiale radioattivo in acqua supererà i livelli standard. 

Greenpeace: “Giappone viola diritti umani” 

Greenpeace Giappone critica l’annuncio del governo nipponico di dare inizio alle operazioni di scarico dell’acqua radioattiva della centrale nucleare di Fukushima Daiichi nell’oceano Pacifico. Secondo l’associazione “questa decisione ignora le prove scientifiche, viola i diritti umani delle comunità che vivono in Giappone e nella regione del Pacifico, e non è conforme al diritto marittimo internazionale. Ignora anche le preoccupazioni delle persone, incluse quelle dei pescatori”.

“Il governo giapponese e la Tokyo electric power company (Tepco), l’azienda privata che gestisce la centrale nucleare dismessa – osserva Greenpeace – affermano il falso sostenendo che non c’è alternativa alla decisione di scaricare le scorie radioattive nell’oceano e che è un passo necessario per procedere allo smantellamento (o decomissioning) definitivo della centrale”.

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