Le parole di Marat Gabidullin dopo la morte del leader russo

“Non c’è un altro Prigozhin. Con un leader scelto da Mosca i mercenari se ne andranno”. Lo dice in una intervista a Repubblica Marat Gabidullin, ex comandante della Brigata Wagner. Dopo il tentato golpe dello scorso giugno, “per Prigozhin si era messa male. Era troppo esposto ai rischi ealle vendette, non tanto del Cremlino quanto dei capi di quelle strutture commerciali e multinazionali che lavoravano con lui in Africa e che ha depennato”.In merito all’ipotesi che dietro la morte di Prigozhin vi sia Putin, Marat spiega: “Se ha perso del tutto il lume della ragione, può essere complice di quanto accaduto. Ma a Putin la Wagner serve, non può fare a meno del lavoro che svolgono per lui in Africa, sostenendo i regimi, anche golpisti, per ottenere il sostegno alla Russia nelle assemblee internazionali. Ed è Putin che approvò la fondazione della Wagner, anni fa, arrivando a inserirla nella macchina statale. Chi credete che paghi i mercenari? Gli stipendi base, 2.500 dollari al mese se si è impiegati in teatri bellici, arrivano dal bilancio della Federazione”.La Wagner non muore con Prigozhin, “ma il suo futuro si è fatto davvero incerto”.

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