La compagnia dell'aerospazio fondata da Elon Musk ha affermato di non potere assumere personale se non cittadini statunitensi e residenti permanenti

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha citato in giudizio SpaceX, la compagnia dell’aerospazio fondata e gestita da Elon Musk, per discriminazione nelle assunzioni nei confronti dei rifugiati e delle persone che cercano o hanno già ottenuto asilo. Secondo quanto riferito nella denuncia, SpaceX ha affermato, citando in modo erroneo le leggi federali sul controllo delle esportazioni, di non potere assumere personale se non cittadini statunitensi e residenti permanenti. Di conseguenza, secondo la denuncia, ha scoraggiato i rifugiati, i richiedenti asilo e i beneficiari di borse di studio dal fare domanda per un lavoro in azienda. Il dipartimento ha accusato SpaceX di rifiutarsi di prendere in considerazione “equamente” le candidature di questo gruppo di persone o di assumerle.

I controlli sulle esportazioni mirano tipicamente a proteggere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e a perseguire obiettivi commerciali nazionali. Vietano la spedizione di specifiche tecnologie, armi, informazioni e software a specifiche nazioni non statunitensi e limitano inoltre la condivisione o il rilascio di tali elementi e informazioni a ‘persone statunitensi’. Ma il Dipartimento di Giustizia ha osservato che il termine include non solo i cittadini statunitensi, ma anche i residenti permanenti negli Stati Uniti, i rifugiati e coloro che richiedono o hanno ottenuto asilo. Gli Stati Uniti chiedono “un’equa considerazione” per le persone che sono state scoraggiate o a cui è stato negato un impiego presso SpaceX a causa della presunta discriminazione della società, oltre a sanzioni civili indeterminate. SpaceX, che ha sede a Hawthorne, in California, non ha risposto a una richiesta di commento. 

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