I militari sono saliti al potere tra il 26 e il 28 luglio. Costretto ai domiciliari il presidente Bazoum
È passato un mese dal colpo di Stato in Niger. Il presidente democraticamente eletto, Mohamed Bazoum, è stato spodestato e costretto agli arresti domiciliari assieme alla moglie e al figlio. Il golpe è avvenuto tra il 26 e il 28 luglio, giorni in cui i militari hanno preso il potere e dato inizio a una crisi politica e istituzionale. A comandare il Paese ora c’è la giunta militare del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria che riconosce come capo di Stato il generale Abdourahamane Tchiani. Nelle scorse settimane a Niamey si sono susseguite manifestazioni di sentimento antifrancese e pro Mosca. In questi giorni, invece, per le strade della Capitale sembra essere tornata un’appartente tranquillità. Eppure i golpisti continuano a sconvolgere gli equilibri internazionali, decidendo di espellere dal Paese gli ambasciatori di Stati Uniti, Francia e Germania.
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