Passaggio di consegne con Lula, il presidente del Brasile: "Se Putin verrà al prossimo summit non sarà arrestato"
Si chiude terza sessione plenaria del G20 in India. “Voglio congratularmi con il presidente del Brasile e con il mio amico Lula De Silva, e consegnargli il martelletto della presidenza” ha detto il primo ministro indiano, Narendra Modi, al termine del summit di Nuova Delhi. “Come tutti sapete, l’India ha la responsabilità della presidenza del G20 fino a novembre 2023 – ha aggiunto -. In questi due giorni tutti voi avete dato molti suggerimenti e avanzato proposte. È nostro dovere rivedere nuovamente i suggerimenti che abbiamo ricevuto per vedere come accelerarne il progresso. Propongo che alla fine di novembre si tenga una sessione virtuale del G20. Potremo rivedere gli argomenti decisi in questo vertice, in quella sessione virtuale. Spero che tutti voi vi collegherete. Con questo, dichiaro la conclusione della sessione del G20”.
Passaggio consegne tra Modi e Lula, presidenza passa al Brasile
Passaggio di consegne tra India e Brasile alla presidenza del G20. Il primo ministro indiano Narendra Modi, al termine della terza e ultima sessione di lavori del summit in corso a Nuova Delhi, ha consegnato nelle mani del presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, il martelletto della presidenza del G20.
Lula: “Se Putin verrà a summit Brasile non sarà arrestato”
Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, nel corso di una intervista rilasciata a ‘Firstpost’ in occasione del G20 in corso a Nuova Delhi, ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin non sarà arrestato se parteciperà al summit del prossimo anno che si terrà in Brasile. “Sarà invitato – ha spiegato Lula -. Quindi credo che possa andare facilmente andare in Brasile. Quello che posso dire è che se io sono presidente del Brasile e lui viene in Brasile, non c’è alcuna possibilità che venga arrestato”. In India il capo della delegazione russa è stato il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov. Lula è tornato anche sui lavori del vertice indiano spiegando che il G20 è un forum per discutere di questioni economiche così come è stato costruito dopo la crisi finanziaria globale del 2008-09 e che non è un forum appropriato per parlare della guerra della Russia in Ucraina. “Il G20 è un forum che è stato costruito a causa della crisi finanziaria globale del 2008 e del 2009. Da lì in poi, il G20 ha cominciato a discutere molte questioni economiche, e si è cominciato a discutere anche delle istituzioni legnose, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale, nel tentativo di migliorare il funzionamento di queste istituzioni multilaterali. Ecco perché qui in India non volevamo discutere della guerra tra Ucraina e Russia. Questa non è la sede adatta per questo”, ha concluso.
Lavrov: “Abbiamo impedito a Occidente di ‘ucrainizzare’ vertice”
“Grazie soprattutto alla posizione consolidata del Sud globale in difesa dei suoi legittimi interessi, è stato possibile impedire il successo del tentativo dell’Occidente di ucrainizzare nuovamente l’intera agenda a scapito della discussione sui compiti urgenti dei Paesi in via di sviluppo”. È quanto ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov al termine del vertice del G20 a Nuova Delhi, in India. Lo riporta Ria Novosti. “La crisi ucraina è menzionata, ma esclusivamente nel contesto della necessità di risolvere tutti i conflitti che esistono nel mondo in conformità con tutti gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite”.
“Non appena si inizia a parlare di Ucraina, l’Occidente non è in grado di mantenere una discussione intelligente”, ha aggiunto Lavrov, come riporta l’agenzia asiatica Ani. “Tutto ciò che può fare è chiedere alla Russia di fermare la sua aggressione e di ripristinare l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha continuato, “ma la Carta delle Nazioni Unite menziona anche il principio di uguaglianza…”.
Summit si terrà a Rio de Janeiro nel novembre 2024
“I gruppi tecnici e gli incontri ministeriali preparatori” del G20 del prossimo anno in Brasile “saranno ospitati in diverse città di tutte e cinque le regioni del nostro Paese. Sarò molto onorato di darvi il benvenuto a Rio de Janeiro nel novembre 2024“. Così il presidente del Brasile, Luiz Ignacio Lula, dopo il passaggio di consegne alla presidenza del summit andato in scena al termine del G20 di Nuova Delhi.
Biden lascia summit, partito alla volta del Vietnam
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha lasciato il G20 di Nuova Dehli in anticipo. Biden non prenderà parte all’ultima sessione plenaria poichè proseguirà il suo viaggio in Asia con una tappa in Vietnam.
Omaggio dei leader al memoriale Gandhi
Prima dell’avvio dei lavori i leader del summit hanno visitato il Rajghat, ovvero il Memoriale di Mahatma Ghandi, deponendo una corona di fiori. All’arrivo i leader sono stati accolti dal padrone di casa, il primo ministro indiano Narendra Modi, che ha donato a ciascuno una sciarpa tradizionale di seta grezza con sopra il simbolo del G20. Al termine della visita i leader si sono spostati al centro congressi Bharat Mandapam, sede ufficiale del vertice, per la terza e conclusiva sessione plenaria del G20 (‘One Future’) incentrata su transizione digitale, riforma delle istituzioni multilaterali e intelligenza artificiale, dove interverrà la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In programma in mattinata per la premier anche incontri bilaterali con il presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, e con il capo dello Stato della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol.
Modi: “Ideali Gandhi guidano nostra visione per futuro inclusivo e armonioso”
“Nell’iconico Rajghat, la famiglia del G20 ha reso omaggio al Mahatma Gandhi, il faro della pace, del servizio, della compassione e della non violenza. Mentre diverse nazioni convergono, gli ideali senza tempo di Gandhi guidano la nostra visione collettiva per un futuro globale armonioso, inclusivo e prospero”. Lo scrive su X il primo ministro indiano Narendra Modi, pubblicando alcune foto della vista fatta in mattinata dai leader del G50 prima dell’avvio dell’ultima giornata di lavori del summit di Nuova Delhi.
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