Ucraina, Zuppi a Pechino da domani al 15 settembre

La visita del Presidente della Cei costituisce un’ulteriore tappa della missione voluta dal Papa per raggiungere una pace giusta

Nei giorni 13 – 15 settembre 2023, il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, accompagnato da un Officiale della Segreteria di Stato, si recherà a Pechino, quale Inviato del Santo Padre Francesco. Lo rende noto la sala stampa della Santa Sede che specifica che “la visita costituisce un’ulteriore tappa della missione voluta dal Papa per sostenere iniziative umanitarie e la ricerca di percorsi che possano condurre ad una pace giusta“. 

Zuppi: “In Cina per cercare tessere difficile tela pace”

L’aspettativa del viaggio in Cina è quella di “cercare di tessere la difficile tela della pace che è un dono per tutti e che tutti devono trovare”. Lo ha detto il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, parlando a Berlino a margine dell’incontro ‘L’audacia della pace’ organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Zuppi partirà domani alla volta di Pechino come inviato di Papa Francesco. 

“La preghiera di tanti, la preghiera ecumenica interreligiosa di questi giorni sicuramente è un motivo ulteriore per cercare con fiducia il dono della pace che è un dono per tutti e che tutti devono trovare”, ha detto ancora Zuppi. “Speriamo che il sostegno di tutti i fratelli possano spingere per la via della pace”, ha aggiunto il presidente della Cei. Sui segnali provenienti da Pechino in merito alla sua imminente missione di pace in Cina, Zuppi ha parlato di “segnali di attesa dell’incontro. Già questo è ovviamente un segnale importante”. Sulle parole del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che nel suo intervento all’incontro ‘L’audacia della pace’ di Sant’Egidio a Berlino, ha parlato di “pace giusta” e di “diritto all’autodifesa” per l’Ucraina, Zuppi ha affermato che “credo sia quello che le Nazioni Unite hanno indicato da sempre. Sono il riferimento all’interno del quale bisogna fare di tutto perché le conseguenze della guerra, l’emergenza umanitaria possa essere affrontata, perché le sofferenze terribili del popolo ucraino possano essere ridotte, alleviate o sconfitte. Poi all’interno di questo c’è, come diceva giustamente il cancelliere, la ricerca della pace”. A Berlino Zuppi ha incontrato Scholz e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. “Devo dire che c’è tanta vicinanza da parte della Germania, credo anche tanta consapevolezza dell’importanza che l’Europa deve avere per il conflitto dell’Ucraina, che è un conflitto europeo”, ha commentato Zuppi, aggiungendo che negli incontri si è parlato anche della sua missione di pace.

Papa: “Per arrivare alla pace serve audacia”

“Occorre ‘l’audacia della pace’, che è al cuore del vostro incontro. Non basta il realismo, non bastano le considerazioni politiche, non bastano gli aspetti strategici messi finora in atto; occorre di più, perché la guerra continua”. Così Papa Francesco in un messaggio inviato ai partecipanti all’Incontro Internazionale di preghiera promosso dalla Comunità di Sant’Egidio che si svolge a Berlino dal 10 al 12 settembre. “Occorre l’audacia della pace: ora – insiste – perché troppi conflitti perdurano da troppo tempo, tanto che alcuni sembrano non avere mai termine, così che, in un mondo in cui tutto va avanti veloce, solo la fine delle guerre sembra lenta. Ci vuole il coraggio di saper svoltare, nonostante gli ostacoli e le obiettive difficoltà. L’audacia della pace è la profezia richiesta a quanti hanno in mano le sorti dei Paesi in guerra, alla Comunità internazionale, a tutti noi, specie agli uomini e alle donne credenti, perché diano voce al pianto delle madri e dei padri, allo strazio dei caduti, all’inutilità delle distruzioni, denunciando la pazzia della guerra”.

Per Bergoglio “l’audacia della pace interpella in modo particolare i credenti”, ma “non dev’essere impossibile nemmeno per i politici, per i responsabili, per i diplomatici”. Il Papa sottolinea come negli anni “anziché abbattere muri, se ne sono innalzati altri” e rimarca come “oggi la guerra devasta ancora troppe parti del mondo: penso a tante zone dell’Africa e del Medio Oriente, ma anche a molte altre regioni del pianeta; e all’Europa, che conosce la guerra in Ucraina, un conflitto terribile che non vede fine e che ha provocato morti, feriti, dolori, esodi, distruzioni”. Nel messaggio il Papa ricorda l’incontro di preghiera per la pace dello scorso anno al Colosseo, quel “grido silenzioso” che “sale al Cielo”. Quel grido che “esprime il dolore e l’orrore della guerra, madre di tutte le povertà”. Infine il Pontefice chiede di continuare a pregare affinché ” si aprano vie di pace, soprattutto per la cara e martoriata Ucraina”.