I rappresentanti della commissione Affari esteri del Parlamento europeo avrebbero dovuto incontrare esponenti della società civile
Il governo tunisino ha negato l’accesso nel Paese a una delegazione della commissione Affari esteri del Parlamento europeo (Afet) che avrebbe dovuto essere in missione in Tunisia dal 14 al 16 settembre. È quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri tunisino. La delegazione, guidata dall’eurodeputato Michael Gahler, avrebbe dovuto incontrare le organizzazioni della società civile, i sindacati, i leader dell’opposizione e i rappresentanti delle fondazioni politiche. La delegazione dell’Afet aveva chiesto di incontrare anche le controparti tunisine. Oltre al presidente, la delegazione era composta da Dietmar Köster, Salima Yenbou, Mounir Satouri ed Emmanuel Maurel.
Ue: “Sorpresi da divieto ingresso, dialogare con Tunisi”
Il divieto di ingresso della delegazione del Parlamento europeo in Tunisia “è stata per noi una sorpresa, dopo le numerose visite degli ultimi mesi, che ci hanno permesso di instaurare un dialogo franco e aperto tra tutte le istituzioni europee e le istituzioni tunisine, nonché i rappresentanti della società civile. Il nostro ambasciatore a Tunisi ha immediatamente espresso il nostro rammarico per questa decisione. L’Ue e la Tunisia sono legate da un partenariato forte e strategico. La continuazione di un dialogo aperto è importante in un momento in cui affrontiamo insieme sfide senza precedenti”. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea, Nabila Massrali, nel briefing quotidiano con la stampa.
Eurocamera condanna divieto di Tunisi a delegazione
“Condanniamo la decisione delle autorità tunisine di rifiutare l’ingresso alla delegazione della commissione affari esteri del Parlamento europeo e chiediamo spiegazioni dettagliate. Questa condotta non ha precedenti dalla rivoluzione democratica del 2011″. Lo dichiara la delegazione ad hoc della commissione per gli affari esteri del Parlamento in Tunisia, in seguito al rifiuto della Tunisia di farli entrare nel paese.”Continuiamo a essere pronti e insistiamo sul dialogo, sulle questioni cruciali, e ricordiamo che questo Parlamento ha sempre approvato l’agenda globale di cooperazione, compreso il rafforzamento della democrazia e il sostegno finanziario, come concordato nell’accordo di associazione Ue-Tunisia – aggiungono -. Rimaniamo convinti, come richiesto dall’Ue fin dal luglio 2021, che la terribile situazione economica e sociale in Tunisia, ulteriormente aggravata dalla crisi umanitaria, richieda urgentemente un dialogo nazionale globale, senza il quale le prospettive di uno sviluppo politico ed economico stabile in Tunisia rimanere cupo”.La delegazione era composta dal presidente Michael Gahler (PPE, Germania), Dietmar Köster (S&D, Germania), Salima Yenbou (Renew, Francia), Mounir Satouri (Verdi/ALE, Francia) ed Emmanuel Maurel (La Sinistra, Francia). Questa visita ha fatto seguito a una missione conoscitiva della commissione per gli affari esteri in Tunisia nell’aprile 2022, quando il Parlamento era preoccupato per il regresso politico in Tunisia sugli standard democratici e sui diritti umani.
Ue: “Attuazione accordo è in corso ma serve tempo”
L’accordo con la Tunisia “è stato firmato a luglio e ora l’attenzione è rivolta alla rapida attuazione di diverse azioni”. Lo afferma a LaPresse una portavoce della Commissione europea vicina, interpellata sull’attuazione del memorandum d’intesa Ue-Tunisia, alla luce degli scarsi risultati finora sul fronte della gestione dei migranti. “La Commissione – afferma – si impegna a rispettare il memorandum d’intesa firmato il 16 luglio. Siamo in stretto contatto con le autorità tunisine.L’attenzione è ora rivolta a una rapida attuazione, in cooperazione con la Tunisia e in linea con le norme e le procedure stabilite.L’attuazione del protocollo d’intesa è in corso. Le riunioni tecniche si stanno già svolgendo regolarmente”. “In generale, i fondi dell’Ue vengono prima impegnati per azioni specifiche e poi adottati prima che i progetti possano essere aggiudicati. I partner esecutivi necessitano inoltre di un po’ di tempo per preparare l’avvio di qualsiasi progetto prima che possa essere lanciato formalmente”, spiega la portavoce.
Ue: “Al lavoro con migranti ai confini, presto nuove navi”
“Innanzitutto, l’Ue sta già implementando programmi in corso con l’UNHCR, l’OIM, altre organizzazioni internazionali e Ong locali per affrontare la difficile situazione dei migranti bloccati nelle regioni di confine e garantire la protezione dei migranti in situazioni vulnerabili”. Lo afferma a LaPresse una portavoce della Commissione europea vicina al dossier, interpellata sull’attuazione del memorandum d’intesa Ue-Tunisia, alla luce degli scarsi risultati sul fronte della gestione dei migranti.“In secondo luogo – aggiunge la portavoce – l’Ue ha già adottato a giugno un pacchetto più ampio per il Nord Africa, che comprende 105 milioni di euro nell’ambito del protocollo d’intesa per la Tunisia per rafforzare la gestione delle frontiere, la protezione, sostenere gli sforzi contro il traffico di esseri umani, nonché il rimpatrio e la reintegrazione. I progetti rientranti in questo pacchetto sono attualmente in fase di definizione in stretta consultazione con le autorità tunisine, seguendo le norme applicabili. Ciò si baserà sulle azioni e sui programmi in corso. Ad esempio, 17 navi delle autorità tunisine vengono ristrutturate con i fondi dell’Ue, in stretta collaborazione con gli Stati membri nell’ambito dei programmi attuali.Il nuovo pacchetto da 105 milioni di euro comprenderà la fornitura di navi nuove o ristrutturate per la Sar, possibilmente insieme agli Stati membri dell’Ue, e il sostegno al controllo delle frontiere terrestri”. “In terzo luogo, per accompagnare le riforme che contribuiranno alla stabilità macroeconomica in Tunisia, è prevista l’adozione di un massimo di 150 milioni di euro entro la fine del 2023, in linea con la procedura regolare per le operazioni di sostegno al bilancio. In quarto luogo, è in discussione anche l’attuazione di altri elementi del Memorandum d’intesa, ad esempio sull’energia e sui trasporti”, conclude la portavoce.
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