Il presidente russo Putin: "Se Kiev vuole negoziati lo dica"

Dopo le prime informazioni incerte è arrivata l’ufficialità: l’esercito di Kiev ha liberato il villaggio di Andriivka, a circa 10 km a sud di Bakhmut, nella regione di Donetsk. La Terza brigata d’assalto ha dichiarato di aver catturato il villaggio dopo aver circondato la guarnigione russa in quella che ha definito “un’operazione lampo”. Andriivka è stata teatro di combattimenti feroci negli ultimi mesi e, come mostrato in un video pubblicato dalle forze armate ucraine, è completamente rasa al suolo. Ma resta comunque un piccolo passo nella controffensiva con cui l’Ucraina spera di portare la Russia alla resa.

Putin: “Se Kiev vuole negoziati lo dica”

Scenario non contemplato dal presidente russo Vladimir Putin che ha accusato Kiev di usare munizioni a grappolo “nella maniera più ampia possibile” e ha ribadito di non essersi mai sottratto ai colloqui di pace. “La Russia non ha mai rifiutato i negoziati con l’Ucraina“, ha detto Putin, aggiungendo che se Kiev li vuole “deve dirlo apertamente”. Il leader del Cremlino ha poi smentito le voci relative a volontari provenienti dalla Corea del Nord che potrebbero combattere per Mosca: “Non ne abbiamo bisogno”, ha assicurato, mentre il leader nordcoreano Kim Jong-un faceva visita a una fabbrica di aerei militari russi a Komsomolsk-on-Amurm, nella Russia orientale. La vicinanza tra Mosca e Pyongyang che preoccupa l’Occidente fa invece felice il più stretto alleato di Putin, il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko che, arrivato a Sochi per incontrare il presidente russo, ha auspicato l’aggiunta di Minsk in una possibile “collaborazione a tre”.

Zuppi verso nuova visita in Russia

Dopo le visite di Kim Jong-un e Lukashenko, anche il cardinale Matteo Zuppi “verrà di nuovo in Russia”. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che ha assicurato che “gli sforzi del Vaticano per la pace continuano” dopo il recente viaggio di Zuppi in Cina. Mosca starebbe anche trattando con la Libia per ottenere l’accesso a un porto nel Mediterraneo per le sue navi da guerra. Lo rivela il Wall Street Journal, secondo cui funzionari russi si sarebbero incontrati nelle ultime settimane con il signore della guerra libico Khalifa Haftar per discutere dei diritti di attracco a lungo termine nelle aree da lui controllate nell’est del Paese. I russi avrebbero chiesto di poter entrare nei porti di Bengasi o di Tobruch. L’Unione europea, intanto, non ha prorogato le misure restrittive all’export di grano ucraino introdotto a maggio per evitare concorrenza sleale nei 5 Paesi confinanti: Polonia, Ungheria, Slovacchia, Bulgaria e Romania. Le restrizioni scadranno quindi oggi con l’impegno da parte di Kiev di introdurre misure per evitare che nuove ondate di grano si riversino a poco prezzo sui mercati europei. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata