Il premier armeno, Nikol Pashinyan, ha dichiarato che non ha intenzione di dimettersi

Sono iniziati nella città azera di Yevlakh i colloqui tra le autorità dell’Azerbaigian e i rappresentanti della popolazione armena del Nagorno-Karabakh. Lo riporta la Tass che cita l’agenzia statale armena AzerTaj. Nell’incontro Baku è rappresentata dal responsabile per i contatti con gli armeni residenti nel Karabakh, Ramin Mammadov, dal vice rappresentante speciale del presidente azero per i territori liberati dall’occupazione, Bashir Hajiyev,e dall’impiegato per l’ufficio di rappresentanza speciale, Ilkin Sultanov. Gli armeni del Karabakh sono invece rappresentati da Sergey Martirosyan e David Melkumyan.

Il premier armeno, Nikol Pashinyan, non ha intenzione di dimettersi nonostante l’ondata di proteste anti-governative seguita all’operazione militare nel Nagorno-Karabakh lanciata dall’Azerbaigian. Lo avrebbe detto lui stesso a suoi alleati durante una riunione secondo il quotidiano Hraparak. Le manifestazioni a Erevan sono presto degenerate in scontri tra dimostranti e forze dell’ordine che hanno provocato feriti e arresti. 

Primi arresti per peacekeeper russi uccisi

I primi sospettati dell’uccisione di alcuni peacekeeper russi nel Nagorno-Karabakh sono stati arrestati. Lo riporta Ria Novosti citando fonti delle forze dell’ordine russe. “I primi responsabili di questo crimine sono stati arrestati”, ha spiegato la fonte, aggiungendo che il comandante del corpo delle forze armate azere i cui subordinati sono considerati colpevoli dell’agguato ai russi è stato rimosso dalle sue funzioni.

Baku conferma l’uccisione dei peacekeeper

Sono sei i peacekeeper russi morti in Nagorno-Karabakh durante gli ultimi scontri. Lo ha reso noto la Procura generale dell’Azerbaigian spiegando di aver avviato un’indagine sui due distinti incidenti dove militari delle forze di pace russe hanno perso la vita. Lo riporta la Tass. Un altro peacekeeper è invece rimasto ferito. Nel corso della giornata il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, si era scusato con Vladimir Putin per l’accaduto nel corso di una conversazione telefonica.

Borrell: “Deportazione armeni avrà forte risposta Ue”

“L’Azerbaigian ha la responsabilità di garantire i diritti e la sicurezza degli armeni del Karabakh, compreso il loro diritto a vivere nelle proprie case senza intimidazioni e discriminazioni. Lo spostamento forzato della popolazione civile attraverso mezzi militari o di altro tipo riceverà una forte risposta da parte dell’Ue. L’Ue è pronta ad adottare azioni adeguate nel caso di un ulteriore deterioramento della situazione”. Lo afferma l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, in una nota.”L’Unione europea condanna l’operazione militare dell’Azerbaigian contro la popolazione armena del Nagorno-Karabakh e deplora le vittime e le perdite di vite umane causate da questa escalation. Abbiamo preso atto dei rispettivi annunci relativi al raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco. Ci aspettiamo una cessazione immediata e completa delle ostilità e il rispetto del cessate il fuoco”, aggiunge il capo della diplomazia europea. “L’Ue invita l’Azerbaigian a consentire un accesso umanitario immediato e senza ostacoli alla popolazione bisognosa, anche attraverso la riapertura totale del corridoio Lachin in linea con le ordinanze della Corte internazionale di giustizia di febbraio e luglio 2023. Gli operatori umanitari dovrebbero essere in grado di operare liberamente. L’Ue e i suoi Stati membri sono pronti a fornire assistenza umanitaria urgente. L’Ue invita gli armeni di Baku e del Karabakh ad impegnarsi urgentemente in un dialogo globale e trasparente”, continua.

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