Migranti, Polonia ripristina controlli a confine con Slovacchia

Il governo polacco ha deciso di ripristinare i controlli al confine con la Slovacchia per contrastare i flussi migratori illegali. La misura sarà temporanea, ha precisato il ministro polacco degli Interni Mariusz Kaminski secondo l’agenzia Pap, e durerà 10 giorni ma potrebbe essere prolungata. Secondo Kaminski l’immigrazione clandestina e il numero di migranti individuati in Slovacchia sono aumentati di quasi il 1000 per cento rispetto allo scorso anno. “In sole due settimane abbiamo individuato e arrestato 551 migranti illegali“, ha affermato. 

Anche Vienna e Praga ripristinano controlli

Dopo la Polonia anche l’Austria e la Repubblica Ceca, con annunci separati, hanno comunicato di ripristinare i controlli lungo i confini con la Slovacchia per arginare i flussi migratori. Entrambi i paesi hanno affermato che la misura entrerà in vigore da domani, 4 ottobre, e resterà in vigore per almeno 10 giorni. Il ministro degli Interni austriaco, Gerhard Karner, ha spiegato che l’obiettivo del provvedimento è quello di impedire ai trafficanti di usare percorsi alternativi. Il ministro ceco dell’Interno, Vit Rakusan, ha sottolineato che i controlli aiuteranno a “combattere efficacemente” i trafficanti di esseri umani. Il passo, ha aggiunto, è stato deciso in stretto coordinamento con i Paesi vicini, Polonia compresa. Nelle sue previsioni la misura limiterà i flussi attraverso il confine. La polizia ceca prevede di schierare 130 agenti che opereranno lungo tutta la frontiera, non solo ai valichi. Il premier uscente slovacco, Ludovit Odor, ha criticato l’iniziativa ceca, affermando che è necessario trovare una soluzione a livello europeo al problema dei migranti. Ha aggiunto che Bratislava è pronta a rispondere alla mossa di Praga, forse già domani. La scorsa settimana la Germania ha annunciato che avrebbe immediatamente aumentato il dispiegamento della polizia lungo le “rotte del contrabbando” al confine con la Polonia e la Repubblica Ceca, nel tentativo di impedire ai migranti di entrare nel Paese.