Il ministro della Difesa: "È un attacco terroristico, quasi una dichiarazione di guerra, di fronte alla quale non poteva che esserci la solidarietà dell’Italia"

“È un attacco terroristico, quasi una dichiarazione di guerra, di fronte alla quale non poteva che esserci la solidarietà dell’Italia. Stiamo ragionando sui possibili sviluppi di questa guerra, inattesa soprattutto per l’intensità che non ha eguali negli ultimi 20 anni”. Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Corriere della Sera, dopo l’attacco di Hamas a Israele avvenuto ieri all’alba. “Gli elementi di instabilità nella zona sono tanti, dalla Siria al Libano e Iran e Russia possono avere interesse a destabilizzare l’area. Sono preoccupato anche per i 1.200 soldati della missione Unifil dislocati al confine tra Israele e Libano. Lo scontro con Hamas è esploso al Sud, ma il rischio di destabilizzazione riguarda anche il Nord”, aggiunge. 

Unifil: “In contatto con parti per evitare escalation”

Siamo in contatto con le autorità su entrambi i lati della Linea Blu, a tutti i livelli, per contenere la situazione ed evitare un’escalation più grave. Le nostre forze di pace rimangono nelle loro posizioni e impegnati. Continuano a lavorare, alcuni dai rifugi per la loro sicurezza”. Così in una nota l’Unifil, la forza di pace delle Nazioni Unite che opera al confine tra Israele e Libano. “Invitiamo tutti a dar prova di moderazione e a utilizzare i meccanismi di collegamento e coordinamento di Unifil per allentare la tensione e prevenire un rapido deterioramento della situazione della sicurezza”, scrive ancora la forza di pace dell’Onu che ha poi comunicato che “questa mattina presto, le forze di pace dell’Unifil hanno rilevato diversi razzi lanciati dal sud-est del Libano verso il territorio occupato da Israele nell’area di Kafr Chouba, e in risposta il fuoco di artiglieria da Israele al Libano”.

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