Abber Odeh commenta a LaPresse la situazione a Gaza: "Esodo catastrofe peggiore che nel 1948 e 1967"

“Il mondo assiste al tentativo di Israele di compiere la più grande pulizia etnica degli ultimi decenni senza battere ciglio. A Gaza si sta compiendo un genocidio e la comunità internazionale non fa nulla per impedirlo”. Così a LaPresse l’ambasciatrice palestinese in Italia, Abeer Odeh, a proposito del conflitto tra Israele e Hamas e della situazione a Gaza. “La maggior parte dei media italiani descrive il trasferimento forzato da Gaza intimato da Israele a un milione e centomila palestinesi, più della metà della popolazione locale, come un’opportunità che viene data loro dalle forze di occupazione, anziché come il crimine contro l’umanità che a tutti gli effetti è”, rimarca l’ambasciatrice. 

Medioriente: amb. palestinese, esodo catastrofe peggiore che nel 1948 e 1967

“In 600mila si sono già rassegnati ad abbandonare le proprie case, senza sapere dove e se potranno trovare riparo. Siamo di fronte a un nuovo dolorosissimo esodo che, se portato avanti, comporterebbe lo sradicamento di un’intera popolazione – non di un movimento politico – dalla sua legittima terra. Una catastrofe peggiore di quelle verificatesi nel 1948 e nel 1967, senza che la storia e il diritto abbiano insegnato nulla. Sotto l’ultimatum di Israele, i palestinesi di Gaza devono decidere se essere completamente sterminati o scappare altrove, per sempre, rinunciando a una terra che Israele non si accontenta più di occupare illegalmente, ma vuole annettersi definitivamente con la forza, violando uno dei principi universali del diritto”, aggiunge Odeh, per la quale “d’altra parte, il diritto internazionale non è mai stato un grande ostacolo per Israele, che dal 7 ottobre a oggi ha già ucciso più di 2.800 palestinesi a Gaza. Almeno 800 di loro erano bambini, 500 le donne. Intere famiglie cancellate. Per non parlare dei più di 11mila feriti”.

“Dietro a tutti questi numeri ci sono nomi, cognomi, storie e vite spezzate. Non chiamiamoli scudi umani: erano, sono, i legittimi abitanti di una terra che Israele devasta senza fare alcuna distinzione tra grandi e piccini, civili e militari”, afferma inoltre l’ambasciatrice. “La comunità internazionale con in testa l’Italia, da sempre paladina del diritto, deve intervenire urgentemente per fermare questa aggressione, fornire protezione ai civili e impedire lo sfollamento che Israele vuole ottenere minacciando l’annientamento di un’intera popolazione”, ha concluso Odeh.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata