Intanto è attesa per l'arrivo di Joe Biden nella regione

L’offensiva di terra con l’ingresso dei carri armati nella Striscia di Gaza non è l’unica opzione che l’esercito israeliano ha sul tavolo per “le prossime fasi della guerra”. Il portavoce delle forze armate di Tel Aviv, Richard Hecht, frena su un’operazione in campo aperto nella Striscia ma non nella guerra nei confronti di Hamas i cui membri, spiega il ministro della Difesa, Yoav Gallant, hanno due opzioni: “morire nelle loro posizioni o arrendersi incondizionatamente”. Per Israele “tutti i membri di Hamas” saranno “spazzati via” e la tattica è già in atto. Nelle ultime 24 ore infatti sono stati uccisi Ayman Nofal, membro del Consiglio militare generale di Hamas e comandante delle Brigate Qassam, e – secondo quanto riportato da alcuni media israeliani – anche tre membri della famiglia di Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, fra cui il figlio. Una parziale rivincita per l’intelligence di Israele dopo il fallimento nella “missione più importante” ovvero la prevenzione dell’attacco. “In quanto capo della direzione dell’intelligence militare, mi assumo la piena responsabilità”, ammette il maggiore generale Aharon Haliva. Il premier Benyamin Netanyahu annuncia che Gaza “nei prossimi giorni” sarà colpita “con forza” mentre in una conferenza stampa convocata dai familiari degli ostaggi la madre di Mia Schem, apparsa ieri come prigioniera in un video diffuso da Hamas, “implora il mondo” di riportarla a casa.

La situazione nella Striscia si fa sempre più critica. L’ultimo bilancio diffuso parla di 3mila morti e 12.500 feriti. In serata giunge poi la notizia – riportata dal ministero della Salute palestinese – secondo cui un bombardamento israeliano avrebbe colpito l’ospedale al-Ahli a Gaza City causando “centinaia di vittime”. Un bilancio che potrebbe arrivare fino a 500 morti. Per Save The Children a Gaza ci sarebbe “un bambino ucciso ogni 15 minuti” mentre l’Onu denuncia la mancanza di cibo con le scorte disponibili destinate a terminare “in meno di una settimana”. Le Nazioni Unite inoltre mettono in guardia Israele sull’evacuazione dei civili da Gaza che “se non accompagnata da una sistemazione adeguata per tutti gli sfollati, in condizioni soddisfacenti di igiene, salute, sicurezza e alimentazione” può “violare il diritto internazionale”. In serata l’agenzia Onu per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi ha riferito inoltre che una scuola adibita a rifugio per gli sfollati sarebbe stata colpita con un bilancio di almeno sei morti.

Intanto c’è grande attesa per l’arrivo di Joe Biden in Medioriente, mentre altre due navi statunitensi si muovono verso le coste della zona interessata dal conflitto. Il presidente americano sarà prima in Israele e poi in Giordania dove è in programma un incontro con il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Nei prossimi giorni si recherà in Israele anche il presidente francese Emmanuel Macron mentre oggi è stata la volta del cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha ribadito come il posto della Germania sia “al fianco di Israele”. Resta caldo infine il fronte nord dove Israele ha attaccato obiettivi di Hezbollah in Libano causando quattro morti e l’Iran, storico alleato dell’organizzazione paramilitare islamica sciita ha chiesto che “il governo sionista” sia “processato per i suoi crimini di guerra”. In caso contrario ” nessuno potrà fermare i musulmani e le forze della resistenza”.

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