Lo riferisce Palazzo Chigi. La misura verrà attuata dal 21 ottobre prossimo per un periodo di 10 giorni. La premier Meloni: "Me ne assumo la responsabilità"

Il governo italiano ha comunicato la reintroduzione dei controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia, in base all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen (Regolamento Ue 2016/339). Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.

“Il ripristino dei controlli alle frontiere interne, già adottato nell’area Schengen – spiega il comunicato –, è stato comunicato dal ministro Piantedosi alla vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, al commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, al segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Thérèse Blanchet e ai ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen”.

“La misura – evidenzia palazzo Chigi – verrà attuata dal 21 ottobre prossimo per un periodo di 10 giorni, prorogabili ai sensi del Regolamento Ue 2016/339. Le modalità di controllo saranno attuate in modo da garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci. Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente, nell’auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione”.

Da 21/10 controlli frontiera Slovenia, attivata procedura urgenza

Verranno reintrodotti a partire da sabato 21 ottobre i controlli alla frontiera terreste interna con la Slovenia per una durata iniziale di 10 giorni prorogabili per periodi di 20 giorni fino a un massimo di due mesi. È quanto si apprende da fonti del Ministero dell’Interno sull’attivazione della procedura d’urgenza regolata dall’articolo 28 del Codice Schengen decisa dal Governo italiano per far fronte all’intensificarsi dei “focolai di crisi ai confini dell’Europa e in Medioriente” e all’aumentato “livello di minaccia di azioni violente” nella Ue testimoniato dai “recenti attentati” in Francia e Belgio. Al termine del periodo massimo di due mesi sarà prorogata la sospensione della libera circolazione dei cittadini nell’area Schengen per altri 4 mesi attivando la procedura ordinaria (articolo 25 del Codice). Le modalità dei controlli alla frontiera – si apprende dal Viminale – saranno attuate in modo da causare il minore impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico di merci.

Meloni: “Necessaria sospensione Schengen, me ne assumo responsabilità”

“Con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione del Governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità. Ne abbiamo parlato con i colleghi sloveni, ai quali abbiamo rinnovato la nostra piena collaborazione sul contrasto ai flussi di migranti illegali”. Lo scrive sui social la premier, Giorgia Meloni.

Aumentato livello minaccia azioni violente in Ue

“L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele, ha aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione. Un quadro ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta, via mare e via terra (140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022). Nella sola regione del Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno, sono state individuate 16 mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale”. È quanto si legge nella nota di palazzo Chigi che ha comunicato la decisione da parte del governo italiano di reintrodurre i controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia. “Questo scenario, oggetto di approfondimento anche da parte del Comitato di analisi strategica anti-terrorismo istituito presso il ministero dell’Interno – spiega il comunicato -, conferma la necessità di un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo. Nelle valutazioni nazionali, infatti, le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”.

Vertice governo-servizi a p.Chigi, focus su rischi terrorismo 

Si è tenuta una riunione a Palazzo Chigi presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i ministri degli Esteri, Antonio Tajani, dell’Interno, Matteo Piantedosi, della Giustizia, Carlo Nordio, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e con i vertici dell’intelligence. L’incontro, spiega una nota di palazzo Chigi, “ha avuto lo scopo di valutare la situazione nella Striscia di Gaza e in Israele, le ripercussioni e gli sviluppi nell’area mediorientale e le conseguenti ricadute in termini di rischio di terrorismo, anche alla luce degli ultimi episodi avvenuti in Francia e in Belgio. In tal senso il Governo sta approfondendo proposte da presentare al prossimo Consiglio Ue”. 

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