I deputati pensano di dare allo speaker ad interim, Patrick McHenry maggiori poteri per condurre temporaneamente le attività di routine

Il repubblicano Jim Jordan è stato bocciato anche nel secondo voto per eleggere lo speaker della Camera. In 22 del suo partito hanno votato contro la nomina, uno in più rispetto alla prima votazione di ieri. Prima del voto, Jordan ha lanciato un inaspettato appello all’unità del Gop.

Il combattivo presidente della Commissione giustizia ha detto ai suoi colleghi sui social media che “dobbiamo smettere di attaccarci a vicenda e unirci“. Ora i deputati hanno ventilato un piano straordinario: dare allo speaker ad interim, Patrick McHenry, maggiori poteri per riaprire la Camera e condurre temporaneamente le attività di routine. 

Jordan non cercherà terzo voto per diventare speaker Camera 

Jim Jordan, deputato molto vicino a Donald Trump, non cercherà una terza votazione della Camera per cercare di ricoprire il ruolo di Speaker dopo il flop delle prime due. Lo riporta il Washington Post. Jordan sosterrà invece la proposta di conferire a Patrick T. McHenry, speaker pro tempore, poteri aggiuntivi in modo da poter svolgere la funzione in maniera piena. 

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