Rientrato negli Stati Uniti il presidente Biden: "Non possiamo lasciare vincere terroristi". Ucciso leader dei Comitati di resistenza popolare

Continua la guerra in Medioriente tra Hamas e Israele: non si fermano i raid nella Striscia, secondo le autorità israeliane almeno “203 gli ostaggi nelle mani di Hamas”. Sono invece quasi 3.800 i morti tra Gaza e Cisgiordania secondo le autorità. Alcuni soldati americani sono rimasti leggermente feriti in Iraq in seguito a un’ondata di attacchi tramite droni effettuati nelle ultime 24 ore contro alcune basi Usa nel Paese.

Lo Stato Ebraico ieri ha incassato il sostegno del presidente americano Biden che ha scagionato Tel Aviv dalle responsabilità dell’attacco all’ospedale di Gaza. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti insistito sul fatto che non c’è Israele dietro l’esplosione nella struttura. Oggi in Israele il premier britannico Sunak. Nella Striscia ucciso il leader dei Comitati di Resistenza Popolare e  la leader dell’ufficio politico di Hamas. Israele impegnato anche a Nord: attaccate postazioni di Hezbollah in Libano. Negli Stati Uniti proteste in Campidoglio contro la guerra: 500 fermati.

 

Nave Marina Usa abbatte tre missili da Yemen nel Mar Rosso

Una nave da guerra della Marina americana ha abbattuto tre missili lanciati dallo Yemen, diretti a nord. Lo riferiscono funzionari statunitensi. La Uss Carney, un cacciatorpediniere della Marina, si trovava nel Mar Rosso e ha intercettato i tre missili. Non era immediatamente certo se fossero diretti contro Israele. Uno dei funzionari ha spiegato che gli Stati Uniti non credono che i missili fossero puntati sulla nave. I ribelli Houthi sostenuti dall’Iran hanno espresso sostegno ai palestinesi e hanno minacciato Israele. La settimana scorsa, a Sanaa, nello Yemen, controllata dai ribelli Houthi ancora in guerra con una coalizione guidata dall’Arabia Saudita, i manifestanti hanno affollato le strade sventolando bandiere yemenite e palestinesi.

Netanyahu ai soldati: “Continuate a combattere come leoni”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato i soldati del battaglione Golani dell’Idf di stanza vicino al confine di Gaza. Lo riferisce il Jerusalem Post.”Hanno combattuto come leoni“, ha detto Netanyahu dei soldati, “e continueranno a combattere come leoni“. “L’intera nazione di Israele è al vostro fianco e colpiremo i nostri nemici finché non otterremo la vittoria”, ha sottolineato. 

Bilancio vittime ospedale Gaza sarebbe tra 10 e 50

Il numero effettivo delle vittime nel recente attacco a un ospedale di Gaza è stato in gran parte riportato in modo errato dai funzionari del ministero di Hamas. Lo scrivono il Jerusalem Post e i media francesi. Mentre Hamas ha riferito di 471 morti, i dati dell’intelligence europea stimano che il bilancio sia compreso tra le 10 e le 50 vittime.

Darmanin: “Benzema? Non ha ancora fatto tweet per omicidio Arras”

Una selettività che solleva interrogativi”. Così il ministro degli Interni francese Gérald Darmanin critica il calciatore Karim Benzema per non aver “ancora pubblicato un tweet sull’assassinio del professore ad Arras”. Intervenuto alla tv francese come riportato da Bfmtv, Darmanin ha dichiarato ancora: “Non ha ancora fatto un tweet per l’assassinio di un professore ad Arras, per i bambini decapitati, per le donne violentate, per i 1.300 massacrati dal terrorismo islamico in Israele”.

Berlino: “Nessun dubbio su offensiva di terra Israele”

Non ho ancora motivo di dubitare che ci sarà un’offensiva di terra” da parte di Israele nella Strisca di Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in un’intervista alla Zdf. La possibile offensiva di terra rientra nel diritto internazionale , ha sottolineato Pistorius, ricordando che Israele ha il diritto di difendersi. Allo stesso tempo, ha evidenziato il ministro tedesco, ogni ulteriore escalation comporta un rischio difficile da calcolare. Pistorius ha spiegato che un’offensiva di terra del genere lo preoccupa soprattutto perché Hamas sembra impedire ai civili, a volte con la violenza, di fuggire per mettersi in salvo nel sud. Tuttavia, “Israele è consapevole della propria responsabilità nell’evitare vittime civili. Sappiamo però anche quanto possa essere difficile e pericolosa un’operazione del genere”, ha detto ancora il ministro della Difesa tedesco. “Il mondo intero osserva questa regione con preoccupazione”, ha aggiunto Pistorius, che ha definito la brutalità di Hamas come “puro terrore”.

Berlino: “Missile su ospedale? Israele non è Stato terrorista”

Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ritiene molto improbabile che Israele abbia colpito con un missile l’ospedale Al-Ahli nella Striscia di Gaza. “Che beneficio trarrebbero gli israeliani dall’attaccare un ospedale civile?”, ha commentato Pistorius, durante un’intervista con l’emittente tedesca Zdf. “Israele non è uno Stato terrorista, Hamas è l’organizzazione terroristica”, ha detto ancora il ministro tedesco, che oggi si è recato in visita in Israele.

Presidenza Ue: “Mnitoriamo radicalizzazione e odio online”

“I 27 Stati membri hanno esaminato le possibili implicazioni del conflitto (in Medioriente) sulla sicurezza interna dell’Ue. Rafforzeremo la sicurezza interna attraverso la cooperazione di polizia nei paesi terzi. Questo esiste già, ed è importante e cercheremo di rafforzarlo e monitoreremo da vicino la radicalizzazione online. Cercheremo di fermare chi diffonde discriminazione, disinformazione e incitamento all’odio, antisemitismo, islamofobia e razzismo“. Lo ha detto il ministro dell’Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska Gómez, della presidenza di turno del Consiglio Ue, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Affari interni a Lussemburgo. 

Esercito Israele: “Offensiva di terra sarà lunga e intensa” 

L’attesa offensiva di terra nella Striscia di Gaza sarà “lunga e intensa”. È quanto ha detto il capo del Comando sud dell’esercito israeliano (Idf), il maggiore generale Yaron Finkelman, secondo quanto riporta il Times of Israel. “Questa guerra ci è stata imposta, con un nemico crudele che ci ha fatto molto male. Ma li abbiamo fermati… li stiamo colpendo pesantemente”, ha detto Finkelman incontrando oggi i soldati vicino al confine con Gaza. “Ora la manovra sposterà i combattimenti nel loro territorio. Li batteremo nel loro territorio”, ha aggiunto, concludendo che “sarà difficile, lungo e intenso”. 

Usa a connazionali all’estero: “Rischio attacchi, siate prudenti” 

Il dipartimento di Stato Usa ha diffuso un avviso di ‘Worldwide Caution’ avvertendo i cittadini statunitensi che si trovano all’estero della possibilità di attacchi terroristici e manifestazioni violente in tutto il mondo, nel contesto dell’intensificarsi della guerra fra Israele e Hamas, e dell’aggravarsi delle minacce contro gli interessi americani. Il dipartimento di Stato consiglia agli statunitensi di “esercitare una maggiore cautela a causa del potenziale di violenza e dell’aumento delle tensioni” in tutti i Paesi. “A causa dell’aumento delle tensioni in varie località del mondo e del potenziale di attacchi terroristici, manifestazioni o azioni violente contro cittadini e interessi statunitensi, il dipartimento di Stato consiglia ai cittadini statunitensi all’estero di esercitare una maggiore cautela”, si legge nel breve avviso, che chiede ai cittadini statunitensi di stare particolarmente attenti nelle aree frequentate da turisti stranieri.

Israele promette invasione terra Gaza: “Soldati, tenetevi pronti” 

Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, in un incontro con i soldati di fanteria israeliani al confine con la Striscia di Gaza avvenuto oggi, ha promesso che l’invasione di terra di Gaza ci sarà e ha chiesto alle truppe di tenersi pronte per l’ordine di entrare. “Chiunque veda Gaza da lontano ora, la vedrà dall’interno. Ve lo prometto”, ha detto Gallant ai soldati, esortandoli a “organizzarsi, essere pronti” per l’ordine di entrare, senza tuttavia indicare quando dovrebbe avvenire l’invasione. Israele ha ammassato decine di migliaia di soldati lungo il confine dopo il sanguinoso massacro del 7 ottobre da parte dei militanti di Hamas nel sud di Israele. 

Ora vedete Gaza da lontano, presto la vedrete dall’interno“, ha detto Gallant alle truppe della Brigata Givati secondo quanto riporta il Times of Israel. E ancora: “L’ordine arriverà“.

Hezbollah e Hamas rivendicano lancio razzi da Libano

L’ala militare di Hamas ha rivendicato il lancio di 30 razzi dal sud del Libano verso il nord di Israele, dove sono state colpite le città di Nahariya e Shlomi. La dichiarazione delle Brigate Qassam è arrivata dopo che il gruppo libanese Hezbollah ha dichiarato di aver colpito con missili diverse postazioni dell’esercito israeliano e un kibbutz lungo il confine. Dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas nei confronti di Israele, almeno 12 combattenti di Hezbollah sono stati uccisi dai bombardamenti e dagli attacchi aerei israeliani. 

Schlein: “Pd è per cessate il fuoco umanitario” 

Il Pd è per un cessate il fuoco umanitario, in linea con quanto chiesto anche dal segretario generale delle Nazioni Unite Guterres. Positivo che anche il Parlamento europeo si sia espresso per una pausa umanitaria di questo conflitto che sta facendo troppe vittime tra i civili e per garantire il supporto umanitario”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein

Annullati Mtv Ema 2023 di Parigi 

Gli Mtv Europe Music Awards 2023 di Parigi sono stati annullati a causa del conflitto in corso a Gaza. Lo hanno comunicato gli organizzatori in una nota. La premiazione era originariamente prevista per il 5 novembre con le esibizioni, tra gli altri, di Reneé Rapp, Sabrina Carpenter, David Guetta, Kid Laroi e Jung Kook della band K-pop BTS. Taylor Swift è stata l’artista più nominata (sette nomination), seguita da Olivia Rodrigo e Sza (sei). I Maneskin, così come Doja Cat, Miley Cyrus e Nicki Minaj, hanno ottenuto quattro nomination ciascuno. Gli organizzatori hanno affermato che la decisione di annullare la serata è stata dettata da ‘molta cautela’, pensando agli artisti e a coloro che dovevano prendere allo spettacolo di premiazione. L’evento tornerà nel 2024. 

Oms:”Israele consenta ingresso carburante a Gaza”

“Il carburante è necessario anche per i generatori degli ospedali, per le ambulanze e per gli impianti di desalinizzazione: invitiamo Israele ad aggiungere carburante alle forniture salvavita che possono entrare a Gaza“. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, come riporta Haaretz. “I nostri camion sono carichi e pronti a partire. Stiamo lavorando con le Società della Mezzaluna Rossa egiziana e palestinese per consegnare i nostri rifornimenti a Gaza non appena il valico di Rafah sarà aperto, speriamo domani”, ha aggiunto Tedros.

Media Egitto, valico di Rafah riaprirà domani

Il valico di Rafah fra l’Egitto e la Striscia di Gaza riaprirà domani per l’ingresso degli aiuti a Gaza. Lo riporta la testata egiziana Al Qahera News, citando fonti. Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi e il suo omologo Usa Joe Biden avevano concordato ieri di portare gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, con le autorità competenti dei due Paesi che si sarebbero coordinate con le organizzazioni umanitarie internazionali sotto la supervisione delle Nazioni Unite per garantire l’arrivo degli aiuti.

Chiuso 5° ospedale, serve gasolio 

Il ministero della Sanità di Gaza ha emesso una richiesta urgente di gasolio dopo la chiusura di un quinto ospedale importante nella Striscia a causa della mancanza di carburante per i generatori. Si tratta dell’ospedale Yemen al-Saeed, nel nord della Striscia di Gaza, che è stato costretto appunto a chiudere dopo aver esaurito il carburante. Sempre secondo il ministero di Gaza, erano già stati chiusi precedentemente per lo stesso motivo, e anche per i danni causati dagli attacchi aerei, l’ospedale di Beit Hanoun, l’ospedale pediatrico di Dora, l’ospedale di Karama e l’International Eye Hospital di Gaza. I servizi sono stati interrotti anche in 14 piccoli centri sanitari primari nell’enclave per le stesse ragioni.

Il ministero ha lanciato un appello urgente a tutte le stazioni di servizio di Gaza e a chiunque abbia un litro di gasolio di riserva, affinché chiamino immediatamente una linea telefonica diretta per trasferire il carburante agli ospedali di Gaza, ora alimentati da generatori di riserva con scarse scorte di carburante. Le restanti strutture sanitarie di Gaza stanno operando al 150% della propria capacità, ha dichiarato ancora il ministero della Sanità di Gaza. 

Berlino invita connazionali a lasciare Libano e Cisgiordania

Il ministero degli Esteri tedesco ha invitato i propri connazionali a lasciare il Libano. Con una comunicazione sul proprio sito e sui canali social, il ministero ha spiegato che “ai cittadini tedeschi viene ora chiesto di lasciare il Libano”. “Si prega di prendere nota delle informazioni di viaggio e di sicurezza” e di registrarsi alla lista di preparazione alla crisi ‘Elefand’. Il ministero ha anche inviato i cittadini tedeschi a “lasciare la Cisgiordania adesso”, e a seguire le stesse procedure di registrazione nella lista di preparazione alla crisi. 

Israele: “Identificati resti 742 civili dopo attacco Hamas”

La polizia israeliana afferma in un comunicato che finora sono stati identificati i corpi di 742 civili uccisi da Hamas nell’attacco terroristico dello scorso 7 ottobre nel sud di Israele. Di questi, 645 sono stati consegnati alle famiglie per la sepoltura. Alcuni corpi sono stati gravemente bruciati o distrutti, rendendo l’identificazione estremamente difficile. Separatamente sono stati identificati anche 306 soldati, ufficiali e riservisti. 

Cnn, Biden chiederà 40 miliardi a sostegno Israele

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden prevede di richiedere questa settimana circa 100 miliardi di dollari in un pacchetto supplementare per la sicurezza nazionale, inclusi 40 miliardi di dollari in aiuti per Israele e circa 60 miliardi di dollari in aiuti per l’Ucraina. Lo ha detto alla Cnn un alto funzionario dell’amministrazione americana. Lo stesso Biden questa settimana aveva dichiarato di voler chiedere ai legislatori di approvare un “pacchetto di sostegno senza precedenti per la difesa di Israele”. 

Anche ambasciata Gb invita connazionali a lasciare il Libano

 Dopo quella americana, anche l’ambasciata britannica invita i connazionali a lasciare il Libano finché i voli “rimangono disponibili”. Lo riporta il Times of Israel. Londra invita inoltre i cittadini britannici a “prestare attenzione ed evitare le aree in cui potrebbero svolgersi manifestazioni”.

Ospedale Gaza spegne luci per risparmiare carburante 

Il secondo ospedale più grande di Gaza, l’ospedale Nasser, ha spento le luci nella maggior parte della struttura nel tentativo da parte del personale di risparmiare energia a causa della carenza di carburante per i generatori. Le luci sono ancora accese nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale, ma in molti altri reparti i medici usano cellulari e torce per illuminare anche le operazioni.

Hamas: “Ad ora nessun aiuto entrato a Gaza da Egitto” 

Wael Abu Omar, portavoce di Hamas responsabile per i valico di Rafah, afferma che nessun aiuto è entrato a Gaza dall’Egitto. Il Cairo e Israele hanno raggiunto ieri un accordo per consentire l’ingresso degli aiuti nel territorio palestinese attraverso il valico di Rafah. Lo riporta il Times of Israel. Il valico – secondo le autorità egiziane – è stato colpito da quattro attacchi aerei israeliani dal 7 ottobre. 

Salgono a 28 i francesi morti, 7 dispersi

Sono saliti a 28 i morti francesi negli attacchi di Hamas nel sud di Israele dello scorso 7 ottobre. Lo ha riferito la portavoce del ministero degli Esteri francese, Anne-Claire Legendre, citata dai media francesi, aggiungendo che 7 cittadini francesi risultano dispersi. 

Da Uefa no gare in Israele, rinviati match Maccabi Haifa e Tel Aviv

Riguardo alle competizioni Uefa in Israele, “dopo un’approfondita valutazione dell’attuale situazione di sicurezza e protezione nell’intero territorio di Israele, nessuna partita delle competizioni UEFA sarà giocata in Israele fino a nuovo avviso“. Lo ha stabilito il Comitato Esecutivo UEFA. “Alla Federcalcio israeliana e ai suoi club Maccabi Haifa FC e Maccabi Tel-Aviv – si sottolinea – è stato chiesto di proporre sedi/stadi alternativi (che devono rispettare tutte le normative UEFA applicabili) al di fuori del territorio di Israele per le loro partite casalinghe da utilizzare per tutto il tempo questa decisione rimane in vigore. La UEFA ha inoltre annunciato i seguenti rinvii: Europa League, Villarreal CF-Maccabi Haifa FC (Gruppo F – giovedì 26 ottobre) rinviata a mercoledì 6 dicembre 2023. Conference League, Maccabi Tel Aviv FC vs FC Zorya Luhansk (Gruppo B – giovedì 26 ottobre) rinviata a sabato 25 novembre 2023. Per quanto riguarda invece la Youth League, “a causa della situazione attuale – specifica il Comitato esecutivo – la squadra giovanile del Maccabi Haifa ha ritirato la propria partecipazione alla Uefa Youth League di questa stagione. La Uefa ne ha preso atto e ha confermato che la squadra giovanile dell’AC Sparta Praga è quindi qualificata al secondo turno del percorso Campioni nazionali”.

Arrivato in Israele carico veicoli blindati americani 

Il ministero della Difesa americano afferma che un aereo americano è atterrato all’aeroporto Ben Gurion con un carico di veicoli blindati destinati all’esercito israeliano, per sostituire quelli danneggiati nei combattimenti iniziati il 7 ottobre contro Hamas. Lo riportano i media israeliani. Il ministero afferma che la consegna fa parte di un pacchetto più ampio xche comprende anche ambulanze blindate, camion e attrezzature di ingegneria meccanica.

2 razzi cadono su Sderot, nessun ferito

L’amministrazione comunale della città israeliana di Sderot ha reso noto che due razzi lanciati dalla Striscia di Gaza hanno causato danni ma non vengono segnalati feriti. La maggior parte dei residenti della città, vicina alla Striscia di Gaza, hanno lasciato Sderot dopo gli attacchi dello scorso 7 ottobre. Le sirene di allarme sono suonate anche a Beersheba, Ashdod e Ashkelon. 

Amb. paelstinese:”Rifiutiamo l’idea di essere deportati”

 “Oggi siamo testimoni di una catastrofe umanitaria di fronte alla quale abbiamo le mani legate. Ma nonostante tutto ciò che deve sopportare ogni singolo palestinese, rimaniamo sulla nostra terra e la difendiamo come ci è possibile, rifiutando l’idea di essere deportati, perché dopo le deportazioni che abbiamo già subito non possono essercene altre. Il popolo palestinese è generoso e resistente, resuscita dalle ceneri come una fenice”. Così l’ambasciatrice palestinese a Roma, Abeer Odeh, con il sostegno degli ambasciatori arabi in Italia. “Anche la guerra ha le sue leggi, ma l’occupazione israeliana sembra al di sopra di queste leggi, poiché le viola quando vuole senza che nessuno glielo impedisca e senza doverne pagare le conseguenze. Stiamo di nuovo lottando per smascherare la falsa narrazione degli occupanti e far valere il nostro diritto alla nostra terra. Dopo 75 anni di occupazione brutale della nostra terra, dobbiamo ancora difendere questo nostro diritto fondamentale così come quello di avere uno Stato indipendente, mentre siamo di nuovo sottoposti a una guerra totale, che è militare, politica e mediatica.Per 16 anni, la Striscia è stata sotto assedio totale. I suoi residenti sono privati di tutti i beni primari, compresi l’acqua, il cibo, l’elettricità, le medicine e il carburante. Non hanno il diritto di lavorare né di muoversi, non hanno diritto a una vita decorosa”, aggiunge l’ambasciatrice, “grazie a tutti coloro che oggi hanno dimostrato come il popolo arabo sia un unico corpo, che soffre quando soffre una sua parte, e risponde unito a qualsiasi richiesta di aiuto.Grazie a tutti gli esseri umani la cui coscienza è ancora viva e che credono nella giustezza della nostra causa”.

Al-Sisi e re Giordania condannano ‘punizione collettiva’ a Gaza 

Il presidente egiziano Abdel-Fattah el-Sissi ha incontrato re Abdullah II di Giordania per un colloquio a porte chiuse sull’escalation del conflitto tra Israele e Hamas e sul deterioramento della situazione umanitaria nella Gaza assediata. L’ufficio presidenziale egiziano, in un comunicato a seguito dell’incontro di oggi, ha riferito che i due leader hanno condannato la politica di “punizione collettiva” di Israele contro i palestinesi di Gaza e i suoi sforzi per far spostare “i palestinesi dalle loro terre verso l’Egitto o la Giordania”. Non sono stati forniti ulteriori dettagli. Dal 7 ottobre entrambi i leader hanno espresso separatamente il timore di un’espulsione permanente dei palestinesi nei loro Paesi, temendo che possa vanificare la richiesta dei palestinesi di un loro futuro Stato. 

Sirene di allarme nel nord e nel sud di Israele

Le sirene di allarme suonano a Sderot, Ashdod e Ashkelon a seguito di una raffica di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele. Lo riporta The Times of Israel, secondo cui sirene stanno suonando anche nel nord del Paese, vicino al confine con il Libano. Al momento non ci sono notizie di feriti o danni in quello che, secondo il quotidiano israeliano, potrebbe essere un attacco coordinato da Gaza e dal Libano. 

Dirigente Dipartimento di Stato Usa si dimette contro armi a Israele

Josh Paul, funzionario del Dipartimento di Stato nell’ufficio che sovrintende ai trasferimenti di armi si è dimesso questa settimana per protestare contro la decisione dell’amministrazione Biden di inviare armi e munizioni a Israele impegnata nella lotta contro Hamas. Lo riporta il New York Times. Nella sua lettera di dimissioni Paul, già direttore degli affari pubblici e dell’ufficio per gli affari politico-militari del Dipartimento di Stato per oltre 11 anni, ha affermato che il “cieco sostegno a una parte” dell’amministrazione Biden stava portando a decisioni politiche che erano “miopi, distruttive, ingiuste e contraddittorie rispetto agli stessi valori che sosteniamo pubblicamente”. “Temo che stiamo ripetendo gli stessi errori commessi negli ultimi decenni e mi rifiuto di farne parte per un periodo più lungo”, ha aggiunto ancora.

Tre palestinesi uccisi in Cisgiordania

Tre palestinesi sono stati uccisi questo pomeriggio durante un attacco dell’esercito israeliano ai campi profughi di Nour Shams a Tulkarem, nel nord della Cisgiordania. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa citando il ministero della Sanit gestito dall’Autorità nazionale palestinese. Nelle giornata di oggi le forze israeliane hanno avviato un’operazione nel campo profughi di Nour Shams e nelle aree limitrofe. Nel pomeriggio, mentre l’attacco proseguiva, due elicotteri hanno sorvolato la città mentre un drone lanciava missili in alcune zone del campo.

Presidenza Consiglio Ue attiva meccanismo risposta crisi

Il 17 ottobre i leader dell’Ue, riuniti nel Consiglio europeo in videoconferenza per discutere la situazione in Medioriente, hanno individuato ambiti di lavoro importanti e urgenti tra cui l’assistenza umanitaria, l’impegno con i partner, le questioni di sicurezza interna e la migrazione. Hanno sottolineato l’importanza del monitoraggio costante, dello scambio di informazioni e del coordinamento. In questo contesto, la presidenza spagnola ha proceduto oggi all’attivazione completa dei dispositivi integrati di risposta politica alle crisi (IPCR). La funzione di monitoraggio dell’IPCR era già stata attivata il 16 ottobre. L’IPCR è il meccanismo di risposta alle crisi del Consiglio. Supporta un processo decisionale rapido e coordinato a livello politico dell’Ue per crisi gravi e complesse, riunendo gli Stati membri, le istituzioni dell’Ue e altri partner chiave, compresi attori esterni rilevanti come le Nazioni Unite e i paesi terzi. L’attivazione dell’IPCR supporterà il monitoraggio costante della situazione e gli sforzi di coordinamento.

Salgono a 3.800 i morti a Gaza, 1.500 sono bambini

Si è aggravato a 3.785 il numero dei morti palestinesi nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, precisando che fra questi ci sono 1.524 bambini, mille donne e 120 anziani. Sempre secondo questi dati, sono 12.493 le persone rimaste ferite, fra cui 3.983 bambini e 3.300 donne.

Sunak volerà in Arabia Saudita dopo visita in Israele

Una volta terminata la visita in Israele il premier britannico Rishi Sunak volerà in Arabia Saudita dove incontrerà il principe ereditario Mohammed bin Salman. Lo riporta il Telegraph citando il suo portavoce.

Presidenza Consiglio Ue attiva meccanismo risposta crisi 

Il 17 ottobre i leader dell’Ue, riuniti nel Consiglio europeo in videoconferenza per discutere la situazione in Medioriente, hanno individuato ambiti di lavoro importanti e urgenti tra cui l’assistenza umanitaria, l’impegno con i partner, le questioni di sicurezza interna e la migrazione. Hanno sottolineato l’importanza del monitoraggio costante, dello scambio di informazioni e del coordinamento. In questo contesto, la Presidenza spagnola ha proceduto oggi all’attivazione completa dei dispositivi integrati di risposta politica alle crisi (IPCR). La funzione di monitoraggio dell’IPCR era già stata attivata il 16 ottobre. L’IPCR è il meccanismo di risposta alle crisi del Consiglio. Supporta un processo decisionale rapido e coordinato a livello politico dell’Ue per crisi gravi e complesse, riunendo gli Stati membri, le istituzioni dell’Ue e altri partner chiave, compresi attori esterni rilevanti come le Nazioni Unite e i paesi terzi. L’attivazione dell’IPCR supporterà il monitoraggio costante della situazione e gli sforzi di coordinamento.

Anp, oltre 3500 morti tra Gaza e Cisgiordania

E’ di oltre 3mila e 500 morti il bilancio delle vittime, tra Gaza e Cisgiordania, tra i palestinesi dopo la reazione di Israele all’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo riporta Wafa citando il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Nel dettaglio i morti, al momento, sono 3.569. A Gaza il numero delle persone che hanno perso la vita è salito a 3.500 e i feriti sono oltre 12mila, mentre in Cisgiordania sono morte, sinora, 69 persone e i feriti sono circa 1300.

Ucciso capo sicurezza di Hamas a Gaza

Un raid aereo israeliano ha ucciso Jehad Mheisen, capo delle forze di Sicurezza nazionali di Hamas a Gaza. Lo riporta Al Jazeera citando fonti palestinesi. Nel corso del raid sarebbero deceduti anche altri membri della sua famiglia, viene spiegato ancora.

Herzog critica la Bbc durante incontro con Sunak

Durante il suo incontro con il premier britannico, Rishi Sunak, il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha criticato la Bbc per il suo racconto della guerra tra Hamas e Tel Aviv. Lo riporta The Times of Israel. Secondo Herzog, l’emittente britannica “vuole sollevare la questione della cronaca obiettiva o meno di questa tragedia”. Per Herzog “il mondo in cui la Bbc descrive Hamas distorce i fatti. Abbiamo a che fare con una delle peggiori organizzazioni terroristiche al mondo”. La Bbc, sottolinea Herzog, “è conosciuta nel mondo come la Gran Bretagna ed è necessario protestare perché si corregga e definisca Hamas come un’organizzazione terroristica”.

Esercito Israele colpisce obiettivi militari in Libano

Le forze di difesa israeliane (Idf) fa sapere che sta colpendo con l’artiglieria obiettivi militari in Libano per rispondere a un attacco proveniente da oltreconfine con missili anticarro che hanno raggiunto la località di Manara, nel nord di Israele. Lo riporta The Times of Israel. L’Idf ha affermato ce nell’ultimo attacco dal Libano, probabilmente opera di Hezbollah, non ci sono stati feriti. Gli attacchi israeliani stanno prendendo di mira il sito da cui sono stati lanciati i missili. 

Nuovi blitz di Israele a Gaza

Nell’ultimo giorno, le forze armate israeliane (Idf) hanno condotto operazioni nella Strisci di Gaza per raccogliere informazioni sulle condizioni degli ostaggi. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari. Lo riporta Haaretz. Hagari ha riferito che un esponente di Hamas che stava rientrando nella Striscia è stato arrestato ieri in territorio israeliano ed stato posto in custodia per essere interrogato. “L’obiettivo di ripulire l’area non è ancora finito”, ha affermato Hagari. 

In mani Hamas almeno 203 ostaggi

Sarebbero almeno 203 gli ostaggi, tra cittadini e militari israeliani, nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce delle forze israeliane di difesa (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari. Lo riportano i media israeliani. Hagari ha spiegato ai giornalisti di aver avvertito le famiglie degli ostaggi, sottlineando che non si tratta di un numero definitivo visto che l’Idf sta indagando sugli israeliani scomparsi nell’attacco del 7 ottobre sulla base di nuove informazioni. In alcuni casi c’è un’elevata possibilità che queste persone siano effettivamente in ostaggio e questo è stato comunicato alle famiglie. In altri casi, tuttavia, le probabilità sono decisamente più basse. 

Re di Giordania al Cairo, vedrà al Sisi

 Il re della Giordania, Abdallah II, sarà oggi al Cairo, dove vedrà il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, per discutere della crisi in Medioriente. Lo scrive, su X, la corte reale della Giordania. “Il re Abdallah II di Giordania è partito per una breve visita al Cairo, per incontrare il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi, per discutere i mezzi per porre fine all’aggressione israeliana a Gaza”, si legge nel post. 

Sunak in Israele: “Londra dalla vostra parte”

“Voglio che sappiate che io e il Regno Unito siamo dalla vostra parte”. Lo ha detto il premier britannico, Rishi Sunak, dopo essere atterrato a Tel Aviv dove si è recato per ribadire la solidarietà allo Stato ebraico. Lo riporta The Times of Israel. Sunak ha quindi condannato “gli indicibili e orribili atti di terrorismo”. Il premier britannico vedrà il presidente israeliano, Isaac Herzog, e Benjamin Netanyahu e dovrebbe visitare anche alcune città del Paese oltre a Tel Aviv. 

Uccisa leader ufficio politico Hamas

Durante gli ultimi raid israeliani nella Striscia di Gaza sarebbe rimasta uccisa Jamila al-Shanti, vedova del co-fondatore di Hamas Abdel Aziz al-Rantisi, e prima donna a essere eletta nell’ufficio politico del gruppo palestinese. Lo riportano i media vicini ad Hamas citati da The Times of Israel. Non vengono forniti dettagli sul luogo in cui sono avvenuti gli attacchi, all’alba di oggi, nei quali è morta al-Shanti. Rantisi venne ucciso nel 2004 in un attacco aereo israeliano durante la Seconda Intifada. 

Idf: “Ucciso leader Comitati resistenza popolare”

Nel corso degli ultimi raid sulla Striscia di Gaza l’esercito israeliano (Idf), sostiene di aver ucciso il capo dell’ala militare dei Comitati di resistenza popolare considerati la terza più grande fazione armata a Gaza dopo Hamas e la Jihad islamica. Lo riporta il The Times of Israel. L’esercito afferma che aerei da guerra hanno effettuato un attacco aereo sulla città di Rafah, nel sud di Gaza, seguendo le informazioni ricevute dallo Shin Bet, uccidendo Rafat Abu Hilal. La stessa Idf afferma di aver preso di mira diversi membri delle cosiddette forze di commando Nukhba di Hamas, che hanno guidato l’attacco del 7 ottobre. Oltre 10 membri di Nukhba sarebbero stati uccisi nei bombardamenti. L’esercito aggiunge di aver distrutto, nelle ultime 24 ore, centinaia di siti di Hamas, compresi siti di lancio di missili anticarro, pozzi di tunnel, infrastrutture di intelligence e vari centri di comando.

7 palestinesi uccisi in Cisgiordania

Sette palestinesi, tra qui quattro minori, sono stati uccisi nel giro di poche ore nelle operazioni condotte dalle forze israeliane in diverse località della Cisgiordania. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Tra le vittime, secondo l’agenzia palestinese, anche giovani di 17, 16, 15 e 14 anni. Da Israele, secondo il Guardian, al momento non è arrivato alcun commento sull’accaduto. Con queste sette vittime il numero dei palestinesi uccisi in Cisgiordania dopo l’inizio della guerra tra Hamas e Israele salirebbe a 69. 

Egitto: “Sì ad aiuti attraverso Rafah”

L’Egitto ha confermato l’apertura di un passaggio per portare aiuti a Gaza. “Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi e il presidente americano Biden hanno concordato la fornitura di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah in modo sostenibile”, ha dichiarato il portavoce della presidenza, Ahmed Fahmy in comunicato che però non specifica una data precisa. In precedenza Biden aveva annunciato che Israele aveva approvato l’ingresso degli aiuti nella Striscia “il più rapidamente possibile”.

Il fronte nord: attaccati obiettivi di Hezbollah

Intanto le forze militari dello Stato Ebraico sono sempre più impegnate anche a Nord: l’Idf ha affermato di aver attaccato obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano nelle ultime ore, in risposta al fuoco anticarro in territorio israeliano. Tra le posizioni prese di mira, secondo la dichiarazione, un punto di osservazione nel Libano sudoccidentale, da cui mercoledì è stato diretto il fuoco anticarro contro la città israeliana di confine di Rosh Hanikra.

Cisgiordania, 1 palestinese ucciso e15 feriti in scontri nella notte

Un palestinese ucciso è stato ucciso dal fuoco dell’esercito israeliano in Cisgiordania, dice la Mezzaluna Rossa palestinese, come riferisce Haaretz.La Mezzaluna Rossa- riporta Hareetz- a riferito questa mattina che un palestinese è stato ucciso da colpi di fuoco sparati dalle forze di sicurezza israeliane nella città di Ni’lin, in Cisgiordania.Altri 15 palestinesi sono rimasti feriti durante la notte durante gli scontri con l’esercito israeliano.

Usa, 500 arresti alla manifestazione contro la guerra

500 persone, tra cui una ventina di rabbini, sono stati arrestati al Campidoglio degli Stati Uniti mentre protestavano contro la guerra, chiedendo un cessate il fuoco immediato a Gaza. Lo comunica Jewish Voice for Peace, una delle due organizzazioni ebraiche dietro la protesta. La polizia del Campidoglio ha strappato striscioni con la scritta “cessate il fuoco adesso” mentre i manifestanti indossavano magliette con la scritta “non nel nostro nome: gli ebrei dicono ora il cessate il fuoco”.

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