L'esercito dello Stato Ebraico: "Hezbollah sta trascinando anche il Libano nella guerra". Riunione telefonica tra Meloni, Biden e altri leader. Oltre 4.700 morti palestinesi
IN AGGIORNAMENTO – Altra notte di raid di Israele sulla Striscia di Gaza: secondo le autorità palestinesi sarebbero 55 le vittime. L’esercito dello Stato ebraico ha avvertito il Libano: “Hezbollah vi trascina nella guerra”. Raid dell’Idf in Siria, mentre gli Stati Uniti rafforzano la loro presenza in Medioriente inviando altri sistemi di difesa.
Accordo Biden-Netanyahu per flusso continuo aiuti a Gaza
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno accordato durante un colloquio telefonico che da ora ci sarà un “flusso continuo” di aiuti nella Striscia di Gaza. È quanto fa sapere la Casa Bianca in una nota. “I leader hanno discusso degli sforzi in corso per assicurare il rilascio di tutti gli altri ostaggi presi da Hamas – compresi i cittadini statunitensi – e per garantire un passaggio sicuro ai cittadini statunitensi e agli altri civili a Gaza che desiderano partire”, si legge ancora nella nota.
Riunione telefonica tra Meloni, Biden e altri leader
Si è svolta una riunione telefonica tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il primo ministro britannico, Rishi Sunak, il primo ministro Justin Trudeau, il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Lo rende noto Palazzo Chigi. La riunione è stata dedicata all’esame dell’evoluzione della grave crisi apertasi dopo l’attacco del 7 ottobre scorso perpetrato da Hamas contro Israele.
Onu: “Altri 14 camioni di aiuti entrano a Gaza”
“Altri 14 camion sono entrati a Gaza oggi attraverso il valico di frontiera di Rafah“. È quanto fa sapere il capo degli aiuti delle Nazioni Unite Martin Griffiths. “Un altro piccolo barlume di speranza per milioni di persone che hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari”, scrive sui social, “ma hanno bisogno di altro, molto di più”. “Sono particolarmente grato agli operatori umanitari della parte palestinese che si sono immediatamente attivati per scaricare le merci, nonostante i rischi”, aggiunge Griffiths, “sono veri eroi”.
Inviato Usa: “Da lunedì flusso continuo di aiuti a Gaza”
Il nuovo inviato dell’amministrazione Biden per la situazione umanitaria a Gaza, David Satterfield, ha dichiarato che un “flusso continuo” di aiuti umanitari inizierà ad entrare a Gaza a partire da domani, lunedì 23 ottobre. “La nostra aspettativa e la sostanza della nostra discussione con tutte le parti è che a partire da domani, vedrete un flusso continuo di assistenza in movimento. Vogliamo portare questo flusso ai livelli necessari per iniziare a soddisfare i bisogni di Gaza”, ha dichiarato Satterfield, come riporta The Times of Israel. “Se Hamas interferirà con questa assistenza, la sequestra o la devia, renderà molto difficile la prosecuzione di questa assistenza e sarà un’altra dimostrazione della mancanza di interesse di Hamas per il benessere del popolo palestinese”, ha aggiunto.
Martedì Macron in visita in Israele
Il presidente francese Emmanuel Macron si recherà martedì in visita in Israele per incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo rende noto l’Eliseo. Nell’attacco di Hamas sono morti 30 cittadini francesi, mentre 7 risultano ancora dispersi. Di una ragazza si sa che è presa in ostaggio mentre “per gli altri sei c’è la possibilità che siano ostaggi ma di ciò non abbiamo certezza”, ha detto Macron.
Biden sente Netanyahu su ultimi sviluppi
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sugli “ultimi sviluppi” in Israele e nella Striscia di Gaza. Lo fa sapere la Casa Bianca, come riporta Haaretz, che afferma che Washington rilascerà a breve una nota. L’ufficio di Netanyahu non ha ancora commentato.
Gallant: “Offensiva di terra a Gaza durerà mesi”
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che l’imminente offensiva di terra nella Striscia di Gaza potrebbe durare mesi. “Questa deve essere l’ultima manovra di terra a Gaza, per la semplice ragione che dopo di essa non ci sarà più Hamas. Ci vorrà un mese, due, tre, ma alla fine non ci sarà più Hamas”, ha detto al centro di comando dell’aeronautica israeliana a Tel Aviv. Lo riporta The Times of Israel.
Telefonata Papa-Biden: “Individuare percorsi pace”
Questo pomeriggio ha avuto luogo una telefonata tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace. Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede
Ministero Sanità Gaza: “Oltre 4.700 palestinesi morti”
Sono 4.741 i palestinesi uccisi nei raid aerei israeliani iniziati dopo l’attacco di Hamas, avvenuto il 7 ottobre. È quanto riferiscono i dati aggiornati del ministero della Sanità palestinese. I feriti sono 15.898. In precedenza le autorità di Gaza avevano affermato che il 40% delle persone uccise nella Striscia di Gaza erano bambini.
Unrwa: “A Gaza carburante solo per 3 giorni”
“Tra tre giorni, l’Unrwa (l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi) finirà il carburante, fondamentale per la nostra risposta umanitaria in tutta la Striscia di Gaza”. È quanto fa sapere in una nota il commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini. “Senza carburante non ci sarà acqua, né ospedali né panifici funzionanti”, scrive”. “senza carburante, gli aiuti non raggiungeranno chi ne ha disperato bisogno. Senza carburante non ci sarà assistenza umanitaria”. “Senza carburante”, avverte, “i bambini, le donne e la popolazione di Gaza saranno ulteriormente messi allo stremo”. “Chiedo a tutte le parti e a coloro che hanno influenza su di esse di consentire immediatamente l’ingresso di carburante nella Striscia di Gaza e di garantire che il carburante venga utilizzato in modo rigoroso per evitare il collasso della risposta umanitaria”, è l’appello di Lazzarini.
Medioriente: Tajani, evitare conflitto si allarghi a Libano e Iran
In Medioriente “c’è un momento di grande difficoltà, ma stiamo tutti lavorando per evitare un’escalation e un’allargametno del conflitto in Libano e in Iran”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite a Inmezz’ora su Rai3. “Il vertice di ieri al Cairo ha rappresentato un momento di dialogo”, ha aggiunto Tajani, “abbiamo cercato di essere ponte tra il mondo arabo, il mondo ebraico e il mondo cristiano”.
Medioriente: Blinken, c’è rischio escalation a causa azioni Iran
“Siamo preoccupati. Perché ci aspettiamo che possa esserci una escalation” in Medioriente “a causa delle azioni iraniane contro le nostre forze, dirette contro il nostro personale”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando alla Nbc. “Stiamo compiendo i passi necessari per difendere efficacemente la nostra gente, e rispondere di conseguenza se dovesse essere necessario”, ha detto ancora Blinken, sottolineando che questo “non è quello che vogliamo. Non vogliamo una escalation o che si aprano altri fronti”.
Medioriente: Biden a Netanyahu, Israele deve operare secondo leggi guerra
“Israele ha il diritto di difendersi. Dobbiamo assicurarci che abbiano ciò di cui hanno bisogno per proteggere la loro gente, oggi e sempre. Allo stesso tempo, il primo ministro Netanyahu ed io abbiamo discusso di come Israele debba operare secondo le leggi di guerra”. Lo ha scritto su X il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. “Ciò significa proteggere i civili in combattimento nel miglior modo possibile. Non possiamo ignorare l’umanità dei palestinesi innocenti che vogliono solo vivere in pace. Ecco perché ho ottenuto un accordo per la prima spedizione di assistenza umanitaria per i civili palestinesi a Gaza. E non possiamo rinunciare a una soluzione a due Stati”, ha scritto ancora Biden.
Medioriente: Austin, preoccupati per escalation, Usa pronti ad agire
Gli Stati Uniti sono “preoccupati” che gli scontri tra Israele e Hamas possano sfociare in un conflitto più ampio in tutto il Medioriente. Una situazione che metterebbe in pericolo le forze militari americane, ha detto il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin. “Siamo preoccupati per una potenziale escalation. In effetti, quello che stiamo vedendo è la prospettiva di una significativa escalation di attacchi contro le nostre truppe e la nostra gente in tutta la regione”, ha detto Austin alla Abc. “E per questo motivo, faremo ciò che è necessario per garantire che le nostre truppe siano nella giusta posizione, siano protette e che abbiamo la capacità di rispondere”, ha aggiunto il segretario alla Difesa.
Medioriente: Francia, nuova evacuazione palazzo Versailles
Il Palazzo di Versailles è stato evacuato questa domenica mattina, intorno alle 11:30 (ora locale) a seguito di un nuovo allarme bomba. Come riportato da Bmftv, che cita una fonte della polizia, si tratta della settima volta in cuil il Palazzo di Versailles viene evacuato negli ultimi giorni per lo stesso motivo. La direzione della regia non ha ancora indicato un orario di riapertura. Le false minacce di bombe sono aumentate in Francia dopo l’attacco jihadista che è costato la vita all’insegnante Dominique Bernard ad Arras il 13 ottobre. Versailles è stata evacuata sabato 14 ottobre, poi nuovamente martedì, mercoledì, giovedì e venerdì.
Medioriente: console Israele, sporgerò denuncia per manifestazione Milano
“Lunedì mattina come Console Onorario di Israele della Lombardia provvederò a sporgere formale denuncia per il reato di apologia di delitti con finalità di terrorismo alla procura di Milano in relazione ai cori pronunciati durante la manifestazione Pro Palestina di sabato 21 ottobre a Milano. Durante tale manifestazione infatti alcuni cori in arabo inneggiavano a ‘Apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti, gli ebrei’. Faccio appello al Sindaco di Milano affinché siano impedite tali manifestazioni che inneggiano alla pulizia etnica degli ebrei. Una cosa sono i fatti e le opinioni, altra inneggiare alla pulizia etnica che richiama senza tanti giri di parole al nazismo”. Così in una nota Marco Carrai, Console Onorario di Israele per la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia.
Medioriente: Netanyahu, se Hezbollah entrasse in guerra, la perderebbe
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato la Brigata Commando nel nord di Israele. Durante la sua visita, Netanyahu ha avvertito che se Hezbollah decidesse di unirsi alla guerra “perderebbe” la Seconda Guerra del Libano. Il primo ministro israeliano ha fatto riferimento al combattimento del 2006 tra Hezbollah e Israele che provocò danni su vasta scala in Libano. Lo riporta Haaretz.
Medioriente: Iran a Israele e Usa, situazione può andare fuori controllo
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha avvertito gli Stati Uniti e Israele che la situazione potrebbe andare “fuori controllo” in Medioriente se questi non sarà “immediatamente messa fine ai crimini contro l’umanità e al genocidio a Gaza”. “Oggi la regione è una polveriera. Vorrei avvertire gli Stati Uniti e il loro rappresentante, il falso regime israeliano, che se non fermeranno immediatamente il crimine contro l’umanità e il genocidio a Gaza, la regione andrà fuori controllo”, ha detto Amir-Abdollahian in occasione di una conferenza con l’omologa sudafricana Grace Naledi Mandisa Pandor, come riporta l’agenzia Mehr. “Quello che vediamo a Gaza è la guerra per procura del falso regime israeliano”, ha detto ancora il ministro iraniano.
Medioriente: media, ucciso giornalista Roshdi Sarraj in raid Israele su Gaza
Il noto giornalista Roshdi Sarraj, fondatore di ‘Ain Media’, è stato ucciso nella sua casa in seguito ad un attacco israeliano. Lo riferisce Sky News. Sarraj era uno dei giornalisti più noti a Gaza e, anche nelle ultime due settimane, aveva lavorato con i media internazionali per cercare di pubblicare filmati relativi al conflitto tra Hamas e Israele. Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, dall’inizio del conflitto, due settimane fa, altri 22 giornalisti sono stati uccisi. Il Comitato afferma inoltre che i giornalisti hanno subito arresti, minacce, censura e attacchi informatici.
Medioriente: media, Israele colpirà Iran se Hezbollah apre fronte a nord
Il ministro dell’Economia e dell’Industria di Israele, Nir Barkat, ha affermato che se Hezbollah sceglierà di aprire un fronte nel nord, Israele attaccherà anche l’Iran. “Il piano dell’Iran è di attaccare Israele su tutti i fronti. Se ci rendiamo conto che intendono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, colpiremo anche la testa del serpente, l’Iran”, ha detto Barkat in un’intervista al Daily Mail, come riporta Haaretz. Barkat ha anche minacciato che l’apertura di un fronte da parte di Hezbollah, avrebbe portato Israele a “cancellarlo dalla faccia della terra”.
Medioriente: secondo convoglio 17 tir con aiuti entra da lato egiziano di Rafah
Un convoglio di 17 camion che portavano aiuti ai palestinesi assediati è entrato a Gaza oggi, secondo quanto riferito dai media statali egiziani. La consegna sarebbe la seconda spedizione nel territorio negli ultimi due giorni. I residenti di Gaza sono sottoposti a un blocco israeliano che taglia cibo, acqua, medicine ed elettricità da quando i militanti di Hamas hanno attaccato nel sud di Israele il 7 ottobre. Da allora, gli oltre 2 milioni di residenti del territorio hanno dovuto lottare contro gli attacchi aerei israeliani e con risorse in diminuzione.
Medioriente: Pechino, Onu convochi conferenza di pace su conflitto
Zhai Jun, inviato speciale del governo cinese per la questione del Medioriente, che ha partecipato ier al vertice di pace del Cairo sul conflitto tra Hamas e Israele, ha invitato le Nazioni Unite a “promuovere la convocazione di una conferenza di pace internazionale più autorevole, più influente e su larga scala il più presto possibile, per costruire un consenso internazionale sulla promozione della pace e promuovere una rapida soluzione globale, giusta e duratura alla questione palestinese”. Zhai Jun, come riporta il ministero degli Esteri cinese, ha affermato nel suo discorso che la Cina “presta molta attenzione allo sviluppo del conflitto israelo-palestinese ed è profondamente preoccupata per la rapida escalation del conflitto israelo-palestinese, che provoca perdite civili su larga scala e crisi umanitarie”.
Medioriente: Papa, guerra è sempre una sconfitta, fratelli fermatevi
“La guerra, ogni guerra che è nel mondo – penso anche alla martoriata Ucraina – è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta. E’ una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi. Fermatevi”. Così Papa Francesco affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per l’Angelus. “Ricordo che per venerdì prossimo 27 ottobre ho indetto una giornata di digiuno, di preghiera, di penitenza” per “implorare la pace nel mondo”.
Medioriente: Turchia invia in Egitto aereo con aiuti umanitari per Gaza
La Turchia ha inviato un aereo con un’équipe medica e forniture in Egitto per aiutare i palestinesi nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il ministro della Sanità turco Fahrettin Koca. “Il nostro aereo è decollato per aiutare Gaza. L’aereo presidenziale carico di medicine e forniture mediche, con a bordo 20 medici specialisti, è partito da Ankara per l’Egitto”, ha detto Koca in un post su X. Nel filmato condiviso dal ministro ha mostrato diverse scatole contrassegnate con il loro contenuto mentre venivano caricate su un aereo della presidenza turca.
Medioriente: Autorità palestinese, ‘pressione internazionale’ su Israele
L’Autorità Palestinese ha chiesto una “reale pressione internazionale” su Israele affinché fermi l’aggressione e continui a permettere l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il ministero degli Esteri palestinese, in una dichiarazione citata dall’agenzia di stampa statale Wafa, riporta Al Jazeera, ha dichiarato di considerare i raid aerei sul campo di Jenin come una pericolosa escalation dovuta all’uso degli aerei. L’attacco, secondo l’autorità palestinese, è stato un tentativo di portare il modello del bombardamento della Striscia di Gaza nella Cisgiordania occupata.
Medioriente: Londra, priorità è far uscire britannici da Gaza
“Al momento, la priorità è semplicemente far uscire i cittadini britannici da Gaza e garantire che nella zona arrivino gli aiuti umanitari. Questo è il primo passo”. Lo ha detto a Sky News il ministro dell’Immigrazione britannico, Robert Jenrick. “Abbiamo già uno schema globale gestito dalle Nazioni Unite per nostro conto e loro scelgono i singoli individui”, ha spiegato il ministro britannico. “C’è ancora molta strada da fare prima di poter raggiungere il punto in cui potremmo vedere più persone lasciare Gaza. Al momento l’Egitto, ad esempio, non è disposto ad accogliere rifugiati e ne comprendiamo le ragioni”, ha detto ancora Jenrick.
Medioriente: forze Israele, colpita cellula che lanciava missili da Libano
Le forze di difesa israeliane (Ifd) hanno affermato che uno dei loro carri armati ha bombardato una cellula terroristica che lanciava un missile guidato anticarro dal Libano nell’area del Monte Dov. L’esercito israeliano ha dichiarato che non ci sono vittime tra le truppe dell’Idf e che non è stato causato alcun danno. Come riporta Times of Israel, l’attacco segna la seconda cellula che le forze di difesa israeliane hanno colpito oggi nel sud del Libano, tra ripetuti attacchi missilistici e missilistici da parte di Hezbollah.
Medioriente: Gb, effettuati arresti in base a legge su anti-terrorismo
Nelle ultime due settimane nel Regno Unito sono stati effettuati arresti in base alla legislazione antiterrorismo. Lo ha detto a Sky News il ministro dell’Immigrazione britannico, Robert Jenrick. “Inneggiare alla jihad per le strade di Londra è assolutamente riprovevole e non vorrei mai vedere scene del genere. Si incita alla violenza terroristica e questo deve essere contrastato con tutta la forza della legge”, ha spiegato Jenrick. “Vogliamo fare tutto il possibile per proteggere gli ebrei britannici. È anche una questione di valori. Dovrebbe esserci un consenso in questo paese sul fatto che inneggiare a cose come la jihad è completamente riprovevole e sbagliato”, ha aggiunto il ministro britannico.
Medioriente: forze Israele, alto comandante Hamas ucciso in raid su Gaza
Il portavoce delle forze di Difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che un alto comandante di Hamas è stato ucciso in un attacco aereo israeliano avvenuto nella notte sulla Striscia di Gaza. “Non fermeremo i nostri attacchi sulla Striscia”, ha dichiarato il portavoce dell’Idf, aggiungendo che dozzine di membri di Hamas, compreso il vice comandante del sistema missilistico del gruppo terroristico, sono stati uccisi in attacchi notturni. “Stiamo aumentando gli attacchi nella Striscia di Gaza per ridurre le minacce alle nostre forze in preparazione alla prossima fase della guerra”, ha aggiunto Hagari, riferendosi alla prevista offensiva di terra da parte di Israele. “Andremo alla fase successiva nelle migliori condizioni per l’Idf e in conformità con la decisione presa a livello politico”, ha detto ancora Hagari.
Medioriente: forze Israele, almeno 212 gli ostaggi ancora in mano ad Hamas
Il portavoce delle forze di Difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che l’esercito ha finora notificato alle famiglie dei 212 ostaggi che i loro cari sono trattenuti nella Striscia di Gaza dai membri di Hamas. Come riferisce Times of Israel, il portavoce dell’esercito israeliano ha spiegato che il numero degli ostaggi non è definitivo e che i militari stanno indagando in merito a nuove informazioni sui dispersi. Il numero degli ostaggi comunicato non include Judith Raanan e sua figlia Natalie, le due donne israelo-statunitensi rilasciate da Hamas venerdì sera.
Medioriente: forze Israele, dal 7 ottobre arrestati 727 palestinesi
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato che le proprie truppe hanno arrestato 727 palestinesi ricercati in Cisgiordania, tra cui più di 480 affiliati ad Hamas, da quando è iniziata la guerra nella Striscia di Gaza il 7 ottobre. Nella notte sono stati arrestati 27 membri di Hamas, hanno riferito i militari israeliani, come riporta Times of Israel. Secondo l’esercito, nelle ultime due settimane in Cisgiordania si sono verificati diversi scontri tra le forze dell’Idf e i palestinesi e diversi tentativi di attacchi terroristici. Secondo il ministero della Sanità dell’Autorità Palestinese, almeno 90 palestinesi della Cisgiordania sono stati uccisi dalle forze e dai coloni israeliani dal 7 ottobre.
Medioriente: media, morti due lavoratori per bombe su aeroporto Damasco
La Direzione generale della meteorologia siriana ha affermato che due dei suoi lavoratori sono rimasti uccisi nel bombardamento israeliano sull’aeroporto internazionale di Damasco. Lo riporta Sky News, ricordando che, secondo i media siriani, Israele ha colpito anche l’aeroporto internazionale di Aleppo. L’attacco ha messo fuori servizio entrambi gli aeroporti. I voli di linea da e per Damasco e Aleppo sono stati deviati verso l’aeroporto internazionale di Latakia, ha detto il ministero dei Trasporti siriano. Secondo Sky News, Israele ha attaccato più volte gli aeroporti quest’anno come parte degli sforzi per fermare le spedizioni dall’Iran.
Medioriente: Blinken ringrazia Qatar per aiuto in rilascio ostaggi Usa
Il segretario di Stato americano Antony J. Blinken ha parlato con il primo ministro e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Il segretario Blinken ha ringraziato il primo ministro Al Thani per l’importante assistenza del Qatar nel garantire il rilascio di due americani tenuti in ostaggio da Hamas. I due, riferisce il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, hanno discusso degli sforzi per garantire il ritorno immediato e sicuro di tutti gli ostaggi e hanno riaffermato la partnership strategica tra Stati Uniti e Qatar.
Medioriente: India invia aiuti medici e umanitari a palestinesi
L’India ha inviato ai palestinesi quasi 6,5 tonnellate di aiuti medici e 32 tonnellate di aiuti umanitari. Un aereo dell’aeronautica indiana che trasportava i materiali è partito da Nuova Delhi per l’aeroporto egiziano El-Arish, ha detto Arindam Bagchi, portavoce del ministero degli Affari esteri. Gli aiuti comprendono, tra gli altri articoli, medicinali essenziali salvavita, articoli chirurgici, tende, sacchi a pelo, teloni e compresse per la purificazione dell’acqua. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha espresso le sue condoglianze e si è detto vicino alle persone uccise e ferite a seguito degli attacchi in Israele e ha affermato che il popolo indiano è solidale con Israele. L’India ha ribadito la sua posizione a favore dei negoziati diretti per stabilire una soluzione a due Stati.
Medioriente: Canada, Israele non ha attaccato ospedale Gaza
Secondo il ministero della Difesa canadese, Israele “quasi certamente” non è responsabile dell’esplosione in un ospedale nella Striscia di Gaza. Questo è il risultato di un’analisi indipendente del Canadian Intelligence Service. Israele non ha attaccato l’ospedale il 17 ottobre 2023, ha affermato in una nota il ministero della Difesa. L’esplosione è stata provocata probabilmente da un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza. Anche secondo l’intelligence francese, è molto probabile che l’ospedale sia stato colpito da un razzo palestinese con una carica esplosiva di circa 5kg. Secondo gli 007 francesi diversi razzi nell’arsenale del gruppo militante palestinese Hamas trasportano cariche esplosive di circa lo stesso peso.
Attaccata moschea di Jenin in Cisgiordania
Le forze israeliane avrebbero colpito un “complesso terroristico di Hamas e della Jihad islamica palestinese” nella moschea Al-Ansar a Jenin, in Cisgiordania, sospettati di preparare un attacco imminente. Lo riferiscono media locali. Secondo l’Idf e l’agenzia di sicurezza interna Shin Bet la moschea sarebbe stata utilizzata come centro per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro i civili, allestendo un centro di comando in tunnel nascosti sotto l’edificio. Il ministero della Sanità palestinese riferisce che le forze israeliane hanno ucciso almeno quattro palestinesi nel raid.
Esercito israeliano: “Hezbollah trascina Libano in guerra”
L’escalation degli attacchi da parte del gruppo Hezbollah rischia di “trascinare il Libano in una guerra”, hanno dichiarato le forze armate israeliane (Idf). “Hezbollah sta trascinando il Libano in una guerra dalla quale non otterrà nulla, ma rischia di perdere molto”, ha detto il portavoce delle forze di difesa israeliane Jonathan Conricus. “Hezbollah sta giocando un gioco molto, molto pericoloso. Stanno aggravando la situazione. Ogni giorno vediamo sempre più attacchi”, ha affermato. “Lo Stato libanese è davvero disposto a mettere a repentaglio ciò che resta della prosperità e della sovranità libanesi per il bene dei terroristi a Gaza? Questa è una domanda che le autorità libanesi devono porsi e a cui devono rispondere”.
Raid israeliano su aeroporti Damasco e Aleppo
Israele avrebbe effettuato un attacco aereo vicino agli aeroporti di Damasco e Aleppo. Lo riferiscono i media siriani. Il canale televisivo libanese Al Mayadeen ha aggiunto che l’aeroporto di Aleppo sarebbe stato colpito da quattro missili.
Gli Stati Uniti inviano sistemi di difesa aerea
Gli Stati Uniti invieranno un sistema THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) e ulteriori battaglioni di sistemi missilistici di difesa aerea Patriot in Medioriente. “A seguito di discussioni dettagliate con il presidente Biden sulla recente escalation da parte dell’Iran e delle sue forze affiliate in Medioriente, ho avviato una serie di ulteriori passi per rafforzare ulteriormente la posizione del Dipartimento della Difesa nella regione”, ha affermato il segretario alla Difesa Lloyd Austin.
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