Il racconto dell'85enne Yocheved Lifshitz

“Ho vissuto un inferno che non avremmo mai pensato potesse arrivare a questo”. È il racconto fatto da Yocheved Lifshitz, 85 anni, una delle due donne rilasciate ieri sera dopo essere state prese in ostaggio da Hamas nell’attacco del 7 ottobre in Israele. “Si sono scatenati nel nostro kibbutz. Mi hanno presa in ostaggio. Mi hanno messa su una moto e si sono lanciati in un boschetto”, ha detto ai giornalisti, secondo quanto riporta Haaretz, aggiungendo che i sequestratori l’hanno picchiata con dei bastoni durante la corsa. La donna si è ferita alle costole e ha avuto problemi a respirare.

Secondo la sua dichiarazione, le sono stati anche sottratti l’orologio e i gioielli. “Hanno fatto saltare in aria la recinzione elettronica, quella speciale che è costata 2,5 miliardi di shekel (493 milioni di dollari ndr) ma che non è servita a nulla”, ha proseguito Lifshitz, “masse si sono accalcate nelle nostre case. Hanno picchiato la gente, preso alcuni in ostaggio. Non hanno fatto distinzione tra giovani e anziani, è stato molto doloroso. Ci hanno portato all’ingresso dei tunnel. Siamo arrivati nel tunnel e abbiamo camminato per chilometri sulla terra bagnata. C’è un gigantesco sistema di gallerie, come ragnatele”.

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