Il Papa a Erdogan: "Auspico soluzione due Stati"

Le ultime notizie dal Medioriente del 26 ottobre. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ieri ha detto che Tel Aviv sta preparando l’invasione di terra a Gaza, ha ricevuto una telefonata dal presidente americano Joe Biden: l’inquilino della Casa Bianca ha chiesto di “concentrarsi su un percorso di pace permanente” e di non trascurare gli sforzi umanitari in favore dei civili di Gaza. Intanto l’esercito israeliano dichiara di aver colpito infrastrutture di Hamas nella notte, mentre il sistema di difesa israeliano ha intercettato un missile lanciato dal Libano. Per le Brigate Qassam braccio armato di Hamas, ci sarebbero 50 morti tra gli ostaggi, dovuti ai raid israeliani su Gaza.  ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO

Esercito Israele: “Avanti con raid di terra a Gaza, anche stasera”

Il portavoce dell’esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, afferma che le forze armate continueranno con “raid di terra limitati” nella Striscia di Gaza. Hagari afferma che i raid verranno effettuati “anche stasera, e continueranno con maggiore forza nei prossimi giorni”. Lo riporta il Times of Israel. 

Israele: “Invito delegazione Hamas a Mosca è osceno”

“Israele vede l’invito di alti funzionari di Hamas a Mosca come un passo osceno che dà sostegno al terrorismo e legittima le atrocità dei terroristi di Hamas”. Lo afferma il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Lior Haiat in un post pubblicato su X. “Le mani degli alti funzionari di Hamas sono macchiate del sangue di oltre 1.400 israeliani che sono stati massacrati, assassinati, giustiziati e bruciati e sono responsabili del rapimento di oltre 220 israeliani tra cui neonati, bambini, donne e anziani”, si legge nel post. Una delegazione di Hamas è stata ospite oggi a Mosca dove ha incontrato il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov. 

Cremlino: “Putin non incontrerà delegazione Hamas”

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che il presidente russo Vladimir Putin non incontrerà la delegazione di Hamas, al momento in visita in Russia. Lo riporta Ria Novosti. I contatti – ha spiegato – saranno “attraverso il ministero degli Esteri”.

Esercito Israele: “Ucciso vice capo intelligence Hamas”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato di aver ucciso oggi in un attacco sulla Striscia di Gaza il vice capo dell’intelligence di Hamas, Shadi Barud. Lo riporta il Times of Israel. L’Idf accusava Barud di aver pianificato gli attacchi del 7 ottobre nel sud di Israele insieme al leader di Hamas Yahya Sinwar. Barud aveva precedentemente servito come comandante di battaglione nell’area di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e aveva ricoperto altri ruoli nella direzione dell’intelligence del gruppo palestinese. “È stato anche responsabile della pianificazione di numerosi attacchi terroristici contro civili israeliani”, ha aggiunto l’Idf, che ha pubblicato un video con l’attacco aereo in cui è stato ucciso Barud. 

Iran: “Hamas pronto a liberare i civili”

“Hamas è pronto a rilasciare i prigionieri civili”. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amirabdollahian, parlando nel corso della sessione speciale dell’Assemblea generale Onu. Il capo della diplomazia di Teheran ha inoltre chiesto al mondo di “supportare” la liberazione di migliaia di palestinesi “nelle prigioni del regime israeliano”. 

Mosca, Hamas “ha molto apprezzato” posizione di Putin

“La delegazione di Hamas a Mosca ha molto apprezzato la posizione del presidente russo Vladimir Putin e gli attivi sforzi diplomatici della Federazione Russa” per la situazione in Medioriente. È quanto si legge in una nota dopo l’incontro della delegazione di Hamas con il rappresentante speciale del presidente russo per il Medioriente e i Paesi africani, il viceministro degli Esteri della Federazione Russa Mikhail Bogdanov. Lo riporta la Tass.

Israele all’Onu: “Guerra è con Hamas, non coi palestinesi”

“Questa non è una guerra con i palestinesi, Israele è in guerra con l’organizzazione terroristica genocida e jihadista di Hamas“. É quanto ha affermato l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite Gilad Erdan intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu. Lo riporta Haaretz. “Il massacro del 7 ottobre e ciò che ne è seguito non ha nulla a che fare con i palestinesi o con il conflitto arabo-israeliano o con la questione palestinese”, ha aggiunto.

Hamas: “50 ostaggi uccisi in raid Israele”

Il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam, affermano che sono circa 50 gli ostaggi uccisi nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera, che cita un messaggio pubblicato dalle Brigate Qassam sul proprio profilo Telegram. In precedenza, l’esercito israeliano aveva affermato che Hamas deteneva almeno 224 ostaggi nella Striscia di Gaza. 

Scholz: “Fare possibile contro escalation”

“È importante fare tutto il possibile per garantire che” il conflitto tra Israele e Hamas “non si intensifichi in tutta la regione”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al Consiglio europeo a Bruxelles. “Per questo motivo”, ha sottolineato il leader, “è necessario chiarire ancora una volta che non deve accadere che Hezbollah entri in guerra nel nord” o “che l’Iran cerchi di intervenire”.

Mosca: “Rappresentanti Hamas ora in visita in Russia”

Rappresentanti di Hamas sono in visita a Mosca. È quanto ha fatto sapere la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova durante una conferenza stampa. Lo riporta l’agenzia Tass. “Posso anche dire e confermare che i rappresentanti del movimento palestinese Hamas sono in visita a Mosca”, ha detto Zakharova. In precedenza, il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov aveva affermato di aver avuto un incontro in Qatar con la leadership politica di Hamas e di aver discusso la sorte degli ostaggi

Israele: “Ucciso comandante Hamas a Khan Younis”

Le forze di difesa israeliane (Idf)affermano di aver colpito e ucciso il comandante del sistema missilistico di Hamas a Khan Younis, Hassan al-Abdullah. Lo riporta The Times of Israel. L’Idf sostiene che l’attacco aereo è stato effettuato in seguito alle informazioni di intelligence su dove si trovava al-Abdullah, raccolte dall’agenzia di sicurezza Shin Bet e dalla direzione dell’intelligence militare. L’Idf aggiunge che oggi aerei da combattimento hanno colpito e ucciso molti membri di Hamas e distrutto diversi siti appartenenti al gruppo terroristico nella Striscia di Gaza. 

Sirene allarme ad Ashkelon, Ashdod e Netivot

Sirene d’allarme risuonano nelle città israeliane di Ashkelon, Ashdod e Netivot a seguito di un lancio di missili dalla Striscia di Gaza. Lo scrive The Times of Israel.Situazione simile anche nella località di Zikim, sempre nel sud di Israele. Questa parte dello Stato ebraico è la più bersagliata dal lancio di razzi da parte di Hamas da quando la guerra è iniziata lo scorso 7 ottobre.

Ue, Borrell: “Parole Guterres distorte, civili tutti uguali”

“Le parole del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sono state distorte. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha condannato ‘inequivocabilmente gli orribili e senza precedenti atti di terrore compiuti da Hamas in Israele il 7 ottobre’. È stato anche chiaro sul fatto che tutte le vite dei civili hanno lo stesso valore e che il diritto internazionale umanitario si applica a tutti, prima e dopo il 7 ottobre”. Lo scrive su X l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell.

Media, salgono a 30 morti in raid Israele su Khan Younis

Sono saliti a 30 i morti nel raid lanciato dall’esercito di Israele su Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera Arabic che riporta che 6 case sono state prese di mira. Si teme però che il bilancio possa aggravarsi per la possibilità che altre persone siano ancora intrappolate sotto le macerie. 

Papa a Erdogan: “Auspico soluzione dei due Stati”

“Posso confermare che questa mattina si è svolta una conversazione telefonica tra il Papa e il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. La comunicazione, richiesta da quest’ultimo, si è incentrata sulla situazione drammatica in Terra Santa. Il Papa ha espresso il suo dolore per quanto avviene e ha ricordato la posizione della Santa Sede, auspicando che si possa arrivare alla soluzione dei due Stati e di uno statuto speciale per la città di Gerusalemme“. Così il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti.

Gantz: “Battaglia presto entrerà in nuova fase”

“La battaglia entrerà presto in una nuova fase di maggiore intensità”. Lo ha detto il ministro israeliano e membro del gabinetto di guerra Benny Gantz in conferenza stampa. Lo riporta Haaretz. “La lotta contro il terrore a Gaza continuerà nella Striscia di Gaza e in ogni luogo e momento che sarà richiesto”, ha aggiunto, sottolineando che la manovra di terra è solo la prima fase di molte altre per raggiungere l’obiettivo della guerra.  “L’offensiva di terra a Gaza sarà solo una fase di un lungo processo che comprenderà aspetti difensivi, diplomatici e sociali che richiederanno anni”, ha aggiunto Gantz, sottolineando che Israele lavorerà “su un nuovo piano per l’area” per garantire la sicurezza delle comunità che lo Stato intende far ristabilire nella zona di confine con Gaza

Per Ministero Sanità di Gaza sono oltre 7.000 palestinesi morti

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha fatto sapere che sono più di 7.000 i palestinesi che sono stati uccisi finora nella campagna di attacchi aerei lanciata da Israele sulla Striscia di Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Nella Cisgiordania occupata più di 100 palestinesi sono stati uccisi nella violenza e nei raid israeliani.

Tajani: “Sospendere il fuoco per le evacuazioni”

Non può esserci un cessate il fuoco. Si potrebbe trovare un accordo per una eventuale breve sospensione per far uscire la popolazione civile e i cittadini che hanno doppio passaporto, penso anche al gruppo di 19 persone tra i quali ci sono 14 italiani. Vedremo domani cosa diranno i capi di Stato e di governo”. Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine del vertice del Ppe a Bruxelles. “Stiamo lavorando tutti per una de-escalation. Bisogna impedire assolutamente che il conflitto tra Israele e i terroristi di Hamas diventi un conflitto regionale. Quindi serve grande prudenza e grande senso di responsabilità. Fermo restando il sostegno a Israele che ha il diritto a eliminare le centrali di Hamas da dove vengono lanciati i missili contro Israele. Siamo anche preoccupati per la popolazione palestinese, stiamo facendo il massimo per i nostri connazionali”, ha spiegato.

Presto Abbas in Russia per colloqui con Putin

Il leader palestinese Mahmoud Abbas visiterà presto Mosca e avrà colloqui con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha annunciato l’inviato speciale del presidente russo per il Medioriente e l’Africa, il viceministro degli Esteri Mikhail Bogdanov, parlando alla Imperial Orthodox Palestinian Society. Lo riporta l’agenzia Tass. “Posso dire che presto Abbas farà una visita ufficiale a Mosca, ci saranno colloqui con Vladimir Putin qui”, ha detto il viceministro.

Erdogan al Papa: “A Gaza è un massacro”

Nella Striscia di Gaza gli attacchi condotti dalle forze israeliane hanno raggiunto “il livello di un massacro”. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una telefonata con Papa Francesco. Lo riporta il quotidiano turco Daily Sabah, citando una nota della presidenza di Ankara. Durante il colloquio Erdogan ha espresso rammarico per il fatto che l’Occidente abbia “chiuso gli occhi” davanti al dramma di Gaza provocato dagli attacchi israeliani.

Israele: almeno 224 ostaggi in mani Hamas

Sale ad almeno 224 ostaggi il bilancio dei sequestri di persona operati da Hamas nell’attacco del 7 ottobre. L’aggiornamento arriva dal portavoce delle forze israeliane di Difesa, Daniel Hagari, che ne ha parlato durante un briefing con i giornalisti. Lo riporta The Times of Israel. Hagari ha affermato che l’esercito ha sinora avvisato le famiglie di 224 ostaggi ma ha precisato che il numero non è definitivo poiché i militari continuano a indagare sulla base di nuove osservazioni. Nel computo dei 224 ostaggi non sono comprese le quattro persone sinora rilasciate: Judith e Natalie Ra’anan, madre e figlia liberate venerdì scorso, e Yocheved Lifshitz e Nurit Cooper rilasciate lunedì notte.

Onu: “A Gaza nessun posto è sicuro”

A seguito dei continui raid israeliani nessun posto può dirsi “sicuro” nella Striscia di Gaza. Lo ha detto la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, Lynne Hastings, in una nota. Lo riporta The Times of Israel. “Le persone non possono fare altro se non scelte impossibili – ha affermato Hastings – nessun posto è sicuro a Gaza”. Israele ha esortato gli abitanti del nord di Gaza a spostarsi verso sud, ma ha anche detto di considerare un obiettivo qualunque luogo in cui si trovino i miliziani di Hamas. 

Blitz con truppe e tank a Gaza

L’esercito israeliano nella notte ha lanciato un blitz nel nord della Striscia di Gaza con truppe e carri armati. Lo scopo, hanno riferito i militari di Tel Aviv, è stato “preparare il campo di battaglia” in vista dell’attesa invasione via terra dell’enclave palestinese controllata da Hamas. L’operazione della scorsa notte è avvenuta dopo che le Nazioni Unite hanno avvertito come la Striscia rischi di restare senza carburante, obbligando l’organizzazione a ridurre drasticamente gli sforzi per portare aiuti nel territorio assediato e mentre proseguono le trattative per la liberazione degli ostaggi che si trovano nelle mani delle milizie palestinesi.

Hamas invoca “proteste di massa” per apertura valico Rafah

Hamas ha rivolto un appello ai musulmani di Israele, Cisgiordania e del mondo, nei giorni di venerdì e domenica, affinché prendano parte a proteste di massa per chiedere l’apertura del valico di Rafah. Lo riporta il The Times of Israel citando un comunicato della stessa Hamas. “Chiediamo al nostro popolo in tutta la patria e fuori da essa, e a tutti i membri della nazione araba e islamica, e alle persone libere del mondo, di intensificare la mobilitazione popolare nei prossimi giorni e di manifestare attivamente venerdì e domenica con lo slogan ‘Aprire il valico di Rafah’ e ‘Fermare la guerra genocida contro Gaza’”, si legge nella dichiarazione.

Haaretz: “Rilascio ostaggi nel giro di pochi giorni”

Il rilascio di un “numero significativo” di ostaggi nelle mani di Hamas potrebbe avvenire nel giro di “pochi giorni”. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz citando fonti dello stato ebraico e straniere. In questo momento, scrive Haaretz, sono in corso trattative per il rilascio di un significativo numero di ostaggi. Al momento, tuttavia, non è possibile stimare il numero effettivo degli ostaggi che potrebbero essere rilasciati e in quali condizioni si troveranno. 

Raid israeliano su Khan Younis: “Almeno 17 morti”

È di almeno 17 morti il bilancio di un raid israeliano su Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Mayadeen, citando un proprio corrispondente secondo cui tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Le vittime sono state trasportate al Nasser Medical Complex Hospital della stessa Khan Younis. Al bilancio delle vittime si aggiungono anche i numerosi feriti provocati dal bombardamento.

Israele intercetta missile lanciato dal Libano

Il sistema di Difesa aerea israeliano ha intercettato un missile terra-aria lanciato dal territorio del Libano contro un drone delle Forze di difesa israeliane (Idf) nella notte di mercoledì. Lo ha riferito un portavoce dell’Idf, citato dal Jerusalem Post, aggiungendo che l’esercito ha risposto aprendo il fuoco contro la base di lancio in risposta. 

Idf: colpite infrastrutture di Hamas nella notte

Carri armati e fanteria delle Forze di difesa israeliane (Idf) “hanno colpito numerose cellule terroristiche di Hamas, infrastrutture e postazioni di lancio di missili anticarro” durante la notte di mercoledì. Lo ha riferito l’Idf questa mattina facendo poi sapere che i soldati sono usciti dall’area e sono tornati in territorio israeliano. Lo riportano i media israeliani. 

Biden sente Netanyahu: “Concentrarsi su pace permanente”

Il presidente Usa, Joe Biden, ha sentito al telefono il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo riporta la Casa Bianca in una nota precisando che i leader hanno discusso degli sviluppi di quanto sta accadendo a Gaza e degli sforzi in corso per individuare e garantire il rilascio degli ostaggi, compresi i cittadini americani che riteniamo siano detenuti da Hamas. I due leader hanno poi affrontato il tema del “passaggio sicuro dei cittadini stranieri che desiderano lasciare Gaza il prima possibile”. Biden ha poi riferito del “continuo sostegno degli Stati Uniti al flusso di aiuti umanitari alla popolazione civile a Gaza” facendo sapere di accogliere con favore gli sforzi per aumentarlo. Ha poi “ribadito” il diritto di Israele a difendere i propri cittadini “dal terrorismo” ricordando di farlo “in coerenza con il diritto umanitario internazionale”. Il presidente Usa ha poi sottolineato “l’importanza di concentrarsi su ciò che verrà dopo questa crisi per intraprendere un percorso di pace permanente tra israeliani e palestinesi, sottolineando che Hamas non rappresenta il popolo palestinese o le sue legittime aspirazioni”.

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