Le truppe israeliana restano nell'enclave palestinese "esentendendo ulteriormente le operazioni". Netanyahu: "Demoliremo Hamas e riporteremo indietro gli ostaggi"

Ancora una notte di scontri e combattimenti a Gaza dove restano piantonati i tank e i soldati israeliani nel tentativo di avanzare e prendere posizioni nell’enclave palestinese. Un’operazione che, come ribadito dal premier Benyamin Netanyahu, ha due obiettivi: “Demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi”. Proprio di loro ha parlato ieri Hamas proponendo uno scambio coi detenuti palestinesi. 

Nel frattempo, sul fronte diplomatico, ci sono state scintille tra Ankara e Tel Aviv dopo che il presidente turco Erdogan ha parlato di Israele come criminale di guerra. Immediata la risposta dello Stato Ebraico che ha deciso di richiamare i suoi diplomatici dalla Turchia.

Sono state 20mila invece le persone che ieri sono scese in piazza a Roma sfilando in corteo per chiedere il cessate il fuoco immediato a Gaza. Cori a favore della Palestina, striscioni e fumogeni. Strappata la bandiera di Israele sul muro di cinta della sede della FAO. 

Idf: razzi da Siria verso Israele

L’esercito di Israele (Idf) riferisce che diversi razzi sono stati lanciati dalla Siria verso il nord di Israele e sono caduti tutti in zone aperte, senza provocare feriti né danni. Lo riportano i media israeliani, aggiungendo che l’Idf sta rispondendo al fuoco con colpi d’artiglieria contro l’origine dei lanci.

Israele: Russia garantisca sicurezza in Daghestan

L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministero degli Esteri israeliano hanno fatto sapere che seguono gli eventi in Daghestan e “si aspettano che le forze dell’ordine russe mantengano la sicurezza di tutti i cittadini israeliani ed ebrei e agiscano con determinazione contro i rivoltosi e l’incitamento selvaggio contro gli ebrei e gli israeliani”. Lo riferisce il Times of Israel. “Israele considera gravi i tentativi di danneggiare i cittadini israeliani e gli ebrei in qualsiasi luogo”, si legge ancora. Il giornale aggiunge che l’ambasciatore israeliano in Russia, Alex Ben Zvi, è al lavoro per garantire la sicurezza dei passeggeri dell’aereo coinvolto. 

Russia, assalto in aeroporto Daghestan contro volo da Israele

Centinaia di persone hanno fatto irruzione nel principale aeroporto della regione russa del Daghestan e sulla pista di atterraggio per protestare contro l’atterraggio di un aereo di linea proveniente da Tel Aviv. Le autorità hanno chiuso l’aeroporto di Makhachkala, capitale della regione a maggioranza musulmana, e nella struttura è arrivata la polizia. Al momento non si hanno notizie di feriti o arresti. Notizie di stampa russe riferiscono che la folla ha gridato slogan antisemiti e ha cercato di prendere d’assalto l’aereo di linea della compagnia russa Red Wings, atterrato da Tel Aviv. Video che circolano sui social network mostrano alcuni dei presenti sulla pista di atterraggio che sventolano bandiere palestinesi

Israele aggiorna numero ostaggi, sono 239

L’esercito di Israele (Idf) ha aggiornato il numero degli ostaggi che si trovano nella Striscia di Gaza a seguito dell’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre nel sud di Israele, fissandolo a 239. L’annuncio è stato dato dal portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, precisando che fra gli ostaggi ci sono lavoratori stranieri e che il numero non include i quattro ostaggi già rilasciati, cioè Judith e Natalie Ra’anan, nonché Yocheved Lifshitz e Nurit Cooper.

33 camion di aiuti entrati a Gaza da valico Rafah

Oggi 33 camion di aiuti sono entrati nella Striscia di Gaza nell’unico valico di frontiera dall’Egitto, il valico di Rafah. Lo riferisce ad Associated Press il portavoce del valico di Rafah, Wael Abo Omar. Si tratta del più grande carico di aiuti ricevuto finora da Gaza

Mezzaluna Rossa: ospedale Al-Quds di Gaza danneggiato da raid

Parti dell’ospedale Al-Quds di Gaza City, pieno di gente, sono state danneggiate da attacchi israeliani, che sono giunti dop due telefonate da parte dell’esercito israeliano in cui si chiedeva di evacuare la struttura. Un video che la Mezzaluna Rossa ha postato su X, ex Twitter, mostra l’ospedale dopo gli attacchi: si vedono stanze coperte di detriti e polvere e le finestre saltate. Le persone si coprivano il naso e la bocca, in preda al panico, mentre cercavano di lasciare l’ospedale con i bambini. “Le forze di occupazione israeliane continuano deliberatamente a lanciare razzi direttamente vicino all’ospedale Al-Quds di Gaza per costringere il personale medico, gli sfollati e i pazienti a evacuare l’ospedale. Questo ha causato danni significativi ai reparti dell’ospedale e ha esposto residenti e pazienti al rischio di soffocamento”, ha scritto su X la Mezzaluna rossa palestinese. L’amministrazione dell’ospedale gestito dalla Mezzaluna rossa palestinese (Prcs) dichiara che l’evacuazione dell’ospedale era impossibile poiché tra le centinaia di pazienti vi erano bambini in incubatrice e feriti nel reparto di terapia intensiva. In una dichiarazione ha affermato che molte delle 14mila persone che cercano rifugio nella struttura sono palestinesi sfollati a causa della guerra in corso tra Hamas e Israele. Gli attacchi israeliani hanno preso di mira le aree intorno all’ospedale per tutta la giornata di domenica. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato che sarebbe “impossibile” evacuare gli ospedali senza mettere in pericolo la vita delle persone.

Israele convoca ambasciatore russo dopo delegazione Hamas a Mosca

Il ministero degli Esteri di Israele ha convocato l’ambasciatore russo in Israele, Anatoly Viktorov, a seguito della visita di una delegazione di Hamas a Mosca di giovedì. Lo riporta Haaretz. Israele “considera con severità l’assenza di una condanna chiara e inequivocabile da parte di Mosca dell’organizzazione terroristica di Hamas”, ha dichiarato la vicedirettrice della divisione Eurasia del ministero degli Affari Esteri israeliano, l’ambasciatrice Simona Halperin, durante il colloquio con l’ambasciatore russo. “Ospitare i leader di Hamas trasmette un messaggio di legittimazione del terrorismo contro gli israeliani”, ha aggiunto Halperin secondo quanto riferito da Haaretz.

Colloquio Biden-Netanyahu, primo da ingresso a Gaza

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avuto un colloquio con il presidente Usa Joe Biden. Lo fa sapere l’ufficio di Netanyahu, senza fornire dettagli. Si tratta del primo colloquio fra i due da quando Israele ha esteso le sue incursioni di terra a Gaza.

Idf: scontri in nord Gaza, uccisi diversi terroristi Hamas

Scontri fra soldati israeliani e miliziani di Hamas sono avvenuti nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’esercito di Israele (Idf), secondo cui diversi miliziani palestinesi sarebbero stati uccisi. L’Idf riferisce che uno degli scontri è avvenuto vicino al valico di Erez dopo che i miliziani di Hamas erano usciti da un tunnel. Altri uomini armati palestinesi sono stati uccisi in altri scontri nelle vicinanze, dice ancora l’Idf, aggiungendo che le forze di terra hanno dato ordine all’aviazione di effettuare attacchi con i droni contro due basi di Hamas, uccidendo diversi miliziani.

Procuratore Cpi in visita a confine Egitto-Gaza

Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, si è recato oggi in visita al valico di Rafah tra Egitto e Gaza. Lo riferisce un alto funzionario egiziano coperto dall’anonimato, spiegando che Khan ha ispezionato il valico e si è informato sui danni causati dagli attacchi aerei israeliani dal lato palestinese. L’ufficio di Khan aprì un’indagine su potenziali crimini di guerra commessi da Israele a Gaza nella guerra del 2014. Domenica sera, in una conferenza stampa al Cairo, dovrebbe parlare del suo viaggio al confine egiziano con Gaza.

Sullivan avverte Iran: “Se attaccati risponderemo”

 Il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, in un’intervista alla Cbs, in riferimento al ruolo dell’Iran nel conflitto tra Israele e Hamas, ha affermato che gli Stati Uniti, se saranno attaccati, risponderanno. “Abbiamo detto che se le nostre truppe fossero state attaccate, avremmo risposto, e abbiamo risposto. Se saranno attaccate di nuovo, risponderemo di nuovo”, ha avvertito Sullivan. 

Cinque palestinesi uccisi in scontri in Cisgiordania

Sono saliti a 5 i palestinesi uccisi in scontri con i soldati israeliani in Cisgiordania. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Citando fonti mediche della Mezzaluna rossa palestinese, Wafa riporta che un 25enne del campo rifugiati di Dheisheh, a sud di Betlemme, è stato ucciso dalle forze israeliane da un colpo che lo ha raggiunto alla testa durante un raid nel campo. Inoltre, citando altre fonti mediche, l’agenzia palestinese aggiunge che un altro giovane è morto per le ferite riportate nel raid dell’esercito nel campo rifugiati di Balata, a est della città di Nablus. Secondo il conteggio fornito da Wafa, sono 116 in totale i palestinesi uccisi in Cisgiordania dall’inizio della guerra fra Israele e Gaza lo scorso 7 ottobre.

Sullivan: “Rischio elevato che conflitto si estenda”

Il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, in un’intervista alla Cbs, ha parlato di un “rischio elevato” di estensione del conflitto tra Israele e Hamas. “Siamo vigili”, ha affermato Sullivan, “perché vediamo minacce elevate contro le nostre forze in tutta la regione e un rischio elevato che questo conflitto si estenda ad altre parti della regione”. Il consigliere ha garantito che Washington sta facendo tutto ciò che è in suo potere per evitare un’escalation ma non ha voluto fare previsioni su cosa potrebbe accadere in futuro.

Sullivan: oggi colloquio tra Biden e Netanyahu

Il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan ha annunciato in un’intervista alla Cnn che più tardi, nel corso della giornata, il presidente Usa Joe Biden avrà un nuovo colloquio con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Sullivan, nel corso dell’intervista, ha sottolineato che continuano i negoziati sia per la liberazione degli ostaggi che per il permesso ai cittadini stranieri di lasciare Gaza.

Jihad islamica, ucciso nostro alto funzionario a Rafah

La Jihad islamica palestinese ha dichiarato che un alto funzionario politico, il dottor Taysir Alghouti, è stato ucciso a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza in un attacco condotto contro la sua abitazione. Ne dà notizia Haaretz. Nell’attacco, secondo il gruppo, sarebbero rimasti uccisi anche diversi membri della famiglia dell’alto funzionario.

L’appello del Papa: “Cessate il fuoco a Gaza”

“Cessate il fuoco, cessate il fuoco! Fermatevi, fratelli e sorelle, la guerra sempre è una sconfitta, sempre, sempre”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus, riprendendo le parole del vicario in Terra Santa, Ibrahim Faltas. L’invocazione del Papa è stata accolta con un grande applauso da parte dei fedeli presenti in Piazza San Pietro.

Israele, riaperta seconda conduttura idrica verso Gaza

Israele ha riferito che è stata riaperta la seconda delle tre condutture idriche che forniscono acqua alla Striscia di Gaza. Lo riferisce il Times of Israel che cita il Coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat), unità del ministero di Difesa israeliano. Secondo il Cogat, con l’apertura della seconda conduttura, arriverà un totale di circa 28,5 milioni di litri al giorno di acqua nella Striscia. La cifra, spiega il Times of Israel, è pari a poco più della metà dei circa 49 milioni di litri al giorno forniti da Israele prima della guerra.

Oms, ripresi contatti con nostro team a Gaza

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che l’Oms è riuscita a mettersi in contatto con il suo team a Gaza dopo che è stata gradualmente ripristinata la rete internet e telefonica nell’enclave. “Hanno detto che le ultime due notti sono state estremamente tese con molti attacchi aerei – senza carburante, acqua, elettricità, connettività e un rifugio sicuro”, ha scritto Tedros su X, sottolineando che il team, come altri a Gaza, non è al sicuro e ha chiesto un cessate il fuoco umanitario immediato. Il portavoce dell’Oms Tarik Jasarevic ha riferito che l’agenzia conta circa 25 membri sul campo a Gaza.

Attacco aereo nel sud della Striscia, almeno 13 morti

Un attacco aereo israeliano ha colpito domenica una casa a due piani nella città di Khan Younis, che si trova nella parte meridionale della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 13 persone, di cui 10 appartenenti a una famiglia. I corpi sono stati portati al vicino ospedale Nasser, secondo un giornalista dell’Associated Press presente sul posto.

Netanyahu critica sicurezza per attacco Hamas, poi cancella il tweet e si scusa

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un tweet pubblicato sabato sera tardi ha criticato i servizi di sicurezza per l’attacco di Hamas del 7 ottobre affermando di non aver ricevuto da loro nessun avvertimento. Le dichiarazioni hanno suscitato scalpore e critiche da parte dell’esercito nonché da parte di Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra, e di Yair Lapid, leader dell’opposizione. Dopo la bufera Netanyahu ha cancellato la dichiarazione.

Nel post cancellato, Netanyahu, secondo quanto riferito dal Times of Israel, ha affermato di non aver mai ricevuto alcun avvertimento sulle “intenzioni di guerra” di Hamas in nessun momento, aggiungendo che “tutti i servizi di sicurezza, compreso il capo dell’intelligence militare e il capo della lo Shin Bet, erano dell’opinione che Hamas fosse scoraggiato e volesse raggiungere un accordo”. Lapid ha accusato il primo ministro di aver “oltrepassato la linea rossa” attribuendo la colpa del fallimento israeliano del 7 ottobre ai servizi di sicurezza e di difesa. “Mentre i soldati e i comandanti dell’Idf combattono valorosamente contro Hamas e Hezbollah, lui cerca di incolparli invece di sostenerli”, ha scritto su X, esortando Netanyahu a scusarsi.

Il premier, dopo aver criticato i servizi di sicurezza per l’attacco di Hamas del 7 ottobre si è poi scusato. “Ho sbagliato. Le cose che ho detto dopo la conferenza stampa non andavano dette e di questo mi scuso”, ha scritto il leader su X. “Appoggio pienamente tutti i capi dei servizi di sicurezza”, ha aggiunto. Netanyahu.

Presidente Iran, Israele ha oltrepassato ‘linea rossa’

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha affermato che Israele, con le sue azioni militari nella Striscia di Gaza, ha “oltrepassato la linea rossa”, il che potrebbe costringere altri a intervenire. “I crimini del regime sionista hanno superato la linea rossa, il che potrebbe costringere tutti ad agire”, ha scritto Raisi su X. “Washington ci chiede di non fare nulla, ma continua a dare ampio sostegno a Israele”, ha proseguito Raisi, sottolineando che “gli Stati Uniti hanno inviato messaggi all’Asse della Resistenza (di cui fanno parte i gruppi di Hezbollah, Jihad islamica palestinese e Hamas sostenuti da Teheran), ma hanno ricevuto una risposta chiara sul campo di battaglia”.

Sirene d’allarme in comunità israeliane al confine con Gaza

Per la seconda volta in mezz’ora hanno risuonato le sirene di allarme nelle comunità israeliane al confine con Gaza, avvertendo del pericolo dell’arrivo di missili dalla Striscia. Ne dà notizia Haaretz.

Lunedì riunione d’emergenza del Consiglio sicurezza Onu

Lunedì pomeriggio il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha programmato una riunione d’emergenza sull’attacco di terra a Gaza da parte di Israele. La richiesta della riunione è stata avanzata dagli Emirati Arabi Uniti, rappresentante arabo nel Consiglio.

Residenti Gaza, Israele ha colpito aree intorno ospedale Shifa

Attacchi aerei israeliani hanno colpito le aree intorno al più grande ospedale di Gaza distruggendo le strade che conducono alla struttura, che è un importante rifugio per i palestinesi in fuga dai bombardamenti israeliani. Lo hanno riferito i residenti. L’esercito israeliano ha nuovamente accusato i massimi leader e agenti di Hamas di aver costruito bunker sotterranei sotto l’ospedale di Shifa e di usare i civili come scudi umani. Israele non ha presentato prove delle accuse e Hamas nega le affermazioni.

“Raggiungere l’ospedale è diventato sempre più difficile”, ha detto al telefono domenica Mahmoud al-Sawah, che si trovava nella struttura, “sembra che vogliano tagliare fuori la zona”. Un altro residente di Gaza, Abdallah Sayed, ha descritto gli attacchi aerei e terrestri israeliani degli ultimi due giorni come “i più violenti e intensi” dall’inizio della guerra.

Onu, a Gaza in migliaia irrompono in magazzini aiuti per prendere cibo

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha affermato che migliaia di persone hanno fatto irruzione nei magazzini con gli aiuti a Gaza per prendere cibo e altri “beni di sopravvivenza” come i prodotti igienici. Thomas White, direttore dell’agenzia a Gaza, ha affermato che l’irruzione è “un segnale preoccupante che l’ordine civile sta iniziando a crollare”. L’agenzia fornisce servizi di base a centinaia di migliaia di persone a Gaza. Le sue scuole sul territorio sono state trasformate in rifugi affollati che ospitano i palestinesi sfollati a causa del conflitto.

Israele, colpiti 450 obiettivi Hamas in Striscia Gaza

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver colpito nelle ultime 24 ore circa 450 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. Gli obiettivi comprendevano “centri di comando di Hamas, posti di osservazione e postazioni di lancio di missili anticarro”, ha riferito l’Idf in un tweet. Ieri il governo israeliano ha annunciato di essere entrato in una “nuova fase” del conflitto contro Hamas. Il ministro della Difesa, Yoav Gallant, parlando in conferenza stampa a Tel Aviv, ha detto che “sarà una guerra molto lunga”.

Ministero Hamas, oltre 7.700 morti, la maggior parte bimbi e donne

Secondo il Ministero della Sanità di Gaza governata da Hamas, il bilancio delle vittime di ha superato le 7.700 persone, la maggior parte dei quali donne e bambini. Nella Cisgiordania occupata- riferisce -, più di 110 palestinesi sono stati uccisi nella violenza e nei raid israeliani.

Israele, aiuti umanitari per popolazione Sud Gaza saranno estesi

Il portavoce militare israeliano ha detto che gli “sforzi umanitari” nel sud di Gaza si espanderanno. Lo riferisce Al Jazeera. Dall’inizio della guerra 87 camion sono stati ammessi nell’enclave assediata attraverso il valico di frontiera di Rafah, controllato dall’Egitto. Hanno portato acqua, cibo e medicine, ma le agenzie delle Nazioni Unite hanno avvertito che si tratta di una frazione del necessario. Non è stato ancora raggiunto- riporta Al Jazeera- alcun accordo sull’immissione di carburante a Gaza, causando grandi difficoltà per le operazioni umanitarie salvavita nella zona.

Riprendono gradualmente a funzionare servizi telefoni e internet

 “I servizi di telecomunicazione (linea fissa, mobile e Internet) nella Striscia di Gaza, interrotti venerdì 27 ottobre 2023 a causa dell’aggressione in corso, verranno gradualmente ripristinati”.Così la Palestine Telecommunications Company (Paltel) su X.

 

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