Settima notte di proteste contro l'accordo per il governo tra i socialisti di Sanchez e gli indipendentisti catalani

Settima notte di scontri e proteste a Madrid contro il patto tra i socialisti di Pedro Sanchez e gli indipendentisti catalani, annunciato ieri e che consentirà la formazione del nuovo governo. 24 gli arresti eseguiti e 7 poliziotti feriti, nessuno in modo grave, il bilancio riferito a LaPresse fonti della delegazione del governo a Madrid. La manifestazione che si è tenuta giovedì sera nei pressi del quartier generale del Psoe in calle Ferraz è stata finora la più partecipata con circa 8mila le persone presenti.

 

La protesta non era stata comunicata alle autorità. Un’altra manifestazione si è tenuta sotto la rappresentanza del Parlamento europeo nella capitale e ha contato circa 1.500 partecipanti. Nei pressi di calle Ferraz si sono registrati nuovi scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. Proteste si sono tenute anche in altre città spagnole, tra cui Barcellona, Alicante e Valencia.

Spagna, Sanchez incassa anche appoggio Pnv. Ora ha la maggioranza

Il premier ad interim spagnolo Pedro Sanchez ha incassato l’appoggio anche del Partito Nazionalista Basco (Pnv) per la formazione di un nuovo governo progressista. Secondo quanto fanno sapere fonti basche ai media iberici, il patto verrà firmato oggi alle 11. Con i cinque deputati del Pnv, il socialista si garantisce così la maggioranza assoluta dei seggi al Congresso dei deputati. Ieri Sanchez ha superato lo scoglio più difficile chiudendo l’intesa con gli indipendentisti catalani di Junts, guidati dall’ex presidente della Generalitat catalana. Al momento non è ancora stata fissata una data per la sessione d’investitura del socialista ma si parla di un voto tra il 15 e il 16 novembre. Con la maggioranza assoluta, Sanchez dovrebbe essere confermato premier alla prima votazione. 

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