Il primo ministro nel suo discorso prima del voto: "Il Governo sarà legittimo, democratico e costituzionale"

Il leader socialista Pedro Sanchez resta il premier della Spagna. Il Congresso dei deputati, dopo oltre 100 giorni dalle elezioni del 23 luglio, ha votato a favore della sua investitura con 179 ‘sì’, 3 in più della maggioranza assoluta. Per il leader si tratta della terza volta da premier: la prima era stata in seguito alla mozione di censura contro il popolare Mariano Rajoy nel 2018, la seconda dopo le elezioni del 2019. Sanchez ha ottenuto l’appoggio dei socialisti, degli alleati di Sumar, dei partiti baschi e catalani EH Bildu, Pnv, Erc e Junts, del partito galiziano Bng e di Coalicion Canaria. Determinante per l’investitura del socialista è stato l’accordo stretto con il partito di Carles Puigdemont, Junts, che ha al centro una legge di amnistia che andrà a beneficio degli indipendentisti catalani. Il patto è stato fortemente contestato dall’opposizione del Pp e di Vox che ha parlato di attacco allo Stato di diritto spagnolo.

Sanchez: “Governo sarà legittimo, democratico e costituzionale”

Nel suo ultimo intervento prima del voto, Sanchez ha assicurato che il suo nuovo governo sarà “legittimo, democratico e costituzionale”, e che “la democrazia è possibile solo se si accetta la sconfitta temporanea”. Il leader socialista ha ringraziato in tutte le lingue co-ufficiali della Spagna i 179 deputati che si sono impegnati a votare a favore della sua investitura e ha ringraziato i deputati socialisti per la fiducia che gli hanno accordato. Sanchez ha sostenuto che la critica del Pp e di Vox non riguarda gli accordi stretti con gli indipendentisti catalani ma il fatto che con questi accordi il Psoe è riuscito a formare una maggioranza, cosa che loro non hanno ottenuto dopo le elezioni del 23 luglio.

Mercoledì dibattito all’Eurocamera su Stato diritto e amnistia in Spagna

Intanto, secondo quanto apprende LaPresse da fonti del Parlamento Europeo, mercoledì prossimo è stato inserito nell’agenda della plenaria dell’Eurocamera un dibattito sulle minacce allo “Stato di diritto in Spagna”. La discussione scaturisce dalle polemiche sulla proposta di legge sull’amnistia per gli indipendentisti catalani avanzata dal premier Pedro Sanchez. Da quanto si apprende la richiesta alla Conferenza dei presidenti è stata presentata principalmente da Ecr (dove siedono i quattro eurodeputati di Vox) e poi dal Ppe.

Feijóo: “Dibattito Eurocamera colpo a nostra reputazione”

“Il fatto che il Parlamento europeo dibatta sull’amnistia” e sullo stato di diritto in Spagna “penso sia il peggior modo di iniziare una legislatura”, “colpisce la nostra reputazione internazionale e la nostra democrazia“. Lo ha detto il presidente del Partito popolare spagnolo Alberto Núñez Feijóo, uscendo dall’aula dopo che Pedro Sanchez ha ottenuto la fiducia al Congresso dei deputati per un nuovo governo progressista. 

Feijóo: “Sanchez sarà premier per il tempo che vorranno indipendentisti”

Pedro Sanchez “sarà premier per il tempo che vorranno gli indipendentisti“, ha detto ancora Feijóo. Ha lamentato che ora le decisioni verranno prese “fuori dalla Camera e fuori dalla Spagna”. “Ho detto a Sanchez che era un errore e lui è responsabile di quello che è successo oggi”, ha aggiunto il leader.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata