“Ci rendiamo conto che c’è una distorsione di termini, di concetti. Quello che sta operando l’esercito israeliano non è genocidio. Si cerca di fare il più possibile per salvare i civili”. Così Noemi Di Segni, presidente dell’unione Comunità Ebraiche Italiane, a margine delle celebrazioni in piazza Barberini a Roma per la festa di Hanukkah. Secondo Di Segni, mettere “sullo stesso piano il terrorismo con chi rappresenta uno stato democratico” pone Israele “in una posizione debole nel conflitto”. Alla domanda, poi, se dopo circa 16mila morti tra i civili palestinesi in due mesi, sia ancora possibile definire lo Stato ebraico la parte debole, ha risposto: “La parte debole sono anche i palestinesi uccisi. Ma se li vogliamo insieme proteggere e salvare bisogna toglierli dalla minaccia di Hamas, sradicare Hamas“.