Sale a 113 il numero dei soldati israeliani morti nelle operazioni militari nella Striscia

Proseguono le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riporta la Cnn, le Idf avrebbero iniziato a testare l’allagamento dei tunnel costruiti da Hamas nel sottosuolo. Intanto cresce il bilancio delle vittime tra le forze armate di Tel Aviv, con altri 8 morti che portano il totale dall’inizio della nuova guerra a 113. Si muove anche la diplomazia: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato a stragrande maggioranza per chiedere un cessate il fuoco umanitario a Gaza.  IN AGGIORNAMENTO

20:05 Hamas: “Accordo su Gaza senza di noi è illusione”

Qualsiasi accordo sulla Striscia di Gaza che non coinvolga Hamas o altre fazioni palestinesi “è un’illusione”. Lo ha detto il leader della milizia Ismail Haniyeh. Lo riporta al Jazeera. Haniyeh ha aggiunto che Hamas è aperta a qualsiasi dialogo o iniziativa con l’obiettivo di porre fine all'”aggressione” israeliana. Ha spiegato che Hamas è disponibile “a porre fine alle divisioni politiche a Gaza e in Cisgiordania per garantire che esista un percorso che garantisca ai palestinesi i loro diritti e un futuro Stato“. 

18:14 Netanyahu: “Pressioni internazionali non ci fermeranno”

Continueremo fino alla fine, fino alla vittoria, fino all’eliminazione di Hamas. Anche di fronte alle pressioni internazionali, niente ci fermerà”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di una visita a una base militare nel Sud di Israele. Lo riporta il Times of Israel. Netanyahu ha poi espresso apprezzamento per l’operato dei militari israeliani a Gaza e ha ammesso che quella di ieri è stata “una giornata molto dura” in riferimento ai soldati israeliani uccisi in un’imboscata da parte di Hamas nel nord della Striscia.

17:38 Mezzaluna Rossa: 180 camion di aiuti a Gaza, 80 da Kerem Shalom

Un totale di 180 camion di aiuti umanitari e medici sono entrati nella Striscia di Gaza, 80 di questi lo hanno fatto attraverso il valico di Kerem Shalom, recentemente aperto. Lo afferma la Mezzaluna rossa egiziana, citata da Sky News. Il resto degli aiuti è passato attraverso il valico di Al Ouga, che si trova al confine tra Egitto e Israele. L’ufficio umanitario delle Nazioni Unite (Ocha) ieri aveva affermato che la distribuzione degli aiuti al di fuori dell’area intorno a Rafah era stata “in gran parte interrotta” a causa dell’intensità delle ostilità e delle restrizioni alla circolazione lungo le strade principali.

16:09 Onu: popolazione Gaza sta esaurendo tempo e opzioni

“La popolazione di Gaza sta esaurendo il tempo e le opzioni, poiché deve affrontare bombardamenti, privazioni e malattie in uno spazio sempre più ristretto”. Lo scrive in un comunicato il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e la popolazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, dopo essere rientrato dalla Striscia di Gaza. I civili dell’enclave, prosegue, “stanno affrontando il capitolo più oscuro della loro storia dal 1948. Ed è stata una storia dolorosa”.

14:34 Autorità Gaza: bilancio morti sale a 18.608

È salito a 18.608 morti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza a seguito degli attacchi israeliani. Lo afferma l’ultimo bollettino del ministero della Sanità dell’enclave palestinese, controllato da Hamas. Lo riporta Al Jazeera. Nell’ultimo giorno di combattimenti sono arrivati negli ospedali palestinesi 194 morti e 499 feriti. Il numero totale delle persone ferite dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas è pari a 50.594. 

14:36 Cohen: “Guerra va avanti anche senza sostegno internazionale”

Israele “proseguirà la sua guerra contro Hamas, con o senza il sostegno internazionale“. Lo ha detto il ministro israeliano degli Esteri, Eli Cohen, dopo il voto dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha approvato la risoluzione per un cessate il fuoco in Medioriente. Lo riporta la tv israeliana Kan.

12:30 Presidenza Anp: “Maggioranza mondo è con causa palestinesi”

Il voto a favore della risoluzione per il cessate il fuoco in Medioriente da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite “conferma che la maggioranza del mondo è dalla parte del popolo palestinese e della sua giusta causa”. Lo ha affermato Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas. Lo riporta Wafa. La presidenza, ha aggiunto il portavoce, ha accolto con favore l’esito del voto e ringrazia “i Paesi che hanno sostenuto la risoluzione”. Con questo risultato, ha sottolineato Abu Rudeinah, “il mondo afferma il suo rifiuto nei confronti dell’aggressione israeliana contro il nostro popolo, del suo allontanamento dalle sue terre e della creazione di una nuova Nakba. Il governo occupante deve prendersi la responsabilità risultati del voto e affrontarli seriamente”

12:00 Mosca chiede a Onu conferenza internazionale

La Russia chiede una conferenza internazionale sulla crisi in Medioriente con la partecipazione dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il sostegno del segretario generale del Palazzo di Vetro, Antonio Guterres. Lo riporta la Tass, citando il ministro russo degli Esteri, Serghey Lavrov. “L’unico modo per risolvere equamente questo problema per sempre è organizzare una conferenza internazionale, nella quale, ovviamente, tutti e cinque i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti ndr) dovrebbero partecipare”, ha affermato Lavrov, aggiungendo che al vertice dovrebbero intervenire anche Lega araba, Organizzazione per la cooperazione islamica e Consiglio di cooperazione per gli Stati arabi del Golfo. “Naturalmente, un’organizzazione come l’Onu dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nella convocazione di un simile evento – ha proseguito Lavrov – E mi aspetto che il segretario generale sia perfettamente in grado di prendere una simile iniziativa”.

11.30 Premier spagnolo Sanchez: “Serve il riconoscimento di uno Stato palestinese”

“L’Europa deve contribuire attivamente alla ricerca di una soluzione definitiva e integrale” del conflitto in Medioriente, con una “prospettiva di pace credibile e seria che dia contenuto alla soluzione dei due Stati, e questo implica il riconoscimento dell’esistenza di uno Stato palestinese che conviva in pace e sicurezza insieme allo Stato di Israele”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez nel suo intervento alla plenaria dell’Eurocamera a Strasburgo con motivo della presidenza di turno spagnola dell’Ue. Sul Medioriente come “sull’Ucraina, l’Europa ha bisogno di unità” e “io garantisco che nei prossimi mesi la Spagna farà quanto possibile per poter forgiare questa unità”, ha sottolineato Sanchez.

11:25 Premier spagnolo Sanchez a Eurocamera: “Dobbiamo dire basta a morte innocenti a Gaza”

“Dobbiamo dire basta, basta alla morte di civili innocenti a Gaza inclusi migliaia di bambini”, “i bombardamenti devono cessare immediatamente, serve un cessate il fuoco umanitario e gli aiuti devono arrivare con urgenza e in quantità sufficiente”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo con motivo della presidenza di turno spagnola dell’Ue.

“Se vogliamo che il mondo ci rispetti come attore geopolitico rilevante”, “se vogliamo che i cittadini si sentano orgogliosi delle nostre azioni e vedano che i valori europei non sono solo parole, dobbiamo parlare in maniera chiara e con una sola voce”, “dobbiamo condannare ovviamente gli attentati di Hamas, esigere l’immediata e incondizionata liberazione degli ostaggi e appoggiare la lotta al terrorismo in Medioriente e riconoscere il diritto di Israele a difendersi e a esistere ma, con la stessa convinzione e con gli stessi valori dobbiamo dire basta, basta alla morte di civili innocenti a Gaza”, ha affermato Sanchez, sottolineato che l’Europa deve “esigere il rispetto del diritto internazionale“. 

11:13 von der Leyen: “Sì a sanzioni contro coloni estremisti”

“La violenza da parte di coloni estremisti in Cisgiordania mette a repentaglio le prospettive di una pace duratura e potrebbe aumentare l’instabilità regionale. Per questo motivo sono favorevole alle sanzioni per i responsabili degli attentati in Cisgiordania. Deve essere ritenuti responsabili delle loro azioni. Questa violenza non ha nulla a che fare con la lotta ad Hamas e deve cessare”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervendo alla plenaria del Parlamento europeo.

10:00 Tajani sente Cohen: “Aumentare accessi umanitari a Gaza”

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo israeliano, Eli Cohen. Lo riferisce lo stesso Tajani in un post su X. “Nel ribadire solidarietà ad Israele per gli attacchi di Hamas, gli ho sottolineato come siano assolutamente prioritari per il Governo italiano la tutela dei civili e l’incremento degli accessi umanitari per alleviare le sofferenze della popolazione a Gaza”, scrive Tajani.

09:30 Papa: “Gaza è allo stremo, immediato cessate il fuoco”

“Continuo a seguire con molta preoccupazione e dolore il conflitto in Israele e in Palestina. Rinnovo il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario”. Così Papa Francesco al termine dell’udienza generale del mercoledì. “Si soffre tanto lì”, aggiunge. “Incoraggio tutte le parti coinvolte a riprendere i negoziati e chiedo a tutti di assumersi l’urgente impegno di far arrivare gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza che è allo stremo e ne ha veramente bisogno. Si liberino subito tutti gli ostaggi che avevano visto una speranza nella tregua di qualche giorno fa. Che questa grande sofferenza per gli israeliani e per i palestinesi finisca. Per favore: no alle armi, sì alla pace”.

 

07:30 Cnn, Israele inizia ad allagare tunnel Hamas a Gaza

Israele ha comunicato agli Stati Uniti di aver iniziato a “testare attentamente” l’inondazione di alcuni tunnel di Gaza con acqua di mare “su base limitata” per verificare la capacità di degradare la rete sotterranea di Hamas su scala più ampia. Lo riferisce la Cnn, citando un funzionario Usa che precisa che gli israeliani non sanno ancora se funzionerà ma hanno assicurato a Washington che stanno facendo attenzione a testare solo i tunnel in cui non credono che ci siano ostaggi. All’inizio del mese l’esercito israeliano aveva dichiarato di aver distrutto almeno 500 tunnel a Gaza e di averne individuati più di 800. La settimana scorsa l’Idf ha dichiarato che molti dei tunnel “erano situati in aree civili” e all’interno di strutture civili. Nel 2021 Hamas aveva affermato di aver costruito 500 chilometri di tunnel sotto Gaza, ma non è chiaro se si trattasse di una cifra accurata o di propaganda. 

07:15  Idf, morti altri 8 soldati Israele a Gaza, totale 113

Altri 8 soldati israeliani sono stati uccisi martedì in combattimento nella Striscia di Gaza, il che porta a 113 il totale dei militari israeliani morti nell’offensiva di terra. Lo riferisce l’esercito israeliano (Idf), come riporta il Times of Israel, aggiungendo che altri 3 soldati sono rimasti gravemente feriti. 

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