Il giornalista era stato arrestato con l'accusa di spionaggio
Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato in Russia con l’accusa di spionaggio, ha perso oggi un altro ricorso per essere rilasciato e rimarrà in carcere almeno fino al 30 gennaio. Il 28 novembre il tribunale distrettuale di Lefortovo a Mosca aveva deciso di prolungare la sua detenzione fino alla fine di gennaio, e l’appello che Gershkovich ha presentato contro questa sentenza è stato respinto dal tribunale della città di Mosca durante l’udienza di oggi.
Gershkovich, 32 anni, è stato arrestato a marzo mentre era in viaggio per un reportage nella città russa di Ekaterinburg, a circa 2.000 chilometri a est di Mosca. Il Servizio di sicurezza federale russo ha affermato che il reporter, “agendo su istruzioni della parte americana, ha raccolto informazioni che costituiscono un segreto di Stato sulle attività di una delle imprese del complesso militare-industriale russo”. Lynne Tracy, ambasciatrice degli Stati Uniti in Russia, ha partecipato all’udienza per l’appello di Gershkovich e ha detto ai giornalisti che “il calvario di Evan si è protratto per oltre 250 giorni. La sua vita è stata sospesa per oltre otto mesi per un crimine che non ha commesso“.
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