Il ministro Pichetto aveva detto, nel suo intervento a Bruxelles, che "permangono importanti criticità e non si è trovato il giusto equilibrio"
Il Consiglio Ue Ambiente ha adottato la sua posizione negoziale sul regolamento sugli imballaggi. Da quanto si apprende, non c’è stata una vera votazione, la ministra della Transizione ecologica spagnola, Teresa Ribera, della presidenza del Consiglio Ue, ha chiesto solo chi si opponeva, e l’Italia ha detto che si opponeva. Finlandia e Malta hanno detto che avevano alcune riserve ma sostenevano il nuovo testo.
Poco prima l’Italia aveva emanato una nota: “Continuiamo a ritenere la proposta di Regolamento non aderente ai contesti industriali nazionali e ai risultati raggiunti dai Paesi membri, che invece una direttiva avrebbe potuto valorizzare. L’imposizione, poi, di taluni obblighi e divieti, non motivati da approfondite valutazioni di impatto ambientale, economico e sociale sono una minaccia per i principi di sussidiarietà e proporzionalità, per gli investimenti intrapresi, per la concorrenza delle nostre imprese sui mercati internazionali e frammentano il mercato interno”, dichiarava nella nota Vannia Gava, viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
In mattinata il ministro Pichetto, sull’accordo, aveva detto che “riteniamo che permangono importanti criticità e non si sia ancora trovato il giusto equilibrio tra la necessità di misure ambiziose per la gestione sostenibile degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio, la fattibilità tecnica dell’esposizione, la valorizzazione dei sistemi in cui la raccolta differenziata e riciclo o del ricorso all’uso di materie prime e seconde dal riciclo sono efficaci“, intervenendo al Consiglio Ue Ambiente in corso a Bruxelles.”L’Italia è stata fin da subito pronta a contribuire attivamente a questo processo in quanto la nostra filiera industriale degli imballaggi è composta da centinaia di migliaia di aziende e investe in molti settori produttivi – ricorda -. La nostra priorità è giungere ad un testo bilanciato che metta al centro la questione ambientali economiche in modo giusto ed equo. Questa è d’altronde la posizione espressa anche dal Parlamento europeo”. “Ribadisco la necessità di obiettivi comuni senza ignorare la differenza tra gli Stati membri”, aggiunge. “Un segnale di flessibilità” che consenta “deroghe sul riuso a chi dimostra un’elevata percentuale di raccolta differenziata e di riciclo potrebbe essere un passo verso un compromesso equilibrato tra gli obiettivi di riciclo e riuso”, sottolinea. “Vogliamo essere costruttivi, consci di quali sono le priorità che vanno affrontate. Questo è un provvedimento che incide su una materia complessa per tutti per gli Stati, i cittadini, le aziende e l’ambiente, e deve avere il consenso più ampio possibile”, conclude Pichetto.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata