Al centro del processo la società Grameen Telecom, da lui fondata
Un tribunale del lavoro di Dacca, capitale del Bangladesh, ha condannato lunedì il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus a sei mesi di carcere per aver violato le leggi sul lavoro del Paese. Yunus, pioniere nell’uso del microcredito per aiutare le popolazioni impoverite, era presente in tribunale e gli è stata concessa una cauzione. Il tribunale ha concesso alla difesa 30 giorni per presentare appello. La Grameen Telecom, fondata da Yunus come organizzazione no-profit, è al centro del processo: 67 suoi dipendenti avrebbero dovuto essere assunti a tempo indeterminato e non sarebbero stati regolarizzati; inoltre, non sarebbero stati costituiti fondi di partecipazione e assistenza per i dipendenti. Yunus, in qualità di presidente della società, e altri tre direttori dell’azienda sono stati giudicati colpevoli e condannati a sei mesi di carcere. Il premio Nobel sta affrontando anche una serie di altre accuse di presunta corruzione e appropriazione indebita di fondi. I sostenitori di Yunus ritengono che le accuse siano state formulate per perseguitarlo in un contesto politico più ampio e complesso e in una situazione di rapporti gelidi con il Primo Ministro Sheikh Hasina. Il governo del Bangladesh ha negato le accuse.
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